mercoledì 11 luglio 2012

Madrid si arrende alla Noche Minera, in migliaia con i minatori. Nel silenzio dei media

La Noche Minera, la notte dei minatori, si prende Madrid e porta in strada migliaia di persone nel giorno in cui la Spagna consegna la propria sovranità all'Unione Europea e perde la propria rappresentanza nella Banca Centrale Europea, in favore del Lussemburgo. In cambio degli aiuti al sistema finanziario il governo dovrà garantire una serie di riforme, senza le quali si bloccheranno le risorse per il risanamento delle banche.
Mentre i politici si arrendono a Bruxelles, i minatori conquistano Madrid per come stanno difendendo i loro diritti e il loro posto di lavoro. Nel silenzio dei media tradizionali (meno male che esistono Internet e le reti sociali), sono scesi in migliaia nelle strade madrilene per salutarli e manifestare appoggio alla loro lotta. Ci sono i pompieri, i pensionati, i lavoratori. "La gente aspetta sulla Gran Via come se fosse la cavalcata dei Re Magi" commenta un utente di Twitter. "Questa è classe e dignità, mentre altri, dai loro uffici, dimenticano di essere stati eletti "per difendere il popolo"" scrive un altro. "La dignità e la lotta dei minatori è lo specchio della nostra passività e vergogna. La lotta è la risposta!" aggiunge ancora un altro. "Magari arriveremo domani a Sol, ma ci arriveremo!" esclama un altro, sorpreso dal caloroso ricevimento di Madrid ai minatori.
E' la notte dell'amarezza, delle rivendicazioni e della consapevolezza che si difendono i diritti acquisiti solo prendendo esempio dalla lotta dei minatori.
Su Twitter continuano ad arrivare fotografie e video, dall'hashtag #nocheminera, in questo momento in testa ai TT spagnoli; c'è chi pubblica antiche canzoni rivendicative della miniera, perché quello che davvero impressiona è l'orgoglio di classe dei minatori. Non eravamo più abituati a sentir parlare di orgoglio di classe, gli anni del liberismo hanno cercato di convincerci che parlare di lotta di classe, di classe lavoratrice e di orgoglio era da mediocri osservatori dei tempi. Invece no.
Su publico.es oggi c'è una bella intervista a Marcos Miranda, minatore del pozzo Maria Luisa, reso famoso dall'inno dei minatori, Santa Barbara bendita; Miranda sta partecipando alla Marcha Negra, la Marcia nera, che ha portato i minatori delle Asturie e quelli dell'Aragona fino a Madrid, e le sue parole esprimono tutto l'orgoglio di chi lavora in miniera e anche il senso di classe e di solidarietà, il cameratismo dei minatori. "Mio nonno è stato minatore, mio padre è stato minatore, io sono minatore, è qualcosa che prendi con il latte in casa. Generazione dopo generazione i valori si mantengono. Se chiedi a mio figlio di otto anni cosa vuole fare da grande ti dirà il minatore. E se chiedi a un minatore, ti dirà che è il lavoro più bello del mondo. Nel 1934 siamo stati noi minatori a iniziare la rivoluzione nelle Asturie, nel 1964 abbiamo iniziato di nuovo noi. C'era uno slogan che diceva: "C'è una luce nelle Asturie che illumina la Spagna intera, è che si è sollevata la conca delle miniere" Penso che anche stavolta possa essere lo stesso".
Cosa significhi essere minatore prova a spiegarlo anche publico.es, al presentare Marcos Miranda: "Le braccia piene di tatuaggi e alcune parole ruvide non possono nascondere uno sguardo onesto di occhi azzurri, lo sguardo di chi lavora nelle profondità della terra e deposita nel suo collega una fiducia e una solidarietà inimmaginabile nel resto delle professioni, meno ancora in quelle che si svolgono nelle grandi città. Frutto di questa solidarietà è che in Hunosa, l'impresa per cui lui lavora, sono affiliati al sindacato quasi il 100% dei minatori".
E' ancora Miranda a spiegare cosa significhi, per le miniere spagnole, il taglio del 64% delle sovvenzioni in un solo anno, anziché, come volevano gli accordi, da qui al 2017: "Il Ministro deve ripensarci perché il 64% di aiuto pubblico che vuole toglierci gli costerà caso, siamo molto testardi. Noi vogliamo solo quello che ci spetta, c'è una cosa che è stata firmata e adesso non si sta rispettando. Voglio salvare il 2012, poi più avanti parleremo di accordi. Se non ci fosse alternativa per il 2012? Le miniere cercheranno di stare aperte. Ma bisogna considerare come colpiscono questi tagli. Gli aiuti alla sicurezza delle miniere sono stati cancellati con un colpo di spugna. E la miniera è il lavoro più pericoloso, che ha bisogno di più sicurezza. Con gli aiuti si pagavano le misurazioni dei gas, le installazioni della sicurezza dei minatori, i lavabo. E hanno tolto tutte le sovvenzioni".
Avranno ragione a protestare, i minatori, che chiedono solo il rispetto degli accordi, nella notte in cui la Spagna ha perso la propria sovranità economica e deve cedere controllo e potere a Bruxelles? Mettetevi nei loro panni e pensate come reagireste se gli accordi già firmati, che ridimensioneranno nel tempo il vostro settore, vengono cancellati e si decreta la morte economica della vostra regione, che vive solo grazie al vostro settore. "Noi non vogliamo essere esempio per nessuno, ci piacerebbe solo che la gente avesse maggiore consapevolezza. Si attacca la Sanità e non succede niente, si attacca la Scuola e non succede niente, si attacca tutto il pubblico e nessuno fa niente. Finché provano a toccare noi e noi sì, saltiamo. Siamo tranquilli, non ci piace interrompere le strade né ci piace camminare fino a Madrid, ma ci stanno obbligando. A nessuno piace scontrarsi con la Polizia, ma se ti obbligano, io non sono del 15-M, che alzo le mani. Ho il massimo rispetto per il 15-M, loro hanno il loro modo di lottare e io lo rispetto quanto il mio. Ma io non alzo le mani, se mi attaccano, io attacco" dice ancora a publico.es.
E' la fine della teoria della non-violenza come sistema di lotta, visti i risultati scarsi che ha ottenuto fino ad ora? El pueblo unido jamás será vencido, come urlano adesso, per le strade di Madrid, appoggiando il passaggio dei minatori, soprattutto se si sa difendere dalla violenza? Per aver interrotto strade e aver risposto agli attacchi della Polizia, i minatori sono stati definiti terroristi dai giornali della destra (e sgomenta la facilità e la superficialità con cui si definisce terrorista chiunque non rientri nei canoni prestabiliti, in un Paese che il terrorismo, quello basco, lo ha conosciuto davvero). Ma viene anche da pensare che molti di loro rischiano la vita in fondo alla miniera per 900 euro al mese e, se passeranno questi tagli, lo faranno con misure di sicurezza ridimensionate. Dov'è davvero la violenza? viene da chiedersi nella Noche Minera di Madrid.
Grazie a Twitter ho potuto sentire per la prima volta l'Inno dei Minatori, che risuona nelle Asturie come un canto del patrimonio culturale locale e che emoziona e arriva nel profondo del cuore di chiunque abbia sensibilità sociale. Su youtube, sotto il video, che stanotte rimbalza da una parte all'altra di Twitter, mi è piaciuto questo commento, che ricorda il ruolo d'avanguardia che le Asturie hanno sempre avuto in Spagna, addirittura dai tempi della Reconquista contro i Mori: "Da Toledo, Viva le Asturie! Dovrete riconquistare di nuovo la Spagna, che non ne possiamo più. Voi minatori, se volete, fate tremare la Polizia. Siete stati pionieri nella miniera la Camocha e nella conca di Nalón. Alla fine ha tremato persino Franco. Siete stati l'inizio della lotta in Spagna. E tutto quello per cui avete lottato si sta perdendo, ce lo sta rubando una banda di ladri con i guanti bianchi. Cominciate di nuovo vi seguiranno in tanti!"
Dall'hashtag #nocheminera di Twitter alcune immagini di Madrid, stanotte. Dopo, Santa Barbara bendita, l'inno dei minatori (da brividi davvero, perché questi sono i veri eroi di Spagna, non chi vince la Eurocopa e se ne va in vacanza con 300mila euro in più esentasse… sorry, lo dovevo dire).