mercoledì 27 luglio 2011

Colombia: i gay hanno il diritto di formare una famiglia

Non è il matrimonio che le coppie dello stesso sesso rivendicavano, ma la Corte Costituzionale colombiana ha fatto fare un enorme passo avanti ai diritti degli omosessuali del Paese. Le coppie dello stesso sesso, ha infatti stabilito, hanno il diritto di formare una famiglie e pertanto è dovere del Congresso approvare una legge che lo riconosca. La Corte Costituzionale ha anche dato una data limite: se entro due anni non ci sarà una legge che riconosca i loro diritti, "le coppie dello stesso sesso potranno ricorrere a un notaio per legalizzare la loro unione e, con la stessa solennità del matrimonio eterosessuale, potranno stabilire un vincolo, con conseguenze simili a quelle di un'unione eterosessuale", secondo quanto affermato dallo stesso Juan Carlos Henao, presidente della Corte.
La decisione è stata unanime: i nove magistrati che la compongono hanno votato a favore del riconoscimento dei diritti degli omosessuali. Attualmente le coppie omosessuali colombiane riconoscono le proprie unioni davanti a un notaio per far valere i propri diritti sulle pensioni e le eredità, ma tra due anni le loro unioni saranno più complete.
Con questa decisione la Corte Costituzionale colombiana non ha cambiato l'attuale definizione di matrimonio nel Codice Civile, "unione di un uomo e di una donna", considerando che questa stessa definizione "non comporta una proibizione al vincolo giuridico tra omosessuali simile o uguale a quello delle coppie omosessuali". Insomma, secondo il Tribunale colombiano, non è importante il nome dell'istituzione, che spetta comunque al Congresso decidere, quanto il riconoscimento legale delle unioni delle coppie dello stesso sesso. E, sempre secondo la Corte Costituzionale, la decisione e il dibattito sull'argomento, spettano al Congresso, che deve però riconoscere comunque il diritto degli omosessuali a formare una famiglia. E dal Congresso le prime reazioni non sono entusiase e accusano la Corte Costituzionale di lavarsi sostanzialmente le mani sull'argomento, passando la patata bollente ai deputati. Il presidente del Senato Juan Manuel Corzo e quello della Camera Simón Gaviria dubitano dei tempi imposti al Potere Legislativo e non sono così convinti ci sia l'atmosfera giusta per affrontare un tema così delicato senza mettere in pericolo il Governo, sostenuto da una maggioranza conservatrice.Il dibattito in corso in Colombia sui diritti degli omosessuali si è fatto più vivace da quando una coppia lesbica di Antioquia ha chiesto che una delle due possa adottare la figlia naturale dell'altra, nata durante la loro relazione per decisione di entrambe: con l'attuale legislazione, se la madre naturale morisse, l'altra non avrebbe alcun diritto sulla bambina che sta crescendo come propria, figlia dell'amore che la lega alla compagna. Sull'adozione la Corte Costituzionale non si è ancora pronunciata, ma è evidente che se gli omosessuali hanno diritto a formare una famiglia, una delle conseguenze sarà necessariamente la possibilità di adottare bambini. Anche in questo caso, come per il matrimonio, o comunque lo si chiamerà, in Colombia è ormai solo questione di tempo.