venerdì 8 ottobre 2010

Felipe e Letizia inaugurano le visite notturne alla Mezquita di Córdoba

Córdoba ha un problema, che, secondo i maligni, incide sul carattere, più propenso alla malinconia e al malumore, dei cordobesi. E' stata la capitale e il faro di Al-Andalus, culla e terra di grandi poeti, filosofi e matematici della cultura araba in terra europea, l'esempio vivente dello splendore e della grandezza che l'Islam può raggiungere quando inserisce la tolleranza tra i propri valori. E, nonostante questo suo ruolo unico nella storia d'Europa, si è vista strappare tutti i primati dalle altre città andaluse: Siviglia è diventata capoluogo di regione, Granada conserva il monumento più visitato di Spagna, l'Alhambra, e persino Málaga, che non ha alcun passato, le ha rubato il ruolo di motore economico dell'Andalusia. Anche i turisti la trattano come quelle vecchie zie che bisogna proprio visitare, ma che il calvario duri il meno possibile: dalla Costa del Sol, da Granada e da Siviglia partono gli autobus che portano a poca distanza dalla Mezquita, per farsi la foto di rito, dare un'occhiata al ponte romano e alla Juderia, tutti adiacenti alla Moschea, e tornare alla base in poche ore.
Che sia detto non solo tra di noi. Córdoba ha ragione a prendersela e a rimanerci male al vedere umiliata da tanta superficialità la sua storia e la sua poesia. La Mezquita non è monumento da visitare con l'orologio in mano e, come insegnano tutti quelli che l'hanno visitata davvero, merita non solo di perdersi nella sua foresta di colonne, ma anche nel suo Giardino degli Aranci, dove si dovrebbe sostare per qualche minuto per riflettere e pensare (i Giardini degli Aranci dei monumenti islamici andalusi hanno questa incredibile capacità di invitare al silenzio, alla meditazione, se si sa guardare alla loro armonia, senza la fretta di un autobus che ti aspetta, che, a questo punto, che ci vai a fare se non puoi apprezzare?). E il suo sontuoso perimetro andrebbe visitato anche di sera, quando la folla si dirada, le luci arancionate impreziosiscono i mosaici e gli arabeschi e la Mezquita sembra eterea come non lo è di giorno (andate a vederla dall'altro lato del Ponte Romano e dite poi se non vi sovvengono l'eterno, le morte stagioni e la presente e il suon di essa).
Per questo a Córdoba si sono studiati un nuovo progetto turistico, El Alma de Córdoba, che invita i turisti a pernottare e a scoprire l'encanto della città, superiore a quello che si può percepire nelle frettolose visite da cartolina. E di passo, nella vita bisogna essere pragmatici, ci guadagnano anche il settore turistico cittadino, alberghi e ristoranti in primis, sempre snobbati dalla fretta e dai pranzi al sacco (errore! a Córdoba si possono assaggiare deliziose varianti del gazpacho e della cucina andalusa in genere). L'idea geniale è stata quella di offrire finalmente una visita notturna alla Mezquita, con illuminazione e percorso audiovisivo appositamente studiati, in modo da offrire una visione diversa "del monumento più importante del patrimonio cordobese e un elemento ulteriore da aggiungere nel cammino della città per la nomina a Capitale Europea della Cultura 2016". Sono rimaste in sei, le città spagnole candidate a Capitale della Cultura 2016, con Córdoba ci sono Burgos, San Sebastián, Las Palmas, Segovia e Saragozza e speriamo che la città andalusa ce la faccia, perché la storia l'ha privata di un ruolo di primo piano nella stessa regione di cui fu capitale, ma il suo patrimonio architettonico e culturale e il suo messaggio rimangono di grande attualità.
Le visite notturne alla Mezquita sono state inaugurate ieri dai Principi delle Asturie, che sono stati accolti da una folla festante (non è vero che i cordobesi sono più snob e presuntuosi, come raccontano a Siviglia) e che sono rimasti colpiti dalla grandiosità della Mezquita in versione notturna. "Invito tutti a venire a Córdoba per ammirare la Mezquita, la Cattedrale, l'antica basilica in un contesto notturno, con uno spettacolo che è un'autentica meraviglia" ha detto Felipe. E Letizia ha approfittato dei microfoni per dire che tutti dovrebbero visitare la città, "rimanere qualche giorno per godere della sua Cattedrale-Moschea, che vale la pena visitare".
La curiosità? I Principi delle Asturie hanno capito il messaggio dell'iniziativa che stavano inaugurando: la loro visita è stata rapida perché dovevano prendere l'AVE per tornare a Madrid, dalle loro bambine. Insomma, neanche loro hanno dormito a Córdoba. Non imitateli, quando visiterete l'antica capitale di Al-Andalus.
Le foto, dalla galleria di eldiadecordoba.es