domenica 16 settembre 2012

Cielito lindo e México lindo y querido: buona Festa dell'Indipendenza, Messico!

¡Mexicanos!, ¡Vivan los héroes que nos dieron patria!, ¡Víva Hidalgo!, ¡Viva Morelos!, ¡Viva Josefa Ortiz de Domínguez!, ¡Viva Allende!, ¡Vivan Aldama y Matamoros!, ¡Viva la independencia nacional!, ¡Viva México! ¡Viva México! ¡Viva México!
E' il Grito, il grido dell'indipendenza messicana, che si ripete ogni 15 settembre, alla vigilia della Festa dell'Indipendenza, per salutare gli eroi che diedero ai messicani una patria e per ricordare l'amore per la terra messicana, ovunque ci si trovi. Ieri sera, alle 23 di Città del Messico, il presidente Felipe Calderón si è affacciato sul balcone del Palazzo Presidenziale, con il tricolore messicano in mano, per il suo ultimo Grito, con cui ha dato il via alle odierne celebrazioni del 16 settembre. Oggi è giornata di festa e di molto orgoglio patriottico per i messicani, siano in Messico, negli Stati Uniti od ovunque l'emigrazione li abbia portati.
Gli studenti del movimento YoSoy132, che si oppongono al presidente eletto Enrique Peña Nietom il cui insediamento è previsto per il 1° dicembre, hanno lanciato un grito alternativo: "Viva il Messico che lotta per una democrazia autentica, viva il Messico senza PRI, viva il movimento YoSoy132" hanno gridato "Che indipendenza è questa, se non siamo padroni delle nostre risorse naturali, come possiamo gridare ¡Viva México! in mezzo al sangue di 80mila morti prodotti dalla guerra?!"
Domande senza risposta, in un Paese che ha dovuto rafforzare le misure di sicurezza per celebrare la sua Festa dell'Indipendenza e che si trova immerso in una guerra senza esclusione di colpi tra cárteles del narcotraffico. Domande a cui il nuovo presidente dovrà trovare una risposta, per mettere fine a tanta guerra e a tanto sangue.
Ai messicani in festa, ovunque si trovino, felicidades, que disfruten del dia de su México y que lo celebren como México se merece. Per loro, due canzoni di questi giorni, Cielito lindo e México lindo y querido; impossibile ascoltarle senza avere il Messico nel cuore (e con le voci del Mariachi Vargas e di Alejandro Fernandez, cos'altro dire?!).