venerdì 31 dicembre 2010

L'Hotel Nacional de L'Avana compie 80 anni: dalle stars di Hollywood ai turisti europei

L'Avana celebra questa notte il 52° anniversario della sua declinante Revolución e il quotidiano che più di tutti guarda a Cuba da Miami, El nuevo herald (versione spagnola del Miami Herald), celebra oggi l'80° compleanno dell'Hotel Nacional, che fu uno dei fiori all'occhiello della capitale cubana, quando era la regina dei Caraibi.
Il suo destino è racchiuso in poche righe: "Nei decenni passati l'hotel ospitava stelle del cinema e mafiosi. Oggi sono i turisti spagnoli e britannici in sandali quelli che visitano l'edificio decaduto nel famoso Malecón de L'Avana. La storia dell'hotel è in un certo modo un riflesso della storia di Cuba, che passo dall'essere un casinò tropicale all'essere un enclave del comunismo nel Caribe".
Inaugurato il 30 dicembre 1930, l'Hotel Nacional ha una forma a H, otto piani, da cui si ha una magnifica vista sulla capitale cubana, le sue spiagge e il Mar dei Caraibi, ed è uno dei gioielli architettonici de L'Avana, in una sorprendente mescola caraibica di art decò, stile neoclassico e stile neocoloniale, che all'interno lasciano spazio a tappeti, specchi e gusto eclettici. "Attirano l'attenzione del visitatore i portici dei giardini, che ricordano i chioschi monastici con arcate ispano-moresche, la piante del piano principale, simile a tre navate parallele di una chiesa medievale o le travi simulate del tetto, che ricordano un vecchio monastero catalano con reminiscenze arabe" si legge nel suo sito ufficiale.
Si trova su un'altura nei pressi di Punta Bava, ad un'estremità della caletta di San Lázaro, secoli fa prediletta dai pirati; la sua posizione strategica è sottolineata anche dal fatto che nel XIX secolo si trovava qui la batteria di Santa Clara e il cannone Ordóñez, uno dei più grandi dell'epoca, è ancora oggi in uno dei giardini dell'hotel (come elemento decorativo, ovviamente). Il ristorante dell'albergo porta il nome di don Luis Aguiar, il governatore di Punta Brava, che respinse da qui i britannici, durante l'assedio di L'Avana. Durante la Crisi dei Missili, nel 1962, quando la struttura non era più l'albergo più glamurous dei Caraibi ed era stato trasformato in un centro di allenamento per le donne campesinas, i soldati cubani scavarono gallerie nei suoi giardini e installarono batterie antiaeree, nell'attesa di un eventuale attacco ordinato da John F. Kennedy. Insomma, solo la storia del posto in cui l'Hotel Nacional è stato costruito merita tutta l'attenzione.
Ma poi, con la costruzione dell'albergo, è iniziato il pellegrinaggio dei famosi. Sono passati tutti. Winston Chucrchill, Nelson Rockfeller, Alexander Fleming, l'imperatrice Soraya, i duchi di Windsor, Ernest Hemingway, Rita Hayworth, Errol Flynn, Marlon Brando, Maria Félix, Gary Cooper, Robert De Niro, Robert Redford, Oliver Stone, Steven Spielberg, Diego Armando Maradona, Pierre Cardin, Girgio Armani, Naomi Cambell, Kate Moss, Miguel Bosè, Juanes.
Sono scesi al Nacional anche famosi della cui fama qualunque hotel farebbe a meno, se non fosse che contribuiscono alla sua leggenda: Frank Costello, Joe Bonanno, Santo Trafficante, i mafiosi più importanti del dopoguerra. Addirittura, nella sua suite presidenziale ci fu, nel 1946, la prima riunione dei boss delle famiglie mafiose, e per la quale fu portato direttamente dagli Stati Uniti Frank Sinatra, affinché cantasse e rendesse ameno l'incontro. Fu in quella storica riunione a L'Avana, raccontata poi ne Il padrino 2, che le famiglie si divisero gli affari dei casino, della droga e della prostituzione a Cuba. "E' che la storia non si fa solo con i buoni, ma con i buoni e i cattivi" commenta oggi Antonio Martinez, direttore dell'albergo. E' ancora lui a raccontare che i progetti per la costruzione dell'albergo iniziarono negli anni '20 e che, anche se la storia ufficiale vuole che il Governo versasse la maggior parte dei 7 milioni di dollari necessari alla costruzione, in realtà gran parte del finanziamento arrivò dalla mafia, arricchitasi grazie al Proibizionismo in corso in quegli anni negli Stati Uniti. "Quel denaro doveva essere investito e l'Hotel Nacional de L'Avana fu una scelta studiata e ben pensata" spiega. Progettato e costruito da imprese statunitensi, fu realizzato da 8mila operai in poco meno di 14 mesi.
Dal 1992 l'Hotel Nacional è un Monumento della Memoria Nazionale di Cuba, per decisione dell'UNESCO, che mai prima aveva dato un simile riconoscimento a una struttura di questo tipo. Ed è un riconoscimento arrivato subito dopo un nuovo cambio nella tumultuosa storia di questo edificio. Con la caduta dell'Unione Sovietica, il declino della Revolución e l'economia della Isla sempre più fragile, le autorità cubane decisero di rinnovare completamente l'albergo per aprirlo al turismo internazionale. "Oggi circa 86mila turisti usano le 426 stanze del Nacional ogni anno. Il prezzo di una camera standard è di 120 pesos convertibili, circa 129 dollari, per notte, per cui è diventato meta soprattutto dei turisti di classe media dell'Europa e anche degli statunitensi che sfidano l'embargo".
La sua pagina ufficiale, in inglese e in spagnolo, la trovate qui; le fotografie qui di seguito, sono del sito web ufficiale e del web ispanico.