giovedì 5 marzo 2009

Arriva il Dizionario degli americanismi dello spagnolo

In Spagna se conduce el coche, nell'America Latina, da Miami alla Terra del Fuoco, manejan el carro: in entrambi i casi guidano l'automobile. In Spagna gli uomini indossano la chaqueta, in America Latina il saco: in entrambi i casi la giacca dell'abito da uomo. Se c'è il sole un po' tutti noi che non amiamo la luce accecante, usiamo in Spagna las gafas de sol, gli occhiali da sole, che in America Latina sono gli anteojos. In 500 anni di predominio spagnolo nei Paesi latinoamericani, come si può vedere non sono cambiati solo toni, accenti o cantilene, ma anche i significati delle parole. Senza pensare ai contributi delle lingue indigene e delle immigrazioni da altri continenti sullo spagnolo americano (come immaginarsi lo spagnolo peruviano senza il quechua o lo spagnolo del Rio de la Plata senza l'italiano?).
Per questo a Siviglia, in questi giorni, le 22 Accademie della Lingua Spagnola si sono riunite per portare a termine quella che è forse l'opera più ambiziosa del XXI secolo: il Dizionario degli Americanismi, che comprenderà 90-100mila parole. Un'opera titanica, che sarà accompagnata da informazioni geografiche, sociali e culturali e che comprenderà sia le parole che, nate in Spagna, hanno cambiato significato in America, sia quelle sparite dal linguaggio comune della Madre Patria e rimaste vive nelle varianti americane della lingua, sia quelle che sono patrimonio dello spagnolo americano. Se consideriamo che il 90% degli ispano-parlanti vive nell'America Latina e negli Stati Uniti, possiamo capire quanto questo Dizionario sia importante per la cultura e per la lingua spagnola.
Per realizzare questa opera magna, un sogno per gli studiosi e gli intellettuali ispanici, c'è voluto oltre un secolo. Si era iniziato infatti a parlare di un dizionario per lo spagnolo americano addirittura nel XIX secolo, ma il progetto è sempre fallito per l'assenza delle Accademie ispanoamericane, che potessero vegliare sull'evoluzione ella lingua. Sono state infatti fondate tutte nel XX secolo e la loro prima riunione si è tenuta solo nel 1951, in Messico (e a quell'incontro non c'era, per ragioni politiche, l'Accademia della Spagna). E' stato a Montevideo, nel 1996, che il progetto vagheggiato ha ripreso corpo ed è stato definitivamente avviato nel 2004.
Siviglia come sede dell'incontro finale non è stata scelta a caso. Sì, è vero, è una delle migliori città europee per il turismo congressuale, ma per gli ispanici di tutto il mondo ha un ulteriore significato: è stata per secoli il porto, il ponte tra la Spagna e le sue colonie americane. "L'Andalusia è molto presente nel dizionario" ha detto Víctor García de la Concha, presidente dell'Asociación de Academias de la Lengua Española "Molti americanismi sono parole che non hanno molto a che vedere con lo spagnolo in generale, ma che arrivano dalle regioni occidentali dell'Andalusia, la porta verso il Nuovo Mondo".
E l'Andalusia, a ribadire questo rapporto speciale con le ex colonie della Corona, ha fortemente voluto che le riunioni delle 22 Accademie della Lingua si tenessero nel suo territorio. Nel 2007 c'è stato il primo incontro della Comisión interacadémica del Diccionario de americanismos al Puerto de Santa Maria, affacciato nello splendido Golfo di Cadice, adesso, questa ultima riunione, in seduta plenaria, a Siviglia, per controllare tutto il materiale già realizzato, per discutere le questioni rimaste in sospeso e per preparare la stampa e la pubblicazione del Dizionario. Che sarà presentato al mondo a marzo 2010, durante il V Congreso Internacional de la Lengua Española, a Valparaiso, in Cile.