L'ultima settimana di campagna elettorale è iniziata in Spagna con gli ultimi sondaggi, come sempre demoledores (ma quanto mi piace l'efficacia dello spagnolo, a volte?) per il PSOE. I socialisti non riescono a ridurre la distanza di almeno 15 punti che li separa dal PP. E peggio, pare che perdano in tutte le province dell'Andalusia, inclusa Siviglia, rimasta fino a poco tempo fa come ultimo bastione di quello che fu il serbatoio rosso per eccellenza. Alfredo Pérez Rubalcaba ha così deciso di raddoppiare la sua agenda, con piccoli comizi per convincere gli indecisi ad andare a votare. Perché saranno loro, i socialisti delusi e traditi, che decideranno l'esito del voto.
Con sondaggi così devastanti a una settimana dal voto, anche Mariano Rajoy sente vicina l'aria del trionfo e inizia a parlare apertamente di vittoria. Lo ha detto ieri in un comizio: "Vinceremo". L'unico dubbio è ancora la dimensione della vittoria e della sempre più probabile maggioranza assoluta.
Però il PSOE non ci sta ancora. I sondaggi pubblicati domenica da El Mundo e da El País, effettuati da due diverse società, ma con risultati più o meno simili, non hanno convinto i socialisti. Il PSOE sostiene di avere altri dati, secondo i quali la distanza tra i due partiti, ancora notevole, sarebbe intorno ai 9 punti, ben 6 meno di quanto dicono tutti i sondaggi; ed è una distanza, sostengono dal PSOE, che continua a diminuire costantemente, grazie al lento movimento degli indecisi. E perché questo dato non risulterebbe nei sondaggi pubblicati dai grandi quotidiani? Secondo i socialisti oltre agli indecisi c'è il voto occulto, il voto di chi ha scelto il PSOE ma preferisce non dirlo per il rifiuto che il partito causa al momento nella società spagnola. E, sperano i dirigenti del partito, non è ancora finita: da qui a domenica potrebbe esserci ancora qualche movimento che potrebbe non tanto portare alla vittoria di Rubalcaba, nessuno osa dirlo (e non è neanche immaginabile, ascoltando gli umori delle strade di Spagna), ma almeno a una sconfitta onorevole.
A dir la verità io non oso fare una previsione sulle elezioni del 20 novembre, ma sono molto curiosa di vederne il risultato, soprattutto per vedere l'influenza che il web, le reti sociali in particolare, avranno. La Rete e la strada non dicono sempre la stessa cosa: Twitter sembra appannaggio dei socialisti, la strada non smette di esprimere desencanto e rifiuto per i socialisti; la Rete ha incubato per mesi il movimento degli indignados, tracimato per le strade di Spagna il 15 maggio. Difficile, alla fine, stabilire l'influenza che quello che si sta muovendo in Rete potrà avere il 20 novembre (per questo sento molta curiosità per il risultato finale).
Comunque, se la guerra dei sondaggi non è molto appassionante, si lo è un'analisi apparsa oggi su El País, circa lo zoccolo duro dei due partiti maggiori, il numero di votanti, cioè, al di sotto del quale il partito non scende perché rappresenta chi lo voterebbe a prescindere, riconoscendosi nei suoi valori e nelle sue politiche. "Nelle ultime quattro elezioni generali, il PP è riuscito ad avere uno zoccolo duro di 9.716.006 (cifra da cui non è sceso dal 1996), con un top di 10.321.178 elettori (anno 2000); cioè la sua fluttuazione è nel mezzo milione su una base davvero solida. La situazione del PSOE è ben diversa. La sua fluttuazione è di oltre 3 milioni, con un debole zoccolo duro di 7.918.752 (anno 2000) e un tetto di 11.289.335 (2008)" scrive il quotidiano madrileno. Sono dati che testimoniano come siano sempre gli elettori socialisti a determinare il risultato delle elezioni, andando o non andando a votare. E' il risultato di una maggiore militanza e di una maggiore reazione degli elettori alle scelte del partito.
Ma, secondo l'analisi di El País, c'è un fenomeno nuovo e inaspettato, che si affaccia per la prima volta nella realtà spagnola e che, ovviamente, dovrebbe preoccupare il PSOE. "Il 20 novembre il PSOE potrebbe scendere sotto il suo minimo di 7 milioni e il PP potrebbe superare il tetto degli 11 milioni. Ma quello che è davvero una novità è che questo succede perché qualcosa sta cambiando con un lento e profondo movimento: il PP supererà il suo tetto a causa della caduta del minimo del PSOE, cosa che non era mai successa (questa caduta alimentava generalmente l'astensione o IU). Queste saranno le prime elezioni della democrazia in cui ci saranno più persone che avranno nella loro storia un voto d'alternanza (PSOE/PP). Sarà interessante analizzare chi e come sono questi "alternanti", se non è per caso solo una questione di portafogli".
Una ragione di più per trovare interessanti e niente affatto noiose queste imminenti elezioni spagnole.
Con sondaggi così devastanti a una settimana dal voto, anche Mariano Rajoy sente vicina l'aria del trionfo e inizia a parlare apertamente di vittoria. Lo ha detto ieri in un comizio: "Vinceremo". L'unico dubbio è ancora la dimensione della vittoria e della sempre più probabile maggioranza assoluta.
Però il PSOE non ci sta ancora. I sondaggi pubblicati domenica da El Mundo e da El País, effettuati da due diverse società, ma con risultati più o meno simili, non hanno convinto i socialisti. Il PSOE sostiene di avere altri dati, secondo i quali la distanza tra i due partiti, ancora notevole, sarebbe intorno ai 9 punti, ben 6 meno di quanto dicono tutti i sondaggi; ed è una distanza, sostengono dal PSOE, che continua a diminuire costantemente, grazie al lento movimento degli indecisi. E perché questo dato non risulterebbe nei sondaggi pubblicati dai grandi quotidiani? Secondo i socialisti oltre agli indecisi c'è il voto occulto, il voto di chi ha scelto il PSOE ma preferisce non dirlo per il rifiuto che il partito causa al momento nella società spagnola. E, sperano i dirigenti del partito, non è ancora finita: da qui a domenica potrebbe esserci ancora qualche movimento che potrebbe non tanto portare alla vittoria di Rubalcaba, nessuno osa dirlo (e non è neanche immaginabile, ascoltando gli umori delle strade di Spagna), ma almeno a una sconfitta onorevole.
A dir la verità io non oso fare una previsione sulle elezioni del 20 novembre, ma sono molto curiosa di vederne il risultato, soprattutto per vedere l'influenza che il web, le reti sociali in particolare, avranno. La Rete e la strada non dicono sempre la stessa cosa: Twitter sembra appannaggio dei socialisti, la strada non smette di esprimere desencanto e rifiuto per i socialisti; la Rete ha incubato per mesi il movimento degli indignados, tracimato per le strade di Spagna il 15 maggio. Difficile, alla fine, stabilire l'influenza che quello che si sta muovendo in Rete potrà avere il 20 novembre (per questo sento molta curiosità per il risultato finale).
Comunque, se la guerra dei sondaggi non è molto appassionante, si lo è un'analisi apparsa oggi su El País, circa lo zoccolo duro dei due partiti maggiori, il numero di votanti, cioè, al di sotto del quale il partito non scende perché rappresenta chi lo voterebbe a prescindere, riconoscendosi nei suoi valori e nelle sue politiche. "Nelle ultime quattro elezioni generali, il PP è riuscito ad avere uno zoccolo duro di 9.716.006 (cifra da cui non è sceso dal 1996), con un top di 10.321.178 elettori (anno 2000); cioè la sua fluttuazione è nel mezzo milione su una base davvero solida. La situazione del PSOE è ben diversa. La sua fluttuazione è di oltre 3 milioni, con un debole zoccolo duro di 7.918.752 (anno 2000) e un tetto di 11.289.335 (2008)" scrive il quotidiano madrileno. Sono dati che testimoniano come siano sempre gli elettori socialisti a determinare il risultato delle elezioni, andando o non andando a votare. E' il risultato di una maggiore militanza e di una maggiore reazione degli elettori alle scelte del partito.
Ma, secondo l'analisi di El País, c'è un fenomeno nuovo e inaspettato, che si affaccia per la prima volta nella realtà spagnola e che, ovviamente, dovrebbe preoccupare il PSOE. "Il 20 novembre il PSOE potrebbe scendere sotto il suo minimo di 7 milioni e il PP potrebbe superare il tetto degli 11 milioni. Ma quello che è davvero una novità è che questo succede perché qualcosa sta cambiando con un lento e profondo movimento: il PP supererà il suo tetto a causa della caduta del minimo del PSOE, cosa che non era mai successa (questa caduta alimentava generalmente l'astensione o IU). Queste saranno le prime elezioni della democrazia in cui ci saranno più persone che avranno nella loro storia un voto d'alternanza (PSOE/PP). Sarà interessante analizzare chi e come sono questi "alternanti", se non è per caso solo una questione di portafogli".
Una ragione di più per trovare interessanti e niente affatto noiose queste imminenti elezioni spagnole.