C'è un quartiere di Burgos, Gamonal, che da alcuni giorni
sta mettendo in agitazione il Partido Popular. E' un quartiere operaio, abitato
da famiglie di classe sociale medio-bassa, le più colpite, anche qui, dalla
disoccupazione e dai tagli sociali voluti dal Governo. Il Gamonal è
attraversato dalla calle Victoria, un'arteria a quattro corsie, due per senso
di marcia, che di notte diventa, per muto accordo e condiscendenza, una sorta
di parcheggio gratuito. In base all'ora di uscita di casa, alla mattina, per
recarsi al lavoro, i residenti parcheggiano le loro auto, anche in doppia fila,
così da facilitare l'uscita di chi deve andare via prima. Il quartiere funziona
così da anni. Ma.
Il Comune, presieduto dal sindaco popolare Javier Lacalle, ha presentato un
progetto per trasformare la calleVictoria in un boulevard: la parte centrale
riservata a una pista ciclabile, una sola corsia per senso di marcia e un
grande parcheggio sotterraneo, i cui posti costano 19.800 euro per 40 anni
d'affitto. Il tutto per 8 milioni di euro.
Agli abitanti del Gamonal l'idea non è affatto piaciuta. Non piace l'idea di un
grande parcheggio sotterraneo, i cui costi risultano proibitivi per la maggior
parte di loro; li indispettisce che il Comune si sia intromesso nel loro stile
di vita, con il loro parcheggio gratuito e accomodante, per lucrarci; li
indigna che il nuovo disegno della via costi 8 milioni di euro, quando il Comune
è molto indebitato e non progetta alcun piano contro la disoccupazione perché
"non ci sono i soldi" e "hanno appena chiuso un asilo-nido qui,
perché non ci sono i soldi", come denunciano nei blog che seguono la
vicenda.
Hanno protestato per molte settimane, senza ottenere risultati, nel silenzio
dei media locali. Poi.
Hanno deciso di scendere in strada per fermare i lavori con la propria
presenza. Ci sono stati episodi di violenza urbana, con cassonetti incendiati,
arredo urbano danneggiato e vari arresti. Si vedevano queste scene violente e
si pensava alla rabbia delle periferie di Londra o di Parigi. Ma Burgos è una
cittadina della Castiglia y León, dalla vita provinciale e sonnacchiosa.
La violenza delle sue notti ha sorpreso la Spagna e i media. Le autorità locali
hanno cercato di criminalizzare le proteste, paragonandole alla kale borroka, le
dimostrazioni violente, che, nei Paesi Baschi, servivano all'ETA per selezionare i nuovi etarras. Gamonal è ETA! hanno ironizzato su Twitter, immaginando la reazione del PP. Sempre
le autorità locali, hanno parlato di un turismo violento, arrivando a sostenere
che i manifestanti arrestati non fossero di Burgos, ma fossero infiltrati
provocatori. In realtà i 17 detenuti sono tutti di Burgos, perché le
dimostrazioni del Gamonal sono dovute alla rabbia degli abitanti.
E' stato eldiario.es a rivelare ieri la trama di interessi che c'è dietro la
costruzione del parcheggio sotterraneo. Il direttore Ignacio Escolar è di
Burgos e ricorda come la città, che non presenta particolari problemi
urbanistici, né è una grande urbe come Madrid o Barcellona, è sempre stata tra
le città con le case più care del Paese. Perché? La corruzione urbanistica,
spiega. "Per anni un costruttore e i suoi amici hanno gestito le
riqualificazioni del Comune, controllato dalla destra. Il costruttore si chiama
Antonio Miguel Pozo, detto anche el jefe (il capo). Non si dedica solo al
mattone. E' anche il proprietario del Diario de Burgos, il quotidiano più
letto e con maggiore influenza nella
provincia". Per anni ha controllato sia le liste della destra nel Comune che la
gestione degli affari urbanistici burgalesi; era intimo amico di José Maria
Aznar, all'epoca presidente della Castilla y León. Poi, negli anni 90, i guai
con la Giustizia e la condanna a sette anni e tre mesi per falso in documenti
pubblici (in realtà rimase in galera pochi mesi). La condanna non gli
ha proibito di diversificare gli affari e di intervenire nella comunicazione,
con il lancio di un nuovo canale televisivo regionale e di un quotidiano a
Valladolid, e in altri vari progetti, tra cui l'aeroporto fantasma di Ciudad
Real. Insomma, un bel personaggino di questi che hanno abbondato nella Spagna
delle commistioni tra affari e potere, tra corruzione e spreco di denaro
pubblico.
Arriviamo all'oggi e terminiamo a Gamonal: il progetto del parcheggio sotterraneo appartiene alle imprese di Méndez Pozo. "Il Comune sperava di mettere fine alle proteste nel solito modo, con l'appoggio dei media amici. A Burgos ci sono due quotidiani, entrambi conservatori. Uno appartiene a un imputato nel caso Gürtel, l'altro a un condannato per corruzione" scrive Escolar. Ma questa volta il sostegno dei due quotidiani non è bastato, perché sono state le reti sociali, Twitter soprattutto, a raccontare le proteste e a pubblicare le immagini degli abitanti in strada, a difendere la loro calle dalle scavatrici. E da Twitter l'informaione è tracimata nella blogosfera, nei quotidiani digitali, fino ad arrivare ai media tradizionali, che non potevano più far finta di non vedere. "Gamonal non è diverso da altri quartieri operai spagnoli. Ma nessuno si sarebbe potuto immaginare che una cosa del genere sarebbe scoppiata in una città così conservatrice come Burgos" commenta Escolar.
Arriviamo all'oggi e terminiamo a Gamonal: il progetto del parcheggio sotterraneo appartiene alle imprese di Méndez Pozo. "Il Comune sperava di mettere fine alle proteste nel solito modo, con l'appoggio dei media amici. A Burgos ci sono due quotidiani, entrambi conservatori. Uno appartiene a un imputato nel caso Gürtel, l'altro a un condannato per corruzione" scrive Escolar. Ma questa volta il sostegno dei due quotidiani non è bastato, perché sono state le reti sociali, Twitter soprattutto, a raccontare le proteste e a pubblicare le immagini degli abitanti in strada, a difendere la loro calle dalle scavatrici. E da Twitter l'informaione è tracimata nella blogosfera, nei quotidiani digitali, fino ad arrivare ai media tradizionali, che non potevano più far finta di non vedere. "Gamonal non è diverso da altri quartieri operai spagnoli. Ma nessuno si sarebbe potuto immaginare che una cosa del genere sarebbe scoppiata in una città così conservatrice come Burgos" commenta Escolar.
I media spagnoli, travolti dagli eventi cercano di inseguirli e cercano di
capire e di spiegare cosa sta succedendo a Burgos, chiedendosi se possa essere
il primo seme di una violenza maggiore. La rabbia di una popolazione stanca di
vedere come i pochi soldi che ci sono non vengano utilizzati per alleviare il
suo disagio, ma per arricchire gli amici corrotti di sempre. I potenti ciechi e
arroganti che non hanno capito che devono utilizzare nuovi schemi e nuovi
metodi, se vogliono continuare a governare. Nei blog si parla già della calle Victoria di Burgos come della piazzaTaksim di Istanbul, da cui, pochi mesi fa, sono iniziate le proteste contro il
governo islamista di Recep Tayyip Erdogan. Anche a Istanbul si
trattava di un progetto urbanistico che non piaceva ai residenti.
Su El Mundo, Lorenzo Silva si mette nei panni di "uno spagnolo
qualunque", che immagina la rivoluzione per superare una Spagna di ricchi e corrotti impuniti e magistrati onesti espulsi dalla carriera e poi si imbatte nelle immagini provenienti da Burgos e "La
Primavera Araba è iniziata con la protesta di un venditore ambulante. Sono
questi fuochi di Burgos il primo segnale di rivoluzione della Spagna
addormentata?"
Il PP appare terrorizzato dall'ipotesi e sta già esercitando tute le pressioni
su Javier Lacalle, affinché faccia marcia indietro e la smetta di fare
dichiarazioni roboanti tipo: "Non fermeremo i lavori".
PS Aggiornamento del 14 gennaio 2014, ore 19.41. Gamonal ha vinto. Il sindaco Javier Lacalle ha appena annunciato lo stop ai lavori per una pausa di riflessione, per consultare i cittadini coinvolti. Esulta la Rete, la prima a dare spazio alla lotta dei residenti, esulta eldiario.es, che ha raccontato per primo i retroscena dell'operazione urbanistica, sintetizza la giornalista Ana Pastor con un tweet: Poder ciudadano (Potere cittadino)
PS Aggiornamento del 14 gennaio 2014, ore 19.41. Gamonal ha vinto. Il sindaco Javier Lacalle ha appena annunciato lo stop ai lavori per una pausa di riflessione, per consultare i cittadini coinvolti. Esulta la Rete, la prima a dare spazio alla lotta dei residenti, esulta eldiario.es, che ha raccontato per primo i retroscena dell'operazione urbanistica, sintetizza la giornalista Ana Pastor con un tweet: Poder ciudadano (Potere cittadino)