martedì 25 settembre 2012

Finalmente Isabel in tv: Intrighi, complotti e guerre per il trono di Castiglia

Isabel, la serie che la televisione pubblica spagnola ha dedicato a Isabella di Castiglia, la donna più importante della storia di Spagna, è finalmente sbarcata su TVE1. La sua messa in onda era stata prevista per l'inizio del 2012, ma i tagli di bilancio decisi dal Governo per la tv pubblica, hanno spinto a rimandarla sine die. Poi, a sorpresa, dopo l'estate è stato deciso di programmarla.
Quando ancora non si prevedevano i feroci tagli che si sono abbattuti su RTVE, era stata progettata anche una seconda stagione, in base all'accoglienza che avrebbe avuto la prima; per qualche tempo è sembrato possibile, nonostante la crisi, poi, quando i produttori hanno iniziato ad abbattere le scenografie, per fare posto ad altri lavori, si è capito che per los Reyes Católicos non ci sarebbe stato seguito.
E, al vedere questi primi tre episodi andati in onda, è un vero peccato. Al termine di ogni puntata, viene immediatamente voglia di saperne di più su ognuno dei personaggi che girano intorno alla vita della giovanissima Isabel e si sente che Wikipedia non è sufficiente. E questo è un gran bel risultato per una serie storica, che racconta uno dei momenti più avvincenti e più decisivi della storia di Spagna: gli anni in cui la bionda e adolescente Isabel lottava per difendere le proprie possibilità di salire al trono e per sposare un uomo di suo gradimento, oltre che utile agli interessi di Castiglia.
Con Isabel sul trono di Castiglia, e sposata a Fernando d'Aragona, le due corone storiche di Spagna hanno mostrato per la prima volta tutte le potenzialità del Paese, se dimentica l'eterno dualismo tra la Castiglia e l'Aragona-Catalogna. E', in fondo, un messaggio di grande attualità, mentre la Catalogna prende le prime decisioni politiche che potrebbero portarla verso l'indipendenza da Madrid.
Insieme Fernando e Isabel, l'Aragona e la Castiglia, hanno riunificato la Spagna, liberandola della presenza araba, hanno riorganizzato lo Stato, liberandolo della pesante influenza dei nobili e dotandolo di una burocrazia più moderna, hanno iniziato i grandi viaggi d'esplorazione nel mondo, mettendo le basi dell'impero spagnolo, che permise di dire al loro nipote, l'Imperatore Carlo V del Sacro Romano Impero e re Carlo I di Spagna, che sul suo impero "non tramontava mai il sole". Ma non è stata solo gloria: Isabel è responsabile della cacciata degli Ebrei dai suoi territori, con le pesantissime conseguenze sulle capacità commerciali e artigianali della Spagna, ha introdotto la Santa Inquisizione, con le terribili conseguenze immaginabili sulla libertà culturale del Paese e sui sentimenti di tolleranza. C'è una donna più importante e più decisiva di Isabel di Castiglia, nella storia di Spagna?
Ma prima di arrivare a essere la regina di Castiglia e di passare alla storia come la reina católica, Isabel ha dovuto affrontare un lungo cammino, numerosi ostacoli in cui si sono intrecciati complotti, strategie e guerre di corte e in cui la sua debolezza, essere donna, cioè un utero a disposizione delle alleanze dinastiche, è diventata anche la sua forza.
La serie inizia con il trasferimento a corte dei giovanissimi Isabel e Alfonso, fratellastri del re Enrique IV, passato alla storia come El impotente. Ed è proprio la sua supposta impotenza a rendere dubbia la paternità della piccola Juana, data alla luce dalla regina Juana del Portogallo: il matrimonio di Enrique con la prima moglie è stato annullato perché mai consumato, e dal secondo matrimonio, con l'Infanta portoghese, il re ha avuto solo Juana. Per i nobili castigliani non è difficile attribuire la bambina a Beltrán de la Cueva, uno degli uomini più vicini e più leali al re, magari disposto persino a concepire per lui un figlio. La piccola Infanta viene chiamata con un certo disprezzo la Beltraneja e la regina Juana, per difendere i diritti della figlia, spinge il sovrano a chiamare a corte i fratellastri Isabel e Alfonso, in modo da averli sotto controllo. L'arrivo a corte è per entrambi un cambiamento traumatico di vita, ma è Isabel a gestire meglio la propria dignità e i propri diritti regali, mentre Alfonso appare molto più ingenuo e influenzabile. Tanto che, in una delle tante sfide che i nobili ribelli lanciano al re, accetta di essere incoronato sovrano, in quella che è passata alla storia come la Farsa di Ávila.
Per resistere alle pressioni dei nobili e difendere i diritti dinastici della figlia, Enrique si fa influenzare dalla ben più astuta moglie Juana e cerca l'alleanza con il cognato, il re del Portogallo, che intende suggellare offrendogli Isabel in matrimonio. Solo che lei rifiuta le nozze, suscitando le ire di Juana e ribadendo una volta di più al fratellastro che sposerà solo chi sceglierà lei. La guerra della nobiltà contro Enrique è sempre più catastrofica per la Corona e a nulla possono la lealtà di Beltrán de la Cueva e il valore dei soldati. Per cui Enrique richiama a Corte Juan Pacheco, l'amico diventato leader dei nobili ribelli, e gli propone che la nobiltà lo riconosca come unico re, in cambio del matrimonio di Isabel con Pedro Girón, il fratello di Pacheco; Juan accetta ed è evidente per tutti, meno che per l'interessato, che Alfonso è l'unico ostacolo per il trono per Pedro Girón e famiglia. Isabel, di nuovo sacrificata agli interessi di corte, si ribella inutilmente. Passa un'intera notte a pregare e poco dopo le arriva una notizia che celebra come una buona cattolica non dovrebbe fare: Pedro Girón è morto avvelenato. Juan Pacheco si sente ingannato e torna a guidare la nobiltà contro Enrique IV.
La terza puntata si chiude così, ma, tranquilli, il prossimo candidato alla mano di Isabel sarà Fernando d'Aragona, che lei sceglierà e sposerà nonostante non sia arrivata la dispensa papale, dato che sono cugini. Finalmente vedremo arrivare Rodolfo Sancho, che interpreta il consorte leale alla regina e infedele alla donna. Manca solo lui in questo cast splendido, in cui Michelle Jenner, di una decina d'anni più grande della giovane che interpreta, riesce ad avere il candore e il carisma di un'adolescente, merito della sua bellezza fresca e del suo sguardo chiaro, che aveva già innamorato gli spettatori ai tempi di Los hombres de Paco. Ci sono numerosi volti noti della tv spagnola, per cui a volte si entra un po' in confusione: il dubbioso e fragile Enrique IV è interpretato magnificamente da Pedro Derqui, che era Héctor, il traditore ma-forse-no di Hispania, il leale e impulsivo Beltrán de la Cueva, è interpretato dallo splendido William Miller, che flirta con la Spagna dalle prime stagioni di  Cuéntame, l'ambiguo Alfonso Carrillo de Acuña ha il volto di Pedro Casablanc, cattivissimo de Los hombres de Paco (e segnalo anche un grande Ginés García Millán come Juan Pacheco e una sorprendente Barbara Lennie, che dà volto a Juana del Portogallo). Ma, superato l'ostacolo del riconoscimento dei volti e liberati gli attori dei loro ruoli passati, Isabel è davvero godibile e avvincente e si capisce perché il lunedì sera non abbia rivali e superi il 20% di share.
I detrattori dicono con un certo sarcasmo che la Spagna tenda a riprendere i successi britannici, pescando nel suo intenso passato: Downton Abbey ha prodotto la magnifica Gran Hotel, The Tudors hanno la loro risposta in Isabel. Difficile provare che sia vero e, del resto, anche il contrario. Ma l'epopea de los Reyes Católicos e gli intrighi che hanno portato sul trono Isabel non hanno niente da invidiare alla storia inglese, così come Isabel, pur con un budget molto inferiore, è un prodotto intelligente, che avvicina milioni di persone a un momento decisivo della storia non solo di Spagna, ma d'Europa. Vi immaginate cosa sarebbe stato di Cristoforo Colombo, se sul trono di Castiglia non ci fosse stata Isabel, ma Juana la Beltraneja?
Isabel si può vedere in diretta, il lunedì alle 22.15, anche su rtve.es; le puntate già andate in onda sono nella pagina dedicata alla serie.