domenica 22 luglio 2012

WWF España toglie la Presidenza d'Onore al re, a causa della caccia nel Botswana

Con 226 voti favorevoli e 13 contrari, WWF España ha deciso di togliere la presidenza d'onore dell'associazione a re Juan Carlos. La causa di questa decisione senza precedenti è la battuta di caccia all'elefante a cui il sovrano ha preso parte lo scorso aprile nel Botswana. Non avremmo saputo niente di questo viaggio del re, se non fosse stato per la sua caduta nell'accampamento, che lo ha costretto a tornare urgentemente a Madrid per un'operazione al bacino; un paio di giorni prima dell'incidente africano di re Juan Carlos, il suo primo nipotino, Felipe Juan Froilán, primogenito dell'Infanta Elena, si era sparato a un piede, mentre maneggiava un fucile, a 13 anni (in Spagna il tipo di fucile usato dal ragazzino è consentito solo dai 14 anni in su). Questi due incidenti con le armi e lo stesso viaggio nel Botswana del re, considerato inopportuno, vista la durissima crisi economica spagnola, sono stati ferocemente criticati dall'opinione pubblica e hanno messo in grande difficoltà la stessa immagine della Monarchia, tanto da spingere il sovrano a chiedere scusa per questo suo divertissement privato.
Il WWF si è sentito in forte imbarazzo davanti alle immagini del re cacciatore, in posa davanti ad elefanti appena uccisi, spuntate nel web nei giorni dello scandalo. Il ritiro della presidenza d'onore al re è stata una delle opzioni che l'associazione ha considerato immediatamente. E l'ha messa in pratica nell'Assemblea Generale di ieri, con una maggioranza così decisa da non lasciare dubbi.
Dubbi ne ha invece Cristina García Orcoyen, dal 1983 al 1996 segretaria generale di ADENA e per questo testimone di tutto il lavoro compiuto dal sovrano per appoggiare il WWF in Spagna, avendo dato un contributo alla sua stessa nascita. Il suo articolo, in cui sottolinea come i più grandi ecologisti, quelli che hanno dato un contributo fondamentale e reale alla nascita di aree protette, alla protezione delle specie, alla sensibilizzazione delle coscienze, siano stati grandi cacciatori. Dato curioso, ma da non dimenticare, quando ci si fa prendere dall'irrazionalità. Lascio l'articolo che García Orcoyen ha scritto per elmundo.es; in spagnolo potete leggerlo qui.
"Leggo con dispiacere la notizia che l'Assemblea Generale di WWF España, fino a pochi anni fa più conosciuta nel nostro Paese come ADENA, ha deciso con ampia maggioranza di ritirare a Sua Maestà, il Re, la presidenza d'onore dell'organizzazione.
Per 14 anni, dal 1983 al 1996, sono stata Segretario Generale di ADENA e questo mi ha permesso di essere testimone d'eccezione dell'enorme affetto che Sua Maestà il Re ha avuto sempre per quest'organizzazione, alla cui creazione ha contribuito in modo decisivo nel 1968, e che ha sempre appoggiato, prima come Principe delle Asturie e più tardi come Re.
Sebbene è vero che oggi la pratica venatoria non sia ben considerata dalla maggior parte dei difensori della natura, bisogna ammetterlo, è anche vero che l'ignoranza nel migliore dei casi e l'opportunismo nel peggiore, danno origine, a volte, all'ingiustizia. ADENA, e il WWF, che sono le sigle di organizzazioni internazionali, sono state create, finanziate e sostenute al loro inizio, e per decenni, da un piccolo gruppo di mecenati, tutti cacciatori, innamorati della flora e della fauna più squisite del mondo, in gran parte in pericolo di estinzione.
Nomi come quello di Luc Hoffmann, erede dei laboratori Roche, che ha visitato Doñana per la prima volta nel 1952, e da allora non ha potuto evitare di lottare per la sua conservazione, quello di Jorge de Pallejá, illustre autore di cari libri di caccia in Africa, o lo stesso marito della regina d'Inghilterra, il duca di Edimburgo, sono stati, oltre che scienziati, uomini d'affari o membri dell'aristocrazia, grandi cacciatori e, allo stesso tempo, indiscutibili guardiani della natura.
Il nostro Parco Nazionale più famoso, Doñana, è stato creato e portato ai più alti livelli di fama mondiale, da queste persone, insieme allo scienziato spagnolo Tono Valverde, con cui re Juan Carlos ha collaborato strettamente, davanti alle autorità spagnole, per ottenere la dichiarazione di Doñana come Parco Nazionale nel 1978, e sottrarre così questo gioiello della natura spagnola alla caccia indiscriminata, molte volte furtiva, a cui era sottoposto questo territorio unico, a cavallo tra le dune e il mare.
Non si è mai fatto tanto da parte di un'organizzazione per proteggere l'immenso patrimonio naturale della Spagna come in quei lunghi lustri in cui Sua Maestà il Re prendeva parte attivamente alle riunioni del Patronato dell'Associazione e in cui la sua sola presenza apriva porte, altrimenti chiuse, a una piccola squadra di lavoro, che ho avuto l'onore di dirigere per 14 anni.
In quel periodo, per iniziativa di ADENA, si sono protetti ufficialmente infinità di posti, che oggi formano parte della nostra incomparabile ricchezza di flora, paesaggio e fauna. L'isola di Cabrera, alle Baleari, l'arcipelago chinijo alle Canarie, le lagune di Gallocanta e di Damiel, Cabañeros in Castiglia e Monfragüe in Estremadura, oltre alla già citata Doñana, sono state dichiarate protette in questi anni, sempre, sempre, contando sull'appoggio esplicito e implicito del Re.
Specie come l'avvoltoio nero, l'aquila imperiale, il lupo o l'orso pardo sono stati protetti, si sono sostenuti i loro piccolo in cattività e fatti conoscere agli spagnoli attraverso indimenticabili serie televisive di Félix Rodriguez de la Fuente, allora vicepresidente di ADENA, e a proposito, pure lui cacciatore, fino a quando un fatale incidente ha rubato a molte generazioni la delizia delle sue capacità comunicatrici.
Per tutto questo mi sembra enormemente ingiusta la decisione presa dall'Assemblea Generale del WWF di appartare il Re dalla Presidenza dell'organizzazione. Credo che a quelli che hanno votato sia mancata l'informazione adeguata per giudicare tutto il lavoro di molti anni del nostro re, in difesa della natura.
La decisione di un'Assemblea Generale è sovrana e bisogna accettare e dare per buone le misure che consideri opportuno prendere, ma non per questo non è sorprendente e doloroso che quelli che ieri hanno beneficiato della protezione della Presidenza d'Onore a una personalità così importante, oggi non spezzino pubblicamente una lancia in favore della memoria e della giustizia storica dell'organizzazione. Io desidero farlo con tutta la fermezza e desidero dire a chi forma oggi parte di questa magnifica organizzazione, adesso chiamata WWF, che praticare l'oblio o stringersi nelle spalle, non fa affatto onore, al contrario rende mediocri per mancanza di coraggio o di memoria, entrambi necessari nella difesa di qualunque ideale."