Cadice si vanta di essere la città più antica d'Occidente, fondata dai Fenici
3000 anni fa, su tre isolette, adesso fuse nella sorta di gemma che chiude la sua sottile penisola. Il passato fenicio si può vedere oggi solo nel
Museo di Cadice, attraverso i reperti che sono stati riportati alla luce, primi
fra tutti, i magnifici sarcofaghi scolpiti con le figure di un uomo e di una
donna.
Sarà in primavera, quando l'offerta turistica si arricchirà di un nuovo spazio
fenicio. Dopo dodici anni di intenso lavoro, verranno aperti al pubblico gli
scavi realizzati sotto il Teatro de Titeres (il Teatro delle Marionette), che
portano alla luce 500 metri quadrati di Gadir, l'antica Cadice, da cui i gaditani continuano a prendere il nome. Si tratta di otto case intorno a due
strade pavimentate; a prima vista, per un profano, può sembrare un ritrovamento
non così interessante, ma in realtà è di grande importanza: "Con questi
scavi abbiamo potuto dimostrare che Gadir sorgeva dove c'è Cadice. Prima
avevamo trovato resti fenici, ma non costruzioni che appoggiassero le teorie
sulla localizzazione del primo insediamento dei Fenici" spiega l'archeologo
José Gener, coordinatore del progetto degli scavi. Il consolidamento delle
strutture trovate è stato complicato dal loro materiale, "fango e argilla,
sono molto fragili". Ed è anche stato trovato lo scheletro di un uomo,
chiamato Matán, un fenicio morto in un grande incendio del VI secolo avanti
Cristo, che, secondo i suoi scopritori, distrusse Gadir.
Gli scavi si trovano a nove metri di profondità e sono stati adeguatamente
illuminati, dotati di passerelle e con un grande schermo, su cui verrà i turisti potranno vedere un video sull'evoluzione della città, dall'epoca fenicia a
quella romana. "Grazie alla ricostruzione virtuale si potrà vedere come sono
cambiati gli edifici nello stesso angolo in cui si incontrano" spiegano gli
archeologi che hanno lavorato al progetto.
Un progetto molto complesso, a cui hanno preso parte, racconta El Pais, oltre
un centinaio di professionisti, archeologi, architetti, restauratori, ma anche
medici, che hanno analizzato lo scheletro di Matán e hanno scoperto che aveva
30 anni e soffriva di una malformazione che complicava i suoi movimenti. Sarà
morto per questo sotto il grande incendio?
In primavera, nel percorso guidato per scoprire l'aspetto della prima città
d'Occidente, così come la disegnarono e la progettarono i suoi fondatori, ne sapremo di più. Aperti al turismo, gli scavi saranno il diamante della Ruta Cádiz
Fenicia, che si unirà all'itinerario ideale che unisce le città spagnole
fondate dai Fenici: Ibiza, Ceuta, Cartagena ed El Puerto de Santa María, nella
stessa baia di Cadice. E sarà emozionante scendere a pochi metri sotto terra,
per scoprire com'era la prima città d'Europa.