sabato 29 marzo 2014

Christian Meier esordisce in Messico con La Malquerida, telenovela ispirata a un'opera teatrale

In questi giorni sono iniziate nel Messico le riprese de La Malquerida, telenovela di Televisa, che andrà in onda da maggio. Prodotta da José Alfredo Castro, fratello di Verónica e famoso come El Güero (il biondo), è interessante perché si ispira a un'omonima opera teatrale, scritta dal Premio Nobel per la Letteratura Jacinto Benavente, uno dei maestri del Teatro spagnolo dell'inizio del XX secolo, ispiratore, anche, di molto teatro di Federico Garcia Lorca. La versione originale de La Malquerida si svolge nella Spagna rurale e passionale dell'inizio del Novecento: nella tenuta di El Soto, vivono la vedova Raymunda e sua figlia Acacia; la madre si risposa con Esteban, che inizia a sentire, ricambiato, una forte attrazione per la figlia. Convenzioni sociali ed educazione fanno sì che i due neghino a se stessi questo amore e lo nascondano dietro un muro di ostilità. I veri problemi, però, nascono quando Esteban inizia a liberarsi di tutti gli uomini che, mano a mano, si avvicinano ad Acacia, che inizia così a essere chiamata la malquerida (la non amata).
La telenovela, ispirata all'opera teatrale, trasporta l'azione ai nostri giorni e nello Stato di Jalisco, uno dei più tradizionali del Messico, culla del mariachi e del tequila, di due dei simboli dell'identità messicana. Non è la prima volta che le telenovelas si ispirano alla letteratura, basti pensare al tentativo di Telemundo, non riuscito, di portare sul piccolo schermo Doña Bárbara, capolavoro della letteratura venezuelana scritto da Rómulo Gallegos Freire, con i codici del genere; sempre Telemundo ha fatto un tentativo più nazionalpopolare, e molto riuscito, trasformando in telenovela un libro di Arturo Pérez Reverte, La reina del sur, che poi è risultata essere la migliore delle narconovelas da tempo in circolazione tra Miami e Bogotà.
Ma è probabilmente la prima volta che le telenovelas, sempre in cerca di novità, anche per non ripetersi all'infinito in refritos, si rivolgono al teatro spagnolo, per di più d'epoca, per di più firmato da uno dei più importanti drammaturghi del secolo scorso. Cosa ne farà Televisa, ambientando La Malquerida ai nostri giorni?
Uno dei motivi di interesse di questa produzione di Castro è anche il cast. La protagonista è Victoria Ruffo, una delle attrici predilette del pubblico messicano, una delle poche che, a 50 anni, continua a recitare nei ruoli da protagonista, accettando il tempo che passa e, dunque, adattando i ruoli alla sua età (e non inteprretando una verginella 40enne, come è capitato a molte sue colleghe). La giovane e incolpevole Acacia è interpretata da Ariadne Díaz, una delle giovani attrici su cui punta Televisa. Il protagonista maschile è Christian Meier, al suo esordio nelle telenovelas messicane, dopo essere stato uno degli interpreti prediletti di Telemundo (ha interpretato successi come El zorro, la espada y la rosa, La tormenta, Doña Bárbara, Alguien te mira). Sarà lui, l'uomo conteso da Raymunda e Acacia, l'innamorato che, non potendo avere la donna che ama, rende la vita impossibile a chiunque l'avvicini. Per l'attore peruviano essere l'oggetto del desiderio di una madre e di una figlia non è una novità: era stato Santos Luzardo in Doña Bárbara e lì se l'era dovuta vedere con un altro amore appassionato e selvaggio, nelle grandi pianure venezuelane. E adesso, superati bene i 40, di nuovo una madre e una figlia vivono una tragica passione per lui.
Nonostante le riprese siano già iniziate, il cast non è ancora stato completato, basti pensare che il nome di Christian Meier è stato annunciato solo pochi giorni fa. El Güero Castro ha già annunciato di sentire una grande responsabilità al portare una storia come La Malquerida in televisione e ha assicurato che "il lavoro di adattamento si sta facendo con molta cura e attenzione". Speriamo che le attese non vadano deluse.
Ne riparleremo a maggio, quando La Malquerida arriverà sui teleschermi messicani, al termine della telenovela Quiero amarte.