venerdì 4 aprile 2014

La Casa Reale ed ex collaboratori di Suárez contro il libro di Pilar Urbano: è pura finzione

Nella presentazione ai media di La gran desmemoria. Lo que Suárez olvidó y el Rey prefiere no recordar, Pilar Urbano ha chiarito il suo pensiero: "Il colpo di Stato del 23 febbraio 1981 c'è stato senza che Re Juan Carlos ne fosse a conoscenza". Il sovrano sì era a conoscenza della Operación Armada, un'operazione che doveva sostituire il Presidente del Governo Adolfo Suárez, ormai inviso all'establishment, con il generale Armada, in modo da soddisfare militari e industriali ed evitare il paventato golpe militare. E il sostegno del Re all'operazione è arrivato proprio per quest'ultima ragione: evitare il golpe. Ma Juan Carlos non era a conoscenza di quanto è avvenuto tra le dimissioni di Suórez e il tentativo di golpe del 23 febbraio: è stata un'iniziativa di Armada, vistosi estromesso dalla presidenza del Governo da Leopoldo Calvo Sotelo.
Questa la versione di Pilar Urbano, dopo il clamore suscitato dalla sua intervista a El Mundo, in cui presenta il suo nuovo libro. Si è trattato di un vero e proprio terremoto politico, che ha suscitato la reazione sdegnata di numerosi testimoni citati nel libro. Alcuni di loro hanno firmato un durissimo comunicato, in cui smentiscono le ricostruzioni della giornalista. E dopo questo comunicato, è scesa in campo la Casa Reale, che ha definito la ricostruzione dei dialoghi 'difficili da credere'.
Nel comunicato dei testimoni citati da Pilar Urbano nel suo libro, si legge che La gran desmemoria è "il tipico racconto romanzato-libello, che sembra avere come obiettivo la destabilizzazione delle istituzioni e l'attacco frontale alle figure del Re e del presidente Suárez, attraverso un'accusa infame e tergiversando la verità". E si assicura che "quanto messo loro in bocca è, secondo i casi, totalmente o parzialmente falso o in molti casi tortuosamente manipolato". La verità, sostengono, è che "al contrario di questo pretende 'rivelare' questa pubblicaizone, i rapporti tra il Re e il Presidente Suárez, due persone che hanno guidato insieme il cambio pacifico da una dittatura a una democrazia, affrontando ogni tipo di difficoltà, sono sempre state guidate, da entrambe le parti, dalla lealtà, dal rispetto reciproco in questioni isitituzionali e da un'amicizia sincera e profonda nella sfera più personale, tutto il contrario di quello che alcune conversaizoni immaginate e romanzate intendono suggerire". I firmatari condannano le ricostruzioni del libro, rinnovano la lealtà al re e affermano senza ombra di dubbio che: "a) il re non è mai stato anima di quella che il libro chiama Operación Armada né di alcuna attività al margine delle sue funzioni costituzionali; b) il Re non è mai stato dietro al golpe del 23F e non è mai stato l'elefante bianco (così i golpisti chiamavano il loro riferimento) né niente di simile. Tale supposizione è un'offesa gravissima; c) E' il Re e solo il Re chi mette fine al tentativo golpista e restituisce alla Spagna la sua normalità costituzionale".
I firmatari del comunicato concludono affermando che non faranno ulteriori dichiarazioni sull'argomento e che qualunque "ministro, collaboratore, testimone o amico di sua Maestà il Re o del presidente Suárez, che voglia sommarsi al comunicato, può farlo comunicandolo direttamente ai media". Tra i firmatari, i generali Fernando López de Castro e Andrés Cassinello, gli ex ministri Rafael Arias Salgado, Jaime Lamo de Espinosa, Rodolfo Martín Villa, Marcelino Oreja, José Pedro Pérez Llorca e Salvador Sánchez Terán, collaboratori di Suárez e di Juan Carlos, e lo stesso figlio di Adolfo Suarez, Adolfo Suarez Illana, che ha anche chiesto il ritiro del libro perché, sembra, Pilar Urbano ha utilizzato l'ultima foto di suo padre con il re, scattata da lui nel giardino di casa, senza permesso ("vorrà qualche moneta" ha commentato sprezzante Pilar Urbano).
Poco dopo questo comunicato, che potete leggere integralmente su abc.es, è stata la Zarzuela a far sentire la propria voce, attraverso un portavoce. Dopo aver ringraziato i firmatari del comunicato, "per la difesa del ruolo istituzionale del Re, nel suo rapporto con il presidente Suárez, basato sul rispetto mutuo e la lealtà reciproca, così come su una sincera amicizia a livello personale", il portavoce ha sottolineato "il carattere impeccabile con cui Sua Maestà il Re ha rispettato sempre i suoi obblighi istituzionali" e ha perciò smentito "qualunque sua partecipazione nell'Operazione Armada". I dialoghi ricostruiti da Pilar Urbano sono stati definiti "pura finzione, impossibile da credere".
Pilar Urbano continua a sostenere che il libro non è contro il Re e che non è colpa sua se c'è "gente che parla senza averlo letto".