mercoledì 31 agosto 2011

Affonda il Vaporcito, la storica imbarcazione di legno della Baia di Cadice

El Puerto de Santa María è il vertice più meridionale del triangolo di sherry, cavalli y toros, formato con Jerez de la Frontera e Sanlúcar de Barrameda. Le bodegas, qui c'è quella di Osborne, una delle più importanti e famose di tutta la Spagna, con il suo leggendario toro, arrivano quasi fino al centro e si contendono l'attenzione dei turisti con la geografia di Rafael Alberti, il grande poeta dell'anti-franchismo, esiliato fino alla fine della dittatura. Aristocrazia e socialismo che si mescolano sempre, nell'Andalusia più profonda.
Qui, nel centro della Bahía de Cádiz, teatro di leggende e di grandi battaglie, ci sono le ultime influenze del triangolo dello sherry, prima dei grandi cantieri navali e di Cadice: non solo le Bodegas Osborne, ma anche la plaza de toros più importante dell'area, e una delle più ambite di tutta la Spagna, le spiagge più esclusive del golfo gaditano e la vita sociale più elegante, con le giovani generazioni dei señoritos e i figli dell'eterna classe dirigente socialista che si danno appuntamento nei parties più mediatici della Bahía. El Puerto de Santa María, che tutta l'Andalusia chiama semplicemente El Puerto, togliendo l'articolo tutte le volte che è necessario formare la preposizione, perché si sa che c'è un solo Puerto, lì, nella Bahía (che è solo quella di Cadice), respira eleganza nelle sue vie commerciali, in cui si trovano anche vecchie botteghe e piccole librerie dalla gentilezza antica, nel suo mercatino di frutta e verdura all'aperto, nella casa di Rafael Alberti trasformata in Museo, persino nel Castello di San Marcos, costruito su un'antica Moschea, che le gentili guide raccontano con sapienza, rispondendo alle domande dei turisti. Anche il turismo è meno popolare: il triangolo dello sherry ha un'aria aristocratica (nel senso di elegante, non superbo), si respirano benessere e cosmopolitismo elegante. Sarà per questo che tedeschi e inglesi non osano proporre gli improbabili looks con cui li si vede in giro a Siviglia o sulla Costa del Sol. Nei ristoranti lungo il Guadalete, all'ombra delle palme, mangiano il pesce fresco della Bahía, che i pescatori portano su, risalendo il fiume fino al loro pittoresco porticciolo.
Poco più su c'è l'attracco del Vaporcito, una piccola imbarcazione a motore che è la delizia dei turisti e dei gaditani: in poco più di 40 minuti porta a Cadice, attraversando la Bahía. Impossibile resistere alla tentazione: solo 3 euro per arrivare nel cuore pulsante dell'antico porto delle Americhe. Non lo usano solo i turisti: ci sono anche residenti con le borse di plastica della spesa e giovani uomini in cravatta che raggiungono il capoluogo, evitandosi il traffico sul ponte di Carranza, l'unico che collega la Bahía a Cadice, senza fare tutto il giro da San Fernando e percorrere tutta la penisola gaditana.
Ma la maggior parte dei passeggeri del Vaporcito è composta dai turisti. Lo spagnolo è la lingua comune e lo si parla con tutti gli accenti d'Europa. Ricordo battute e complimenti con un gruppo di greci, non appena saputi i rispettivi Paesi d'origine (non credo di aver mai più incontrato turisti greci, in Andalusia), mentre un gruppo di giovanissimi americani si era impadronito della prua, per essere il primo ad avvistare Cadice. Lungo il Guadalete sfilavano colorate barche di pescatori, su uno sfondo di capannoni e palme. Poi, all'arrivare all'Oceano, i marinai avevano iniziato ad avvertire di tenersi forte, perché il passaggio dalle quiete acque del Guadalete a quelle movimentate dell'Atlantico, per quanto frenato dalla dolcezza della Bahía, avrebbe potuto farci perdere l'equilibrio. Con i greci ci siamo tenuti forte alla balconata di legno che guardava sulla prua, mentre gli americani, impavidi, ricevevano abbondanti ondate dall'Oceano, tra risate e fughe verso l'interno dell'imbarcazione. Solo l'Oceano ha avuto ragione di loro. E i primi a vedere Cadice siamo stati noi, lassù, in quell'angusta balconata che guardava la prua e le cupole dello skyline gaditano.
Navigare nella Bahía de Cádiz è un'esperienza da fare, si respira l'odore intenso del mare, si vedono imbarcazioni che corrono in ogni direzione, che manco il Canal Grande nell'ora di punta, mentre le grandi petroliere sfilano via sull'orizzonte, si è circondati su tre lati dalla terra e si ha per questo l'impressione di essere comunque in uno spazio protetto e sicuro, mentre Cadice si avvicina sempre di più e quasi dispiace. Il viaggio sul Vaporcito lo hanno cantato Rafael Alberti e le canzoni popolari dell'Andalusia e nessuno ha esagerato nella nostalgia e nell'entusiasmo. Le operazioni di attracco e di sbarco sono veloci, mentre sul molo ci sono già turisti in attesa, per navigare fino al Puerto.
Mi sono venuti in mente tanti ricordi, al sentire che l'Adriano III, il Vaporcito, ieri è affondato in pochi minuti, dopo aver sbattuto malamente, nelle operazioni d'attracco al porto di Cadice. Non ci sono stati feriti tra i suoi 80 passeggeri, che hanno seguito disciplinatamente le indicazione degli 8 pompieri arrivati a seguire le operazioni e a tentare inutilmente di salvare la gloriosa imbarcazione. Non c'è stato niente da fare: pare che il Vaporcito avesse iniziato a imbarcare acqua durante il tragitto, per l'urto con uno scoglio, e che poi il contatto brusco con il molo sia stato il colpo definitivo, perché l'acqua superasse la linea di galleggiamento e causasse l'affondamento. La linea El Puerto-Cadice funziona sin dal 1929, l'anno dell'Expo Iberoamericana di Siviglia, e dal 1999 il Vaporcito è Bene d'Interesse Culturale di El Puerto de Santa María, di cui è diventato anche logo turistico. Passato lo stupore e lo sbigottimento, pare che le autorità del Puerto stiano cercando il modo di rimettere al più presto in funzione un nuovo Vaporcito. Dal Puerto e dall'intera Andalusia si moltiplicano gli appelli perché la crisi non sia una scusa per cancellare questa linea di navigazione e quest'imbarcazione, così carichi di storia e di suggestione. Speriamo ritorni presto, perché chiunque visiti El Puerto, non può perdersi il brusco passaggio dal Guadalete all'Atlantico né la traversata della Bahía, con Cadice sull'orizzonte, sempre più vicina.
Dalla galleria fotografica di eldiariodecadiz.es, alcune immagini dell'affondamento del Vaporcito