lunedì 12 settembre 2011

Lettera aperta dei migliori chefs del mondo: la cucina è un potente strumento di trasformazione

Li chiamano i G9, perché sono i nove migliori chefs del mondo: il peruviano Gastón Acurio, lo spagnolo Ferran Adrià, lo spagnolo José Maria Arizaga, il brasiliano Alex Atala, lo statunitense Dan Barber, l'italiano Massimo Bottura, il francese Michel Bras, giapponese Yukio Hattori, il danese René Redzepi. Ogni anno si incontrano, con un vero e proprio vertice, per discutere di cucina e alimentazione. Il G9 di quest'anno si è tenuto a Lima, dove è in corso Mistura, la più importante manifestazione gastronomica dell'America Latina, visitata ogni anno da 300mila persone e scenario di sapori, odori e mescole che solo la straordinaria biodiversità peruviana sa garantire.
Negli ultimi anni la cucina peruviana non solo è diventata una delle più apprezzate del mondo, ma ha saputo proporsi come chiave per lo sviluppo sostenibile del Perù. Gastón Acurio, lo chef più famoso, e i suoi colleghi, hanno saputo riscoprire i prodotti naturali della tradizione indigena e stanno lottando per impedire l'ingresso dei transgenici nel loro Paese, per preservare biodiversità e qualità. Mistura è una testimonianza di tutto questo, non per niente in questi giorni tutto il mondo gastronomico guarda a Lima.
E nella capitale peruviana gli chefs più importanti del mondo hanno firmato una lettera aperta ai cuochi del domani. E' tutta una dichiarazione d'intenti non solo gastronomica, ma anche politica, ecologica e sociale: i cuochi non devono mai stare chiusi solo in cucina. Eccola in italiano (in spagnolo potete leggerla, in formato .pdf, anche su abc.es).

In questi nuovi tempo in cui la società è in costante evoluzione, la nostra professione deve rispondere in modo attivo a nuove sfide.
Dalla diversità esistente nella nostra professione, con le molteplici espressioni e metodi, noi cuochi siamo uniti dalla nostra passione per la cucina e dal nostro impegno per un lavoro che è un modo di vivere.
Intendiamo la cucina come un mondo di opportunità, che ci permette di esprimerci liberamente e rendere realtà le nostre inquietudini e aspirazioni.
Consideriamo che la cucina sia qualcosa di più della risposta umana alla necessità di alimentarsi, è più della ricerca della felicità. La cucina costituisce un potente strumento di trasformazione e può cambiare l'alimentazione grazie al lavoro che fanno insieme chefs, produttori e commensali.
Sogniamo un futuro in cui il cuoco e la cuoca siano impegnati, consapevoli e responsabili del loro contributo a una società più giusta, solidale e sostenibile.
Come membri del Consiglio Consulente Internazionale del Basque Culinary Center, dalle nostre diverse esperienze, continuiamo a sognare e a riflettere sulle sfide future della nostra professione. La nostra speranza è che queste riflessioni servano come punto di riferimento e ispirazione ai nostri giovani, che saranno i cuochi del domani.
A tutti voi è diretta questa riflessione, chiamata Lettera aperta ai cuochi di domani, che abbiamo elaborato a Lima il 10 settembre 2011.
A te, cuoco o cuoca:
In rapporto con la natura:

- Il tuo lavoro dipende dai frutti della Natura. Come risultato hai la responsabilità di difendere la natura e di utilizzare la tua cucina e la tua voce come mezzo per recuperare e promuovere determinate qualità e specie. In questo modo aiuti a proteggere la biodiversità, permettendo allo stesso tempo il mantenimento e la creazione di sapori ed elaborazioni culinarie
- Per migliaia di anni, la natura e l'essere umano hanno dialogato per inventare l'agricoltura e questo ti trasforma in parte di un sistema ecologico. Lavoreremo insieme per assicurare che questo sistema funzioni correttamente, promovendo e praticando un sistema di produzione sostenibile nella terra e in cucina. In questo modo, inoltre, avremo prodotti con un sapore autentico.
In rapporto con la società:
- Sei il risultato della cultura, per questo sei erede di un legato di sapori, costumi gastronomici e tecniche di cucina. Ma hai la possibilità di non essere un cuoco passivo, perché attraverso la tua cucina, la tua etica e i tuoi concetti estetici, puoi contribuire alla cultura e all'identità di un popolo, regione o Paese, mentre servi anche come ponte importante con altre culture.
- Eserciti una professione che ha il potere di influire nello sviluppo socioeconomico di altri. Puoi generare una grande attività economico, promuovendo l'esportazione di prodotti del tuo Paese, mentre attiri turisti nella tua terra. Inoltre, collaborando con i produttori locali e utilizzando pratiche economiche giuste, puoi generare ricchezza locale sostenibile e rafforzare economicamente la tua comunità.
In rapporto al sapere:
- Sebbene l'obiettivo principale della tua professione sia offrire felicità e provocare emozioni, attraverso il tuo lavoro o collaborando con esperti nell'ambito della salute e dell'educazione, hai un'opportunità unica per trasmettere questa conoscenza al pubblico, aiutandolo, per esempio, ad acquistare buone abitudini in cucina e a imparare a prendere decisioni salutari riguardo a cosa mangiano.
- Attraverso la tua professione hai l'opportunità di generare nuove conoscenze, sia sviluppando nuove ricette che partecipando a profondi progetti di ricerca. E come ti sei avvantaggiato dell'insegnamento di altri, hai la responsabilità di condividere quello che impari.
In relazione ai valori:
- Viviamo un tempo in cui la cucina può essere un bel modo di auto-realizzarti. La cucina è oggi un campo in costante evoluzione, in cui intervengono molteplici discipline, per questo è importante che affronti le tue inquietudini, i tuoi sentimenti e sogni con autenticità, umiltà e, soprattutto, passione. In definitiva, fatti guidare dai tuoi principi etici e dai tuoi valori.