domenica 1 marzo 2009

L'UNESCO inserisce il quechua tra le lingue a rischio di estinzione

In tanti abbiamo ancora in mente le immagini della splendida attrice peruviana Magaly Solier che, al ricevere l'Orso d'Oro della Berlinale per La teta asustada, parla in quechua al pubblico e, in questa lingua, dedica al suo Paese alcuni versi di una canzone all'apparenza triste. Negli stessi giorni a Parigi l'UNESCO rendeva pubblico un Atlante, l'Atlante interattivo delle lingue in pericolo nel mondo, e inseriva il quechua tra le lingue che rischiano l'estinzione. Due eventi quasi contemporanei, che rivelano le contraddizioni delle politiche in difesa delle lingue indigene.
La pubblicazione dell'Atlante ha iniziato nel Perù, dove il quechua è una lingua ufficiale, un interessante dibattito sul ruolo delle lingue degli indigenas. L'UNESCO riconosce che il numero di persone che parlano il quechua è aumentato, grazie all'attenzione dei governi, ma non è sufficiente.
Secondo Isabel Gálvez Astorayme, cattedratica ed esperta di questa lingua andina, in realtà Lima non sta facendo niente per salvaguardarla. "E' triste che in alcune università peruviane si sia tolto dai curricula l'insegnamento del quechua" ha detto ai media peruviani.
Per l'UNESCO una lingua è in pericolo quando i bambini non la imparano più in famiglia oppure quando la capiscono perché la sentono in casa, ma non sanno più parlarla, sono cioè passivi nell'apprendimento. Il problema è che molti genitori non vogliono che il figlio parli la lingua indigena perché se ne vergognano, lo vedono come un segno di "inferiorità" verso chi parla il castigliano e non arrivano a capire l'enorme ricchezza culturale che è per un bambino essere bilingue: sono i ritardi delle grandi differenze sociali, contro cui ancora poco possono i timidi programmi sociali avviati da Lima. Gálvez Astorayme suggerisce per questo processi di alfabetizzazione nelle lingue native, proprio perché ci sia una nuova consapevolezza circa il valore culturale delle lingue e delle tradizioni che le accompagnano.
La Defensora del Pueblo del Perú Beatriz Merino ha chiesto al Governo misure interculturali per preservare il quechua e le altre lingue precolombiane che rischiano l'estinzione. Al quechua, del resto, lo spagnolo deve parole di grande uso anche internazionale come papa, cancha, cóndor, guano, chirimoya, mate, puma e vicuña.