sabato 23 luglio 2011

La moda flamenca, nel tramonto di Triana

Dal 21 al 26 luglio Triana celebra la Velá de Santa Ana. Triana è il quartiere più carismatico di Siviglia. Può un quartiere essere carismatico? Conoscendo Triana, si risponde affermativamente senza dubitare un istante. Sorgere sull'altro lato del Guadalquivir, ha sempre reso Triana storicamente indipendente rispetto agli altri quartieri della città. Non per niente i trianeros, quando attraversano il Puente de Triana (e nessun altro quartiere dà nome ai ponti cittadini), dicono: "Vado a Siviglia". Come se, attraversando il Ponte della Gran Madre, si dicesse: "Vado a Torino". E non c'è solo la separazione geografica a rendere diferente Triana.
Ci sono la storia e le sue conseguenze. Triana è stata tradizionalmente il quartiere dei marinai e dei gitani, con tutto quello che implica. Le storie e le miserie della conquista delle Americhe, le botteghe in cui i gitani mettevano a frutto quella creatività che Siviglia allontanava, le quotidiane lotte per la sopravvivenza, che comprendevano anche le corride come soluzione di vita, le taverne in cui i respinti di Siviglia trovavano comprensione, sostegno e musica. Essere stata per secoli il porto dell'Impero e dei discriminati, ha fatto di Triana la culla del flamenco e degli azulejos, dei toreros e della creatività, signora di una cultura propria, riconoscibile e ammirata.
La geografia, che la limita territorialmente, addossata lungo la riva del Guadalquivir e circondata dai quartieri residenziali della nuova Siviglia, fanno sì che non abbia perso il suo aspetto di piccolo paese. Ci sono ancora il fruttivendolo, il pescivendolo, il macellaio, il barbiere, la sartoria, la drogheria, la merceria de toda la vida, con gestori e proprietari che conoscono il loro mestiere alla perfezione e sanno ancora dare consigli al cliente inesperto con una strizzatina d'occhio, anche se è straniero. Per trovare i marchi internazionali bisogna attraversare il Guadalquivir e andare nelle vie commerciali di Siviglia. Gli unici grandi marchi che sono riusciti a penetrare a Triana sono spagnoli e legati a prodotti orgogliosamente made in Spain.
Persino nell'intensa vita religiosa andalusa, ha un posto a parte. Le sue hermandades sono tra le più importanti e attese della Romeria del Rocio, in primavera; ci sono sevillanas rocieras, le canzoni che si cantano e si ballano durante il pellegrinaggio, che hanno come unica protagonista Triana, con il suo cielo e il suo profilo. Durante la Settimana Santa le hermandades di Triana sono tra le più seguite e coccolate. La Virgen de la O, la Esperanza de Triana, el Cachorro... non ci sarebbe Semana Santa senza vederli attraversare il Puente de Triana tra due ali di folla, che non solo li accompagnano lungo le strade del quartiere, ma che li aspettano anche all'ingresso di Siviglia.
La metà dell'estate sivigliana arriva con la Velá de Santa Ana, una specie di Feria in scala ridotta, per dimensioni, ma non per spirito. Santa Ana è la patrona di Triana, la sua chiesa, nel cuore del quartiere, tutta in laterizi e con un campanile che è uno dei segni d'identità del profilo di Triana, visto da Siviglia, si trova al centro di una piazza, in cui si affacciano i tavolini di un bar, balconi carichi di gerani e piante, bambini alle prese con palloni imprendibili. A pochi passi c'è la Capilla de los Marineros, in cui si trova la Esperanza de Triana: in pochi metri si trova racchiusa l'essenza del quartiere e della sua intensa spiritualità.
Nei giorni della Velá, le casetas lungo la calle Betis offrono pescaido frito e sevillanas, le calde notti d'estate riempiono la plaza de Altozano, la calle Pureza si illumina di posti in cui assaggiare la gastronomia trianera, tutta a base di pesce, frutti di mare e tapas. Sul Ponte di Triana una porta illuminata, sullo stile della portada della Feria, dà il benvenuto a chi arriva da Siviglia. Durante tutta la settimana, si susseguono attività e competizioni, dalle canoe alla pesca, tutte con il Guadalquivir come protagonista. E, come potrebbe Triana celebrarsi lasciando da parte il suo fiume, signore di tutta la sua storia?
E' ancora sul Ponte di Triana che da qualche anno si celebra una sfilata di moda, ovviamente flamenca, non poteva essere altrimenti. Alcuni degli stilisti sivigliani più apprezzati prestano i loro modelli per mostrarli nella luce dorata del tramonto, sullo sfondo della Torre del Oro, del Puente de San Telmo e della calle Betis. E' una delle ore più belle di Siviglia, quando il giorno declina lentamente verso l'imbrunire e la luce si spegne lentamente, in un'atmosfera rarefatta e ogni giorno diversa e rasserenante. Probabilmente non ci sono molte cose più sivigliane di queste giovani modelle vestite da flamencas, orgogliose e indomabili, come vere gitane, sul Guadalquivir madreperlaceo. Perché, anche se dalle cose dette può non sembrare, non c'è niente di più sivigliano di Triana. E' anche questo che la rende magica.
Le immaginid ella sfilata, dalla galleria fotografica di diariodesevilla.es