venerdì 21 febbraio 2014

Venezuela: dopo l'arresto di Leopoldo López, sua moglie Lilian Tintori conquista il Paese

L'immagine della folla che la solleva, per dare un ultimo bacio al marito, pronto a consegnarsi alle autorità venezuelane, ha fatto il giro del mondo (se vi siete persi la sequenza, potete vederla su panorama.com.ve). Da allora la giovane Lilian Tintori, moglie del 42enne leader di Voluntad Popular Leopoldo López, è diventata una delle donne più popolari del Venezuela e i media del Cono Sur parlano già di lei e di Leopoldo come la nuova coppia stella della politica venezuelana. Perché a volte sono i gesti, che rimangono in testa, più delle promesse, delle minacce, del dibattito politico. E quell'ultimo bacio, quell'ultimo segno di lealtà, non è passato inosservato.
Lilian Tintori è giovane e bella, ha due bambini in tenera età e, come le mogli thirty-and-something di tanti politici (la peruviana Nadine Heredia, per esempio), sa usare abilmente le reti sociali. Su Twitter e Instagram abbondano le sue immagini familiari, con il marito e i figli, e professionali, di educatrice, coach e motivatrice. Un volto giovane e sicuro, un fisico scattante, una passione per lo sport e per la bellezza, come molte donne venezuelane, Lilian è una di quelle donne in cui è facile identificarsi per migliaia di connazionali.
E da quando suo marito è in carcere è diventata anche una sorta di sua portavoce, l'icona che vuole impedire al chavismo di mangiarselo e ai media di dimenticarlo. "Ha agitato le strade e dov'è adesso Leopoldo López?! Dove avevo promesso che sarebbe stato: in carcere" ha detto, smargiasso, il presidente Nicolás Maduro, che, a quanto pare, precede qualunque verdetto della Giustizia.
"Ho fiducia e non ho alcun dubbio che Leopoldo sia innocente, il Governo o vuole controllare" ha detto Tintori alla colombiana RCN la Radio. La Colombia, anche per questioni di vicinato e di una frontiera di migliaia di chilometri, è uno dei Paesi che guardano con maggiore attenzione all'agonia del chavismo senza Hugo Chávez. Numerose le interviste ai leader dell'opposizione, numerosi gli articoli d'opinione, numerosi gli aggiornamenti su quello che succede a Caracas.
Leopoldo López è accusato di terrorismo e omicidio, perché considerato istigatore delle violenze che finora hanno causato sei morti, decine di feriti e centinaia di arresti. "Ieri ha passato la notte nel carcere di Ramo Verde. Non ho dubbi che non abbia niente a che vedere con le accuse e spero che esca… Ha fatto tutto con molto coraggio, molto sforzo e sacrificando molte cose" ha detto la moglie alla radio colombiana. Mentre a CNN en español, ha spiegato di avere paura, soprattutto dopo la perquisizione subita in casa, alla presenza dei suoi due piccolissimi bambini, poco prima che suo marito si consegnasse alle autorità: "Vediamo che non rispettano i nostri diritti, che non abbiamo giustizia, che non ci difendono. Sì, abbiamo paura. Io ho paura per i miei figli. Le ultime ore sono state molto difficili, hanno perquisito la nostra casa con i volti coperti e le armi in mano, mi sono spaventata moltissimo".
Ieri ha pubblicato su Twitter un'immagine in cui la si vede con in mano una statua della Vergine di Coromoto, la patrona del Venezuela, che ha portato a Leopoldo, nella prima visita in carcere (al termine dell'udienza che doveva confermare o rifiutare la carcerazione, è stato annunciato che l'accusa ha chiesto per lui 10 anni di carcere e che il leader politico rimarrà in carcere per altri 45 giorni). Su Twitter ha raccontato come è andata e dimostra tutto il suo coraggio di donna impegnata politicamente e di moglie leale al poprio matrimonio:
Leopoldo vi manda molta forza e molta fe! Non arrendetevi!!
L'udienza di ieri è terminata alle 7am, è durata 11 ore e l'hanno lasciato in carcere senza giustificazione!
L'ho visto sereno e forte. Rispondendo per ognuno di noi!
Seguiamo con la Non violenza+organizzazione+disciplina. @leopoldolopez Forza e Fede!
Giorno per giorno mi accompagnerete in questa cosa così forte, triste e ingiusta per la mia famiglia. Vi voglio bene e grazie per stare con me
In una delle interviste concesse in questi giorni racconta le ultime parole di suo marito, davanti a migliaia di militanti, con gli occhi delle telecamere che raccontavano i suoi ultimi minuti di libertà: "Mi ha detto 'abbi cura dei nostri bambini' e così farò". E prendersi cura dei suoi bambini significa anche impegnarsi per un Venezuela senza violenza, senza insicurezza e dotato di tutti i beni elementari che le sue ricchezze naturali dovrebbero garantirgli. Ma Lilian ha già escluso qualunque coinvolgimento politico: non sarà una Cristina Fernández o una Nadine Heredia. Sogna solo di tornare alla sua vita di madre, moglie, educatrice e coach, in un altro Venezuela.
Dalla lunga galleria fotografica del colombiano elespectador.com, una foto di Lilian Tintori, presa, come le altre, dal suo profilo su Twitter.