giovedì 7 ottobre 2010

I sonetti di Lope de Vega salvano il kolossal sulla sua vita

Non ho ancora deciso se Lope, il kolossal ispano-brasiliano sulla vita di Lope de Vega, uno dei più grandi artisti della cultura spagnola, mi sia piaciuto o no. Dicono che sia la versione spagnola di Shakespeare in love e probabilmente l'ispirazione c'è stata: prendere gli anni giovanili e tumultuosi di un genio della letteratura, arricchirli con l'amore romanzato per qualche bella fatale per il suo talento e inventarsi un film. Alberto Amman, che interpreta Lope, si fa apprezzare per l'impeto e la passione del suo giovane e irruente personaggio. La sceneggiatura un po' meno, perché al sovrapporre gli amori reali, ma vissuti in anni diversi, per Elena Osorio (una splendida Pilar Lopez de Ayala, impetuosa e sensuale) e per Isabel de Urbina (un altrettanto splendida Leonor Watling, timida e intelligente), ci trasforma il Lope tumultuoso e attaccabrighe della gioventù in un giovanotto che cerca di districarsi tra due amori e quasi non ha tempo per altro. Infatti si parla poco del suo genio letterario, intuito nel conflitto con Jerónimo Velázquez, l'impresario teatrale, padre di Elena, che gli offre le prime opportunità. Si accenna al fatto che ha cambiato i concetti di unità d'azione e di luogo cari al teatro classico, ma poi il suo talento e il suo genio sono dimostrati solo dalla facilità con cui improvvisa i sonetti, per conquistare le sue donne, per fare il guascone a una festa, per offendere la virtù di una dama e l'onestà della sua famiglia.
Probabilmente il film, che in Spagna continua a essere tra i più visti, un mese dopo la sua uscita, vale la pena per i suoi attori, tra i migliori dell'attuale scena spagnola, e per lo sguardo di Alberto Amman quando il suo Lope improvvisa i suoi sonetti. E' grazie a queste scene che viene voglia di scoprire questo genio della letteratura spagnola ed europea, che ha scritto di tutto, commedie, poemi, romanzi, racconti, sonetti, che ha molto vissuto e molto amato, che ha conosciuto la rovina e la gloria.
Ci sono due sonetti, quello con cui apre il film, convincendo Elena Osorio a dargli l'opportunità di parlare con il padre, conquistando anche il suo cuore, e quello con cui lo chiude, sui paesaggi della Castiglia (cosa succede in quei paesaggi ovviamente non lo racconto), che descrive l'amore con un impeto che chissà se è stato più raggiunto. Solo per questi due momenti, in fondo, Lope vale la pena. E tenete sotto controllo Alberto Amman, già Premio Goya come miglior rivelazione maschile 2010 per Celda 211: continua così e di questo promettente e fascinoso argentino sentiremo ancora parlare.

Sonetto XV
Ojos de mayor gracia y hermosura,
que han dado envidia al sol, color al cielo
si es al zafiro natural el hielo,
¿cómo encendéis con vuestra lumbre pura?
¿Por qué de la modesta compostura
con que os adorna de vergüenza un velo,
nace un deseo, que derriba al suelo
lo que el amor platónico procura?
Miráis y no teméis, ojos traidores,
que con vuestros venenos fueran vanos
cuantos el miedo halló ni vio el profundo.
Matáis de amor y no sabéis de amores,
seguros de veneno y más tiranos
que fue Nerón, pues abrasáis el mundo.

Occhi di maggiore grazia e bellezza,
che hanno dato invidia al sole, color del cielo
se è dello zaffiro naturale il gelo
come accendete con la vostra pura luce?
Perché dal modesto contegno
con cui vi adorna di vergogna un velo,
nasce un desiderio che scioglie al suolo
quello che l'amore platonico procura?
Guardate e non temete, occhi traditori,
che con i vostri veleni furono inutili
quanti la paura trovò e il profondo vide
Uccidete d'amore e non sapete di amori
sicuri di veleno e più tiranni
di quello che fu Nerone, perché bruciate il mondo

Sonetto El amor
Desmayarse, atreverse, estar furioso,
áspero, tierno, liberal, esquivo,
alentado, mortal, difunto, vivo,
leal, traidor, cobarde y animoso;
no hallar fuera del bien centro y reposo,
mostrarse alegre, triste, humilde, altivo,
enojado, valiente, fugitivo,
satisfecho, ofendido, receloso;
huir del rostro al claro desengaño,
beber veneno por licor suave,
olvidar el provecho, amar el daño;
creer que un cielo en un infierno cabe,
dar la vida y el alma a un desengaño,
esto es amor: quien lo probó lo sabe.

Svenire, osare, essere furioso,
aspro, tenero, liberale, schivo,
incoraggiato, mortale, defunto, vivo
leale, traditore, vigliacco e coraggioso
non trovare fuori del bene centro e riposo
mostrarsi allegro, triste, umile, altezzoso
arrabbiato, valoroso, fuggitivo
soddisfatto, offeso, geloso
fuggire dal volto all'evidente disinganno
bere veleno come se fosse liquore soave
dimenticare il guadagno, amare il danno
credere che un cielo stia in un inferno
dare la vita e l'anima a un disinganno
questo è amore: chi lo ha provato, lo sa