lunedì 29 agosto 2011

La guida per turisti sulla piccola delinquenza di Barcellona

Barcellona è una delle città più insicure di Spagna per i turisti, a causa della piccola delinquenza. Non per niente una delle prime raccomandazioni fatte a chi va a Barcellona è evitare il look da turista (che sarebbe bene evitare in qualunque città). E cioè zainetto, macchina fotografica al collo e guida turistica in mano. Le autorità locali invitano da tempo a lasciare i documenti in hotel e a girare con le fotocopie, in modo da evitare di allungare le lunghissime code nei commissariati del centro (qualche tempo fa si parlava di oltre due ore di attesa per denunciare i furti) e, soprattutto, di rischiare di non partire per il rifiuto delle compagnie aeree di imbarcare passeggeri senza documenti.
Insomma, quando si va a Barcellona bisogna stare attenti, soprattutto in determinate aree, le più turistiche, in cui sono attive numerose bande, quasi sempre extracomunitarie. El Periódico de Catalunya annuncia oggi l'esistenza di una guida, elaborata probabilmente nella Rete, che segnala i posti più "pericolosi" del capoluogo catalano e indica quali sono le bande lì attive e quale modus operandi utilizzano. Si chiama Manguilàndia e secondo il quotidiano potrebbe essere stata realizzata con la collaborazione di un Mosso d'Esquadra, un poliziotto catalano, esperto di piccola delinquenza, grazie alle denunce quotidiane.
La guida inizia sin dall'aeroporto del Prats. Perché è sin dall'inizio del suo viaggio a Barcellona che il turista deve tenere gli occhi aperti. Al Terminal 2 dell'aeroporto operano due bande, una sudamericana e l'altra maghrebina. Agiscono in gruppi di tre: uno aspetta fuori, in un auto affittata, gli altri due sono dentro e aspettano che il turista si distragga un attimo per rubargli il bagaglio a mano e correre via a razzo, verso il complice in auto, avvertito via cellulare. Se siete riusciti a superare indenni le due bande e prendete l'Aerobús fino alla plaza de España, state attenti: qui lavora un gruppo di quattro maghrebini, vestiti in modo impeccabile, che rubano il bagaglio a mano di chi aspetta l'autobus (o scende da esso) e scappano via di corsa. "In genere cercano vittime troppo anziane per inseguirli" commenta la guida.
Al Miramar c'è un altro gruppo di maghrebini, che ultimamente usa metodi "molto violenti", comprese le armi bianche. Un gruppo di giovanissime bosniache finge di essere sordomuto e di raccogliere firme per qualche patologia per approfittare del turista che si ferma e derubarlo. "Il gruppo è stato smantellato varie volte, ma riappare sempre" commenta El Periódico de Catalunya.
Nella Rampla sono attivi i ronaldinhos, un gruppo di maghrebini che usa un pallone: uno di loro lo tira al turista che, ingenuamente, crede di essere coinvolto in un gioco volante di calcio, solo che mentre lui risponde al "gioco" uno dei complici gli ruba al portafoglio "e scappa verso il Raval". Alla Boqueria è attivo un altro gruppo di delinquenti, ancora di maghrebini, che ha come obiettivo i cellulari, soprattutto se iPhone 4: li prendono semplicemente dalle mani di chi sta effettuando una telefonata e si danno alla fuga.
Nel Paseo de Gràcia, con una buona mobilità verso la Sagrada Familia e il Barri Gòtic (praticamente si muovono per mezza Barcellona turistica) c'è un gruppo di romene che offre garofani ai passanti: state attenti, perché quando aprite il portafoglio per pagarli con qualche moneta rischiate di rimanere senza biglietti. Ancora sul Paseo de Gràcia, due gruppi di borsaioli, Los tres cerditos (I tre porcellini), per le loro dimensioni, e Los cuatro rumanos (I quattro romeni): "Si scambiano le giacche e hanno un fisico simile, per cui cercano di confondere il denunciante in caso di arresto, meglio evitarli" dice la guida.
Attenzione anche alle giovanissime bosniache che operano insieme nei dintorni dell'Hard Rock Cafè e nei dehors di plaza de Catalunya; le bosniache della Sagrada Familia hanno look da turiste, occhiali da sole, borse false delle grandi firme, una cartina di Barcellona di El Corte Inglés, che nasconde le loro mani. Stessa tecnica per le romene che agiscono nei pressi dell'Estadi Olimpic: look da turiste, cartine in mano, fermano per chiedere un'informazione e già si sa, chi si ferma è perduto perché una complice apre lo zainetto e prende il portafoglio. Un gruppo di peruviani, attivo nel parque Güell preferisce come vittime i turisti giapponesi.
Non si sta tranquilli neanche alla reception degli alberghi: delinquenti sudamericani o spagnoli vestiti in modo impeccabile, si avvicinano alla reception e al cliente in uscita, stanno in coda, ma appoggiano la propria valigetta giusto vicino a quella del cliente in partenza, e poi lo scambio è facile, se non si sta attenti.
La guida consiglia anche di prestare attenzione quando si preleva denaro alle casse automatiche, soprattutto se si è di età matura: ci può essere un anziano che avverte di una macchina nella parte posteriore della giacca o della maglia, si presta ad aiutare a toglierla e mentre dà una mano sfila il portafoglio. Il trucco della gomma sgonfiata è già noto e anche i quotidiani italiani hanno avvertito e invitato a diffidare di chi a Barcellona avverte l'ingenuo turista in auto che ha la gomma sgonfia: mentre lui scende a controllare e ringrazia il gentile passante, un complice apre la porta e lo deruba di borsa e/o effetti personali.
Nella metropolitana, nella L3 e nella L1, agisce una banda di romeni, soprattutto all'ingresso e all'uscita dei vagoni, le loro vittime preferite sono ovviamente i turisti, che arrivano anche a sfidare, se scoperti, le fermate più pericolose, quelle intorno al paseo de Gràcia. Si riconoscono per i tatuaggi in caratteri cinesi. Pare siano stati cacciati varie volte, "ma tornano sempre".
Queste le indicazioni della guida riprese da El Periódico de Catalunya. Ma se avete intenzione di andare a Barcellona, non fatevi fermare: basta usare un po' di buonsenso, uscire con le fotocopie dei documenti ed evitare il classico look da turista e l'aria sperduta di chi si trova in un'altra città. Avete pur sempre di mira la città di Andoni Gaudi, di Pepe Carvalho e del Barça, la città spagnola più amata dai turisti stranieri,  e una delle città europee predilette dai managers come sede dei propri giri d'affari europei. Senza dimenticare che la comunità straniera più numerosa è quella italiana. E tutto questo qualcosa vorrà dire.