giovedì 18 ottobre 2012

La Spagna vuole proibire le foto delle violenze della Polizia nelle manifestazioni

Il Governo di Mariano Rajoy inizia a fare paura per le restrizioni alle libertà individuali che mano a mano minaccia di applicare. L'ultima è stata annunciata oggi dal direttore generale della Polizia Ignacio Cosidó. La riforma della Legge di Sicurezza Cittadina proibirà "di captare, riprodurre e trattare immagini, suoni o dati di membri delle forze di sicurezza nell'esercizio delle loro funzioni, quando possono mettere in pericolo le loro vite o in rischio operazioni che stanno sviluppando". In questo modo si cerca, ha assicurato "un equilibrio tra la protezione dei diritti dei cittadini e quelli delle forze di sicurezza".
Per Cosidó si tratta di garantire protezione all'intimità personale e familiare degli agenti, che è un loro diritto sacrosanto quando si trovano coinvolti in operazioni che possono mettere in pericolo la loro vita (si pensa, ad esempio, a operazioni contro le mafie, di qualunque tipo). Ma in questi giorni caldi, in cui numerosi dirigenti del PP hanno invitato a ripensare il diritto di manifestazione in senso più restrittivo e hanno iniziato a delegittimare gli spagnoli che scendono in strada a protestare contro i tagli alla spesa pubblica, la misura promessa da Cosidó assume un significato più sinistro.
E' molto facile arrivare a sostenere che le manifestazioni di protesta, che terminano in scontri tra Polizia e cittadini, mettono in pericolo le vite dei poliziotti; o anche che le immagini scattate durante le proteste possono mettere in pericolo le operazioni di mantenimento dell'ordine che i poliziotti stanno realizzando. Dunque, è facilissimo pensare che quello che il Governo spagnolo sta cercando, è impedire che si scattino fotografie che possano denunciare gli abusi della Polizia negli scontri di piazza. Il 25-S è ben finito sulle copertine di tutto il mondo, grazie alle immagini che testimoniavano la violenza reazione della Polizia alla manifestazione per circondare il Congresso dei Deputati. Quelle foto sono state devastanti per l'immagine della Spagna, già colpita dalle manifestazioni catalane per l'indipendenza e dagli editoriali del New York Times sull'impoverimento della società e gli errori della Monarchia.
Nelle reti sociali, i cittadini che scendono in strada, e numerosi giornalisti che assistono a quelle manifestazioni, lamentano che i poliziotti spesso non indossino la targhetta di riconoscimento che permette di identificarli e denunciarli, eventualmente, per violenze e abusi, in modo che la responsabilità del singolo su di lui ricada. La legge spagnola esige che i poliziotti siano sempre identificabili, ma sono numerose le testimonianze, in questi mesi indignados, di poliziotti che rispondno con sarcasmo o con minacce ai cittadini che esigono di vedere i loro dati identificativi sulla loro divisa. Al Governo si chiedeva che esigesse ai poliziotti di rispettare la legge durante le manifestazioni.
La risposta è che nessuno potrà fotografare più i poliziotti in azione durante le proteste e le manifestazioni. Già detto: il Governo conservatore spagnolo inizia a fare paura.
Queste sono solo due delle immagini scattate durante gli scontri del 25-S, e pubblicate nelle reti sociali, che il Governo spagnolo sta cercando di impedire che possano essere di nuovo scattate in analoghe circostanze.