mercoledì 7 dicembre 2011

Iñaki Urdangarín sull'orlo dell'imputazione, la regina corre da Cristina

E' un periodo difficile per la Famiglia Reale, continuano a dire con un certo eufemismo i media spagnoli, guardando agli scandali in cui è coinvolto Iñaki Urdangarín, il marito dell'Infanta Cristina. Non c'è giorno in cui uno dei principali quotidiani non faccia rivelazioni sugli affari disinvolti del bel Duca di Palma consorte, capace di usare la propria posizione di membro della Famiglia Reale per ottenere fondi pubblici dalle Giunte di Baleari e di Comunitat Valenciana e per convincere le imprese private a fidarsi di lui e delle sue consulenze.
El País pubblica oggi qualche esempio di "tariffe totalmente sproporzionate" presentate dall'Instituto Nóos alle Isole Baleari per uno degli eventi organizzati. Per la due giorni del Congresso di Turismo e Sport del 2005, a cui hanno partecipato anche Rafael Nadal e Samuel Eto'o, l'Instituto ha chiesto 1,2 milioni di euro; viaggio e ospitalità di un centinaio di persone hanno richiesto 240mila euro, di cui 85mila per gli spostamenti degli esperti internazionali, 85mila per gli alberghi in cui dormivano, 80mila per il catering, composto da quattro pranzi, tre cene, e sei coffee breaks. I compensi riservati agli esperti che sarebbero intervenuti erano i 120mila euro e altri 90mila servivano per gli accordi di ricerca con le università; per i due giorni di lavoro erano stati previsti 30mila euro per il direttore del progetto e per il direttore della pianificazione e 25mila euro per la responsabile della comunicazione, il totale del budget per il personale era di 280mila euro.
"Circa un terzo del budget di 1,2 milioni di euro presentato da Nóos, è finito nella cassa di imprese proprietà di Iñaki Urdangarín e del suo socio Dieto Torres" scrive il quotidiano madrileno "Gli atti contrattati dal Govern baleare, le spese di ospitalità e manutenzione degli invitati erano a carico dell'Instituto Nóos, che li pagava con il denaro pubblico ricevuto per l'organizzazione del Congresso. A Valencia, con uno schema simile, Nóos incassava un canone annuale (900mila euro pagati in parti uguali da organismi dipendenti della Regione e del Comune di Valencia), per l'organizzazione dell'evento, ma tutte le spese per gli ospiti che intervenivano erano a carico delle istituzioni pubbliche".
I magistrati ritengono che termineranno lo studio dei documenti trovati nella sede dell'Instituto Noos nei prossimi 45 giorni, dopo i quali è molto probabile che Iñaki Urdangarin venga citato come imputato a dichiarare. La posizione dell'Infanta Cristina sembra essere più leggera: gli inquirenti ritengono che non fosse "nella cerchia di primo piano che prendeva le decisioni" e pertanto non la indagheranno.
Ma anche se la secondogenita di re Juan Carlos viene allontanata dai sospetti, il danno per la Monarchia è evidente. E infatti, mano a mano che le indagini sul caso Palma Arena procedono, la Zarzuela studia il suo piano B per isolare Iñaki dalla Casa Reale. Il Duca non appare in pubblico, come membro della Famiglia Reale, dal 12 ottobre, il giorno della sfilata militare del Dia de la Hispanidad; negli atti spagnoli successivi l'Infanta Cristina è sempre apparsa da sola. E questo sembra che sarà il suo destino. Dato che non vuole divorziare dal marito e la sua unica preoccupazione è che i figli non sappiano dei guai del padre attraverso Internet e gli amici, nel caso "inevitabile", secondo i giuristi, che Iñaki venga imputato, Cristina dovrà rinunciare ai suoi diritti dinastici. Continuerà cioè, ad essere la figlia dei sovrani e a partecipare agli atti familiari e privati dei Borbone, ma non sarà più membro della Famiglia Reale e, pertanto, non riceverà più alcun appannaggio dal padre, né avrà più alcun ruolo pubblico.
E' l'unico modo individuato dagli esperti della Zarzuela per separare il destino della Monarchia da quello del Duca di Palma. E che sia un passo davvero difficile per il re e la regina di Spagna lo dimostra la copertina di oggi di Hola: la regina Sofia, a Washington per impegni ufficiali, ha alloggiato per la prima volta a casa della figlia e del genero, per stare cinque giorni con loro e con i loro quattro bambini. I fotografi hanno immortalato Sofia e i Duchi mentre uscivano per andare a un ristorante. Nessuno è sembrato infastidito dalla loro presenza (davvero immaginabile che non fossero stati informati?) e il messaggio di mamma Sofia, e della stessa Famiglia Reale, è sembrato chiaro, non per niente la copertina di Hola è sulla Home Page dei siti dei principali quotidiani spagnoli: Iñaki sarà un trepa, un arrampicatore sociale, sarà stato troppo disinvolto e spericolato, al muoversi al margine della legge e dell'etica (come membro della Famiglia Reale aveva davvero la necessità di ottenere tanti fondi pubblici ed evadere il fisco?), ma è pur sempre il genero, il padre dei nipotini e il marito, amatissimo, della figlia. La schizofrenia e il cortocircuito della Monarchia sono tutti in quell'immagine di Sofia con la figlia e il genero sulla porta della casa di Washington dei Duchi: da una parte la regina deve isolare il disinvolto Iñaki dalla Monarchia, affinché non ricada su di lei neanche il sospetto, dall'altra la mamma non può non stare vicina alla figlia in un momento complicato e doloroso.
Iñaki Urdangarín, notano i media, è molto dimagrito in queste ultime settimane. Un paio di giorni fa un migliaio di persone ha manifestato a Madrid chiedendo l'instaurazione della III Repubblica.