domenica 27 dicembre 2009

Lima vuole essere la capitale del Pacifico americano

"Sarà la ammirazione degli altri, anche all'estero, perché sicuramente Lima, e mi impegno personalmente, con il suo Tren Eléctrico, con la Costa Verde e il suo Gran Teatro Nazionale, deve essere come sempre avrebbe dovuto essere, la capitale del Pacifico dell'America". Non nasconde l'ambizione il presidente del Perù Alan Garcia, al posare la prima pietra del Gran Teatro Nacional,che sorgerà nel distretto San Borja della capitale. Il messaggio, neanche tanto indiretto è evidentemente diretto a Santiago del Cile, con cui i rapporti non sono al momento idilliaci causa una brutta storia di spionaggio non ancora chiarita dai cileni (ma Michelle Bachelet ha assicurato che farà chiarezza prima di lasciare La Moneda, in primavera). E infatti i siti web dei quotidiani cileni portano in Home Page la sfida culturale che arriva da Lima.
La capitale peruviana si sta sottoponendo a un restyling importante: ha appena perso l'organizzazione dei Giochi Panamericani, ma non rinuncia a dimostrare che è in grado di stare al passo con le grandi capitali latinoamericane. Sotto la presidenza di Alan Garcia è stato rilanciato il Tren Eléctrico, la prima linea di superficie della metropolitana, che arriverà a collegare la periferia meridionale con il centro storico attraverso 16 fermate (attualmente la linea è ridotta solo ai distretti meridionali, riducendone, evidentemente, le potenzialità); sulla Costa Verde, nella parte settentrionale della capitale, è partito un progetto di rinnovamento urbanistico che prevede un maggiore collegamento tra le residenze esistenti e quelle di prossima costruzione con le spiagge e le scogliere, in modo da offrire un nuovo quartiere residenziale con standard moderni ed efficienti; nell'area di Callao, la zona portuale della capitale, nuovi progetti di recupero urbanistico e nuove politiche per facilitare l'apertura di nuovi locali e piccoli laboratori artigianali, stanno cambiando il volto del quartiere. In questo fermento che vuole dare nuova vitalità alla capitale, si inserisce il progetto del Gran Teatro Nacional. Un edificio che sorgerà accanto al Museo de la Nación e poco distante dalla Biblioteca Nacional e dall'Archivo Nacional, a completare il più importante polo culturale della capitale e probabilmente dell'intero Perù.
Il progetto del Teatro è firmato dall'architetto Bernardo Aguilar León, potrà ospitare 1500 persone e prevede anche ampie sale per le prove, camerini, ristoranti, caffetteria, librerie e saloni per diversi eventi. Alan Garcia ha già fatto sapere che non ospiterà solo allestimenti di opera o spettacoli teatrali, ma anche shows musicali, danze folkloristiche, congressi e mostre. L'aspirazione è che diventi una fermata imprescindibile per le compagnie in tournée in Latinoamérica. "Il mio sogno è che invidino il Perù, invidino Lima e che la vedano di nuovo come la grande capitale del Pacifico" ha insistito Garcia (e se invidiassero Lima perché non ha più spaventose disuguaglianze sociali e i bambini delle periferie hanno le stesse opportunità di studio e di lavoro dei coetanei di Miraflores e degli altri distretti ricchi, señor presidente?).
Il nuovo spazio culturale limeño è frutto del lavoro del Patronato del Gran Teatro Nacional, creato due anni fa, a cui partecipano imprese locali come Telefónica del Perú e Backus e internazionali come la brasiliana Odebrecht (sono loro che hanno versato i 600mila dollari iniziali del progetto); tra le altre imprese che hanno dato il loro contributo ci sono Interbank, Repsol, la compagnia aerea cilena LAN (appartenente all'attuale candidato alla presidenza Sebastián Piñera) e il gruppo Gildemeister.
Su youtube c'è un bel video che, a suon di musica, permette una visita virtuale a interi ed esterni del prossimo Gran Teatro limeño. A vederlo così, promette bene.