"Una grande
esposizione, che offrirà al pubblico l'occasione unica di conoscere la migliore
collezione di gioielli del mondo, di ammirare la creatività e la maestria dei
suoi disegnatori e artisti gioiellieri" Così il Museo Thyssen-Bornemisza di
Madrid presenta El arte de Cartier, la mostra con cui conclude l'anno, aperta
da oggi, 24 ottobre 2012, fino al 17 febbraio 2013 e inaugurata, un paio di
giorni fa, con una cena muy glamour a cui ha preso parte Charlotte Casiraghi.
I commissari della mostra Guillermo Solana e Jorge Varala hanno selezionato 420 oggetti dalla collezione di Cartier, formata da oltre 1450 pezzi di alta gioielleria. Si possono così apprezzare, tra i tanti gioielli esposti, una tiara della regina Vittoria Eugenia di Spagna, adesso utilizzata dalla regina Sofia, l'anello di fidanzamento regalato da Ranieri di Monaco a Grace Kelly, una spilla a forma di fenicottero della Duchessa di Windsor, una collana di rubini e diamanti appartenuta a Elizabeth Taylor. Si mescolano aristocrazia, celebrities e divine del cinema, per un patrimonio raffinato ed esclusivo che poche volte il pubblico può vedere da vicino.
"E' una collezione sontuosa e meravigliosa" riassume per i media Simoneta Gómez-Acebo, figlia dell'Infanta Pilar e responsabile delle relazioni pubbliche di Cartier in Spagna.
Ed è una mostra importante per Cartier, la più completa che abbia organizzato finora; lo testimonia la collaborazione della Casa Reale spagnola e della Casa del Principe di Monaco, che hanno prestato i gioielli già citati (l'Infanta Pilar ha prestato poi uno specchio del 1905 e un orologio da polso del 1935 di sua proprietà). Ma non c'è solo l'aristocrazia nella storia di Cartier.
Il Museo Thyssen offre un vero e proprio viaggio in cent'anni di alta gioielleria, illustrando i cambiamenti di gusto e di stile: l'art decò degli inizi, l'interesse per le culture orientali, India e Cina in primis, ma anche per l'Egitto dei faraoni. L'art decò risulta nella combinazione di pietre di diversi colori come i turchesi, la giada, gli zaffiri o il corallo, in gioielli tagliati con forme triangolari o trapezoidali; l'India ha influenzato le creazioni di Tutti Frutti, con le linee barocche in cui si trovano smeraldi, zaffiri, rubini e diamanti. Negli anni 30 Cartier disegna gioielli per le milionarie di ogni continente: Mona Bismarck, Barbara Hutton, Maria Felix: donne ricche "e audaci, che volevano gioielli vistosi". Di quest'epoca la mostra del Thyssen offre un gioiello di due coccodrilli con diamanti e smeraldi e orecchini a forma di serpente in oro rosa e giallo e rubini, appartenuti alla diva fatale del cinema messicano, Maria Felix.
Nella collezione in esposizione anche una spilla a forma di fenicottero, in oro e platino con diamanti, smeraldi, zaffiri e rubini fatto realizzare dal Duca di Windsor per la moglie Wally Simpson; per lei Cartier ha creato numerosi gioielli e questa spilla, ritornata da poco alla casa francese, è un simbolo del rapporto con i raffinatissimi Duchi.
L'orario per visitare El arte de Cartier è dalle 10 alle 19 dal martedì alla domenica; il lunedì il Museo Thyssen è chiuso; il biglietto d'ingresso costa 8 euro, ridotto 5,5 euro; la visita al Museo più la mostra costa 12 euro, ridotto 7,5 euro; il Museo consiglia l'acquisto dei biglietti online, per risparmiare code; info nel sito web www.museothyssen.org
I commissari della mostra Guillermo Solana e Jorge Varala hanno selezionato 420 oggetti dalla collezione di Cartier, formata da oltre 1450 pezzi di alta gioielleria. Si possono così apprezzare, tra i tanti gioielli esposti, una tiara della regina Vittoria Eugenia di Spagna, adesso utilizzata dalla regina Sofia, l'anello di fidanzamento regalato da Ranieri di Monaco a Grace Kelly, una spilla a forma di fenicottero della Duchessa di Windsor, una collana di rubini e diamanti appartenuta a Elizabeth Taylor. Si mescolano aristocrazia, celebrities e divine del cinema, per un patrimonio raffinato ed esclusivo che poche volte il pubblico può vedere da vicino.
"E' una collezione sontuosa e meravigliosa" riassume per i media Simoneta Gómez-Acebo, figlia dell'Infanta Pilar e responsabile delle relazioni pubbliche di Cartier in Spagna.
Ed è una mostra importante per Cartier, la più completa che abbia organizzato finora; lo testimonia la collaborazione della Casa Reale spagnola e della Casa del Principe di Monaco, che hanno prestato i gioielli già citati (l'Infanta Pilar ha prestato poi uno specchio del 1905 e un orologio da polso del 1935 di sua proprietà). Ma non c'è solo l'aristocrazia nella storia di Cartier.
Il Museo Thyssen offre un vero e proprio viaggio in cent'anni di alta gioielleria, illustrando i cambiamenti di gusto e di stile: l'art decò degli inizi, l'interesse per le culture orientali, India e Cina in primis, ma anche per l'Egitto dei faraoni. L'art decò risulta nella combinazione di pietre di diversi colori come i turchesi, la giada, gli zaffiri o il corallo, in gioielli tagliati con forme triangolari o trapezoidali; l'India ha influenzato le creazioni di Tutti Frutti, con le linee barocche in cui si trovano smeraldi, zaffiri, rubini e diamanti. Negli anni 30 Cartier disegna gioielli per le milionarie di ogni continente: Mona Bismarck, Barbara Hutton, Maria Felix: donne ricche "e audaci, che volevano gioielli vistosi". Di quest'epoca la mostra del Thyssen offre un gioiello di due coccodrilli con diamanti e smeraldi e orecchini a forma di serpente in oro rosa e giallo e rubini, appartenuti alla diva fatale del cinema messicano, Maria Felix.
Nella collezione in esposizione anche una spilla a forma di fenicottero, in oro e platino con diamanti, smeraldi, zaffiri e rubini fatto realizzare dal Duca di Windsor per la moglie Wally Simpson; per lei Cartier ha creato numerosi gioielli e questa spilla, ritornata da poco alla casa francese, è un simbolo del rapporto con i raffinatissimi Duchi.
L'orario per visitare El arte de Cartier è dalle 10 alle 19 dal martedì alla domenica; il lunedì il Museo Thyssen è chiuso; il biglietto d'ingresso costa 8 euro, ridotto 5,5 euro; la visita al Museo più la mostra costa 12 euro, ridotto 7,5 euro; il Museo consiglia l'acquisto dei biglietti online, per risparmiare code; info nel sito web www.museothyssen.org