mercoledì 24 novembre 2010

Il Museo di Medina Azahara di Córdoba vince il Premio Aga Khan per l'Architettura

Il Museo di Medina Azahara, la cittadella costruita nel X secolo dal califfo Abderramán III a pochi km da Córdoba, riceverà oggi a Doha, nel Qatar, il Premio Aga Khan dell'Architettura 2010. E' un premio creato nel 1977 dall'Aga Khan e consegnato a importanti progetti paesaggistici, urbanistici e architettonici legati al mondo islamico, per riconoscere gli interventi d'eccellenza nel design, nell'edilizia pubblica, nella conservazione del patrimonio storico e nella protezione dell'ambiente. E' uno dei premi più prestigiosi dell'architettura e quest'anno è stato assegnato al museo andaluso perché "è un simbolo della convivenza che evoca il nome dell'Andalusia e testimonia che, di fatto, Córdoba è il futuro, non solo il passato".
C'è dunque una ragione in più per non considerare Córdoba la Cenerentola del turismo andaluso, da visitare in una giornata per vedere la Mezquita, farsi la foto nel suo Giardino degli Aranci e riprendere l'autobus o il treno per tornare verso Siviglia, Málaga o Granada. E se state pensando che Rotta a Sud Ovest stia appoggiando le iniziative della città per convincere i turisti a fermarsi, a dormire e a disfrutar di tutto quello che può offrire, avete ragione. Chi visita Córdoba  per un solo pomeriggio speso in fretta e furia dentro la Moschea-Cattedrale, non può dire di averla visitata. Córdoba si merita almeno un paio di giorni, da spendere ammirando le sue prospettive dall'altro lato del ponte romano, assaporando i profumi della sua cucina e dei suoi patios della Juderia, sorseggiando una bibita nella plaza de las Tendillas, senza avere niente da fare, se non guardare i passanti, i piccioni che si abbeverano e i bambini che giocano tra gli zampilli delle fontane, e ascoltare le chiacchiere degli altri avventori. E, ovviamente visitando lo splendido complesso di Medina Azahara, a 8 km dalla città (all'Ufficio del Turismo danno tutte le informazioni per le visite guidate organizzate dai tour operator con partenza dalla stessa Córdoba, i prezzi dovrebbero essere intorno ai 15-20 euro tutto compreso).
Medina Azahara, la città di Zahra, fu costruita dal califfo di Córdoba per onorare Zahra, la sua favorita granadina (la leggenda vuole che fece piantare centinaia di ciliegi affinché lei, vedendoli in fiore, non avesse nostalgia delle bianche nevi della Sierra Nevada). Con i suoi oltre 120 ettari d'estensione è oggi uno dei più importanti complessi medievali europei giunti a noi: per visitarlo con una guida (consigliabilissimo, senza le preziose informazioni di chi sa si perderebbero buona parte degli aneddoti e dei segreti che circondano la sua storia) ci vogliono almeno un paio d'ore ed è stato riportato alla luce, si calcola, solo l'11% della costruzione originale.
Quando chi scrive ha visitato l'antica cittadella musulmana, il Museo adesso premiato non c'era ancora: è stato costruito in un paio di anni e inaugurato un anno fa dalla regina Sofia. E' una costruzione seminterrata, in modo da non snaturare l'impatto visivo di Medina Zahara e dei suoi dintorni, conta su 7300 mq di superficie, che hanno nel cemento, nel legno e nell'acciaio i loro principali materiali costruttivi; al suo interno ci sono spazi per le diverse attività culturali, didattiche e di conservazione che promuove, oltre alle sale espositive, alla biblioteca, ai laboratori e alle aule. L'esposizione offre 162 oggetti originali del complesso archeologico, tra cui piccoli veri e propri capolavori dell'oreficeria del X secolo, ed è articolata in quattro diverse sezioni, in modo da spiegare al visitatore il contesto culturale, politico, religioso ed economico in cui avvenne la costruzione della città; ricostruisce anche la parabola storica di Medina Azahara, che visse la sua epoca di maggior splendore sotto il califfo che la fondò, Abderramán III, e che iniziò il proprio declino pochi decenni dopo la sua morte, subendo ogni tipo di spoliazione. Gli scavi per riportarla alla luce iniziarono nel 1911 e questo premio dell'Aga Khan arriva curiosamente nel 25° anniversario della fondazione dell'Ente che studia il complesso archeologico e nell'anno in cui Córdoba aspira a diventare Capitale della Cultura Europea 2016. "E' un premio che spinge alla proiezione internazionale di Córdoba e rafforza le sue aspirazioni" ha sottolineato il presidente della Junta de Andalucía José Antonio Griñán. E speriamo convinca anche i turisti a fermarsi almeno per un paio di giorni, per rendersi conto che Córdoba non è solo la Mezquita (e comunque neanche la Mezquita si può visitare in un paio d'ore, controllando l'orologio per non perdere il treno o l'autobus) e che l'antica capitale di Al Andalus non merita di essere trattata come la Cenerentola del turismo andaluso.