giovedì 12 luglio 2012

La Polizia carica i minatori alla Puerta del Sol. Caos nel centro di Madrid

Alla terza manifestazione madrilena dei minatori in 24 ore, dopo la prima, ieri sera, con il loro trionfale ingresso nella capitale, e dopo la seconda, stamattina davanti al Ministero dell'Industria, conclusasi con oltre 70 feriti, è scoppiato il caos nel cuore della città.
Questa sera i minatori e i madrileni con loro solidali, si sono concentrati alla Puerta del Sol, dopo essere partiti in corteo da Atocha. A Sol ci sono stati canti e slogan, poi la Polizia ha iniziato a caricare, per disperdere la folla. E le cariche sono state piuttosto violente, con i cittadini che si sono rifugiati nell'adiacente ElCorte Inglés e con i poliziotti che, secondo quanto riportato da Twitter, hanno sparato con proiettili di gomma e hanno inseguito i manifestanti anche nei locali; contenitori dell'immondizia incendiati, odore di fumo in piazze storiche come Tirso de Molina, bambini e turisti spaventati dalla violenza e dal caos.
Quale sia stata la miccia che ha fatto esplodere la violenza della Polizia non è ancora chiaro, elmundo.es attribuisce le prime violenze ai manifestanti, che avrebbero tirato oggetti contro la Polizia. Il risultato sono nove arresti, fumi, incendi di cassettoni e panico dei passanti, nel centro della capitale.
Le manifestazioni dei minatori arrivano nel giorno più duro per la Spagna di Mariano Rajoy: il presidente ha annunciato tagli della spesa pubblica e aumenti delle tasse, in una manovra da 65 miliardi di euro richiesta da Bruxelles per liberare la prima tranche di aiuti alle banche. La Spagna ha così perso la sua sovranità economica: la troika controllerà i risultati delle misure imposte ogni tre mesi e dovrà ricevere un rapporto mensile sull'andamento delle banche. Oggi Mariano Rajoy si è mangiato buona parte delle sue promesse elettorali, la più grave di tutte è l'aumento dell'IVA di tre punti, dal 18 al 21%: fino a pochi giorni fa giurava che non ci sarebbe stato alcun aumento, un paio di giorni fa, dopo le pressioni dell'Europa, il suo Governo ha iniziato a preparare gli spagnoli all'inevitabile.
Nella concentrazione di stasera, a Sol, non ci sono state solo le istanze dei minatori, ma anche le proteste contro la manovra economica, che non genererà maggiore impiego e che getta la Spagna nel baratro in cui si trovano Grecia, Irlanda e Portogallo, i Paesi che hanno già subito l'intervento della troika. E' singolare come i minatori siano arrivati a Madrid il giorno in cui la Spagna si è arresa alle richieste di Bruxelles, perdendo anche la rappresentanza nella Banca Centrale Europea in favore del Lussemburgo (ci può essere umiliazione più grande per un Paese che, solo cinque-sei anni fa aveva nella mira il reddito pro-capite francese e tedesco e che adesso viene sostituito nella BCE da un Paese di 400mila abitanti?). Ed è singolare come le loro manifestazioni di protesta, accompagnate da migliaia di persone, siano arrivate il giorno in cui Rajoy si è rimangiato tutte le promesse elettorali, presentandosi come uno Zapatero di destra, che rinuncia alle proprie idee per arrendersi ai diktat imposti dall'estero. I minatori, che con il loro sciopero interminabile nelle Asturie e con la loro lunga marcia verso Madrid, danno la scossa alla classe lavoratrice spagnolo e ne guidano il rabbioso risveglio? I minatori destinati alla sconfitta, perché, se vincessero la loro battaglia, oggi più che mai metterebbero in forte difficoltà un governo che ha scelto la macelleria sociale, pur di non alzare le tasse ai ricchi? La partita a scacchi si gioca in queste ore nel centro di Madrid.
Le foto dei disturbios nel centro di Madrid, da publico.es e da Zona Critica di eldiario.es, dove potete trovare anche video della serata a Sol e delle cariche