lunedì 2 marzo 2009

Le origini aristocratiche di Letizia Ortiz

I Borboni ci tengono ad essere una famiglia con cui le famiglie spagnole possano identificarsi. Certo, difficile sentirsi uguali a chi passa vacanze di un mese a Palma di Maiorca, ha uno yacht su cui allontanarsi dalla costa per fare il bagno in santa pace, può fare shopping nelle migliori tiendas di Madrid e nelle migliori boutiques di Parigi, ma l'idea di uguaglianza passa attraverso la comunità di affetti e tenerezza che lega i membri delle famiglie. Che i sovrani amino teneramente i propri figli è indubitabile, che le Infante siano davvero legate lo si vede dalle vacanze che cercano di passare insieme e dal legame che cercano di mantenere tra i loro figli, nonostante vivano una a Madrid e l'altra a Barcellona, che la regina sia pazza dell'unico figlio maschio lo si vede a occhio nudo. In questo senso sono "una famiglia normale". Certo che manifestano tutto questo impegno ad essere "come gli altri", poi gli arriva in famiglia una giovane donna che è davvero "come tutti gli altri" ed ecco che scatta l'allarme.
Letizia Ortiz sarà la prima Regina di Spagna plebea. E' un dato a cui Felipe aveva cercato di preparare i compatrioti dichiarando nelle rare interviste che si sarebbe sposato "solo per amore" e che, per questo, non sentiva "l'obbligo di sposarsi con una principessa", nonostante le leggende vogliano che suo nonno Juan gli abbia fatto giurare sul letto di morte che avrebbe sposato solo una donna di sangue reale. Diciamo che di tutte le cose di Letizia che non piacciono agli spagnoli, le sue origini plebee sono la cosa meno importante. Ma non è così per la Famiglia Reale, a quanto pare.
Un paio di settimane fa El Mundo ha pubblicato alcuni passaggi dei nastri incisi dal frate dominicano Bartolomé Vicens, il confessore del re, con l'intenzione di scrivere le proprie memorie. Il suo progetto andò in fumo, i nastri rimasero e, alla sua morte, sono arrivati al quotidiano madrileno. In essi Vicens racconta lo choc che fu per Juan Carlos il fidanzamento di Felipe e Letizia: lo preoccupavano sia il passato personale della futura regina, che comprende anche un divorzio, che l'assenza di sangue aristocratico nelle sue vene. Furono fatti anche studi genealogici per scoprire tra gli antenati degli Ortiz una qualche radice di nobiltà, ma, conclude Vicens, fu fatica inutile: Letizia era decisamente una ragazza plebea, senza rimedio.
Ma evidentemente l'idea di una regina non aristocratica nella Spagna che pure ha saputo porsi all'avanguardia europea nella tutela dei diritti individuali, non va proprio giù. E tanto hanno studiato, tanto hanno studiato che alla fine, bingo!, hanno trovato nel passato degli Ortiz addirittura un re, Fernando II di León, che regnò nelle Asturie e Castiglia nel XII secolo. Almeno questo sostiene il quotidiano La Voz de Asturias, che riporta gli studi del ricercatore Javier Cordero Aparicio. Le ricerche sugli antenati di Letizia gli sono state commissionate da due fonti diverse, che Cordero non ha voluto rivelare, facendo ripensare così a quei nastri del frate Bartolomé e alle preoccupazioni di Juan Carlos, e sono state consegnate a nonna Menchu Alvarez del Valle, vedova di nonno Ortiz, da uno dei due committenti. Lasciando questi misteri di nomi e scopi che appassionano gli anti-monarchici e affollano la vita della Famiglia Reale da quando Letizia Ortiz vi è entrata, vediamo queste origini nobili della Principessa delle Asturie.
Le indagini di Cordero Aparicio si sono concentrate sui nonni paterni di Letizia, José Luis Ortiz e Menchu Alvarez del Valle, in particolar modo sugli Ortiz, il cui ramo finisce con incrociare re Fernando II di León, nato nel 1137, morto nel 1188 e sovrano di León dal 1157. Tutto inizia con il bisnonno di Letizia, José Ortiz Pool: il nonno materno, Diego Pool Cornforth, era di Tipton, nello Staffordshire inglese, e si trasferì nelle Asturie intorno al 1850, probabilmente perché proveniente da una famiglia esperta in miniere (le Asturie sono tradizionalmente terra di miniere e minatori e per questo anche socialista); il nonno paterno di José Ortiz Pool è decisamente più interessante in questa ricerca di nobili origini, si chiamava José Ortiz de Torres-Pardo, della linea dei Torres-Pardo di Estepa, in provincia di Siviglia; uno degli antenati di questa linea, Juan de Torres de Vera y Aragón, fu tra i fondatori di Corrientes, in Argentina; il ramo della famiglia che riguarda la Principessa delle Asturie è comunque quello di Tomás de Torres-Pardo, sposato ad Agustina de Castro Serrano, dell'antico lignaggio dei Castro di Espejo, in provincia di Córdoba. Agustina era discendente di Pay Arias de Castro el Mozo, primo signore di Espejo, nel XIV secolo, il cui nonno era Pay Arias de Castro el Viejo, figlio di Rui Pérez de Castro, sindaco di Córdoba, e a sua volta nipote di Sancha Alfonso, nata nel 1232 (ci stiamo avvicinando al fatidico XII secolo). Sancha era figlia di Lope Sánchez, signore di Lopera, El Carpio e Jodar, e nipote di Sancho, morto per la zampata di un orso. E finalmente ci siamo arrivati: Sancho era Infante di León e figlio di re Fernando II, frutto del suo terzo matrimonio, con doña Urraca López de Haro. Siamo così arrivati all'antenato reale di Letizia.
Cordero assicura che tutti i suoi studi contano su prove inconfutabili che occupano dieci volumi, giacché è in grado di ricostruire vita e aneddoti di tutti gli antenati della futura Regina. Adesso che sanno che nel sangue della Principessa scorre anche sangue reale, si sentiranno Juan Carlos, gli spagnoli e questi due misteriosi committenti, più tranquilli?