lunedì 22 luglio 2013

Michelle Bachelet ed Evelyn Matthei, per la prima volta due donne candidate alla presidenza del Cile

A memoria un'elezione presidenziale con due donne candidate principali, non si era mai vista, neanche nelle democrazie occidentali più avanzate. A proporre l'inedita sfida è il Cile: Michelle Bachelet per il centro-sinistra di Nueva Mayoria ed Evenlyn Matthei per il centro-destra di Unión Demócrata Independiente (e in attesa dell'appoggio di Renovación Nacional, l'altro partito dell'Alianza della destra cilena), sono le due candidate che a novembre si contenderanno La Moneda. 
La nomina di Evelyn Matthei è arrivata a sorpresa, dopo il ritiro del candidato dell'Alianza Pablo Longueira, poche settimane dopo aver vinto le primarie del centro-destra; la rinuncia del candidato è dovuta a una forte depressione e ha causato un certo scompiglio nella destra cilena. Venuta meno la sua candidatura, l'UDI, il partito di Longueira, ha scelto Matthei come propria candidata, lasciando RN, il partito del presidente Sebastián Piñera, davanti al fatto compiuto: se adesso scegliesse un altro candidato dividerebbe la destra, già in confusione, e lascerebbe strada libera a Bachelet, che alle primarie si è assicurata il 73% dei voti degli elettori di centro-sinistra, il 53% dei voti totali di chi è andato a votare alle primarie. 
Michelle Bachelet ed Evelyn Matthei sono della stessa generazione, la prima è nata nel 1951, la seconda nel 1954, e si conoscono sin da bambine: i loro padri, Fernando Matthei e Alberto Bachelet, erano entrambi generali delle Forze Aeree, e Michelle ed Evelyn hanno vissuto e studiato nella stessa base militare di Quintero, nella regione di Valparaíso. I loro destini si sono separati nel 1973, quando il padre di Matthei ha appoggiato il golpe di Augusto Pinochet, entrando poi nella Giunta Militare, e quello di Bachelet ha rifiutato di sostenerlo, finendo poi nel girone dei torturati della dittatura, ucciso da un infarto nel 1974. 
La carriera di Michelle Bachelet, laureata in Medicina, si è sempre mossa all'interno del socialismo, fino alla presidenza del Cile, conquistata con la Concertación. La carriera di Evelyn Matthei, laureata in Ingegneria, si è sviluppata all'interno della destra, fino a raggiungere i vertici di Parlamento e Governo, grazie a un carattere di ferro e a una personalità travolgente: ancora durante la dittatura, alla fine degli anni 80, Matthei è stata una dei giovani rampanti della Patrulla Juvenil, la Pattuglia Giovanile, di Renovación Nacional, insieme allo stesso Piñera, e ha lasciato il partito per dissidi con il futuro presidente. Dissidi che non le hanno impedito di diventare Ministro del Lavoro e della Previsione Sociale del Governo dell'ex collega di partito; e come Matthei sia una personalità indipendente e forte lo dimostra anche il fatto che un paio di anni fa abbia firmato una proposta di legge per introdurre in Cile l'aborto terapeutico, perché "è una violenza assolutamente inaccettabile contro le donne che lo Stato le obblighi a portare la gravidanza fino alla fine".
Nel disastro che il Governo Piñera è stato per la destra cilena (è uno dei Governi meno popolari di Latinoamérica e lo stesso presidente non supera il 30% di accettazione, a causa dei conflitti sociali scatenatisi sotto la sua gestione, sia con gli studenti che con i mapuche), Matthei si è distinta per essere uno dei Ministri più apprezzati, con punte del 59% di accettazione. 
Michelle ed Evelyn tornano a incontrarsi, esattamente 40 anni dopo il golpe che ha separato i loro destini. I rapporti personali, nonostante le evidenti differenze politiche, sono buoni; i media cileni raccontano che Bachelet chiama il generale Matthei "lo zio Fernando" e che sua madre assicura come Fernando Matthei sia sempre stato un amico di famiglia. A separare le due candidate ci sono state solo le recenti polemiche sulla morte del generale Alberto Bachelet, su cui sono state aperte le indagini di una magistratura decisa a chiarire ogni dubbio sul passato (per questo sono stati recentemente analizzati i resti di Salvador Allende e di Pablo Neruda). 
La prima lotta tutta femminile per la presidenza del Cile incuriosisce i media e spinge gli analisti ai primi confronti. "Mentre Bachelet ha carisma e personalità, che le permettono di arrivare direttamente alla gente, Matthei ha uno stile diretto che può creare discussioni, perde la pazienza con facilità e questo può crearle problemi" commenta Alejandro Olivares, politologo dell'Universidad de Chile a terra.cl "Matthei ha un'ampia traiettoria politica, che le permette di affrontare scenari avversi con molta facilità e la sicurezza che trasmette può essere un forte punto di attrazione, mentre l'ex presidente, per il modo in cui risponde e affronta gli argomenti, può sembrare debole e insicura".
Per il politologo Eduardo Vergara è "uno scontro tra due tremende leaders politiche, con un gran peso specifico, che avrebbe potuto essere molto interessante, se non fosse che il poco tempo disponibile giocherà contro Matthei e contro la sua possibilità di conquistare la destra più moderata, chiave per arrivare al secondo turno".
Michelle Bachelet ha tutti i sondaggi dalla sua parte, ma Evelyn Matthei, ancora in attesa della risposta di RN sulla sua candidatura unitaria, non si fa spaventare: "Sono già al lavoro e Michelle Bachelet è totalmente vincibile" ha detto.