giovedì 26 novembre 2009

L'Infanta Elena ottiene il divorzio e adesso vuole l'annullamento

1.jpg (10797 byte)L'Infanta Elena sembra essere destinata ad entrare comunque nella storia spagnola. Avrebbe dovuto essere la prima regina della monarchia restaurata, ma la discriminazione di genere ammessa dalla Costituzione non lo ha permesso. Non che Elena abbia rancore per questo: c'è un libro, La reina que no pudo ser, che racconta l'allarme con cui seguiva l'amore del fratello Felipe per la modella norvegese Eva Sannum, con possibile rinuncia del trono, che le avrebbe restituito i diritti a cui non aspirava.
Nella tarda serata di ieri è arrivata la conferma ufficiale del divorzio dell'Infanta da Jaime de Marichalar: Elena diventa così il primo membro della Famiglia Reale spagnola della democracia ad aver rotto il proprio matrimonio. Le ci sono voluti due anni per convincere re Juan Carlos che non c'era alcuna riconciliazione possibile e che lei voleva il divorzio, sì o sì. Del resto anche agli osservatori più lontani era parso evidente che la separazione tutto era, meno temporanea. Non si era mai vista una separata sorridere con tanta disinvoltura, essere raggiante in ogni occasione e frequentare con entusiasmo amici e conoscenti. Con la separazione Elena è rinata, Jaime è caduto. L'Infanta ha ripreso a frequentare gli amici lasciati negli anni del matrimonio, ha iniziato a farsi rivedere agli appuntamenti dell'amata ippica, ha ripreso una vita sociale a suo gusto meno legata a quella glamour e fatua del marito. Persino l'eleganza acquisita negli anni del matrimonio grazie alla passione per la moda di Jaime, si è trasformata, si è adattata al suo carattere forte, al suo portamento fiero e non ha perso niente dell'anima castiza che l'ha caratterizzata (si è sempre detto che per il suo interesse per le corride e i cavalli Elena sia la più castigliana, e dunque la più spagnola, dei figli di Juan Carlos e Sofia). Prima di iniziare a lavorare come Direttrice dei Progetti Sociali della Fondazione Mapfre, altro segnale che la riconciliazione era lontanissima dai suoi obiettivi, Elena accompagnava i suoi bambini, Froilán e Victoria Federica, a scuola e poi raggiungeva la Casa del Campo per cavalcare e cambiare quattro chiacchiere con gli amici: un altro piccolo piacere recuperato solo con la separazione. Adesso che lavora dedica all'equitazione il tempo libero e i fine settimana che i bambini passano con il padre.
Sulle esigenze di Marichalar per il divorzio è fiorita tutta una letteratura ed è davvero difficile capire dove finisca la realtà e inizi la leggenda. E' vero che con il matrimonio il Duca di Lugo, fino ad allora oscuro impiegato di banca proveniente da una famiglia di antico lignaggio ma di ormai scarsissime risorse economiche, ha cambiato personalità e atteggiamento. Le cronache del gossip madrileno raccontano di piccoli sgarbi e arroganze che si permetteva grazie all'illustre parentela; non ha saputo distinguere tra amici e adulatori, si è circondato di personaggi variopinti del fatuo mondo del glamour e della moda a cui faceva comodo essere fotografati con il genero del re e che sono spariti non appena questa possibilità si è dissolta. Sono spariti anche molti Consigli di Amministrazione che lo contavano tra i propri membri grazie alla parentela reale. Insomma Jaime ha conosciuto direttamente il dolore e la delusione della caduta, delle amicizie che non erano. Ma, desilusión a parte, sembra davvero che la sua principale preoccupazione, durante i negoziati del divorzio, siano stati i figli: anche se Froilán e Victoria Federica sono nella linea di successione del trono e pertanto la loro educazione spetta alla Famiglia Reale, Jaime ha lottato per non perdere il diritto di vederli e di partecipare alle decisioni sulla loro educazione. Un diritto che, a quanto pare, né Elena né la sua famiglia, hanno voluto negargli. Il comunicato che annuncia il loro divorzio spiega infatti che i due "mantengono un rapporto fluido per tutto quello che riguarda gli interessi dei loro figli".
Ottenuto finalmente il divorzio, così come lo aveva programmato, Elena non si ferma. Ha 46 anni, è economicamente indipendente, ha acquistato nuove sicurezze in se stessa, non esclude una nuova vita sentimentale (perché dovrebbe farlo?). Perciò, membro cattolico di un cattolicissima Famiglia Reale, vuole la nullità matrimoniale: le indiscrezioni parlano già di primi passi compiuti e della disperazione di Jaime de Marichalar, a cui non rimarrebbe davvero niente se il suo matrimonio fosse dichiarato nullo anche dalla Chiesa. Ma Elena e Jaime si sono sposati a 34 anni, non erano proprio due bambini: che causa potrebbe addurre Elena senza suscitare le ire del marito non ancora ex per la Chiesa? In un lungo reportage El Mundo ipotizzava qualche giorno fa "l'incapacità di assumere gli obblighi essenziali de matrimonio per cause di natura psichica", l'immaturità, insomma. Dicono sia la causa più utilizzata dagli esperti e nel caso dell'Infanta di Spagna bisognerà vedere a chi verrà attribuita questa immaturità. Il Tribunale della Sacra Rota competente, all'essere Elena membro di una Famiglia Reale regnante in un Paese cattolico, sarebbe Roma e la nullità dovrebbe essere dichiarata dallo stesso papa, dopo onorari, analisi psicologiche e prove varie che potrebbero portare il conto a oltre 50mila euro. L'unico precedente paragonabile a quello di Elena e Jaime è quello di Caroline di Monaco e Philippe Junot. Per l'annullamento hanno dovuto aspettare 12 anni. Toccherà lo stesso destino a Elena?
Se la cosa la preoccupa, non si vede. In una delle sue ultime apparizioni pubbliche, i premi Telva, ha incantato per buonumore e voglia di pasarselo bien, fasciata in un magnifico vestito blu di Ángel Schlesser; curiosamente è la stessa cerimonia in cui Elena e Jaime sono apparsi per l'ultima volta insieme. E anche quella volta Elena era sorridente e raggiante, probabilmente perché a un passo dalla sospirata separazione.