lunedì 14 maggio 2012

Le nozze d'oro di Juan Carlos e Sofia di Spagna che nessuno festeggia

Il 14 maggio 1962 il principe Juan Carlos di Spagna e la principessa Sofia di Grecia si univano in matrimonio ad Atene, con i riti cattolico e ortodosso (Sofia si sarebbe convertita al cattolicesimo poco dopo, su un'imbarcazione già al largo delle coste greche). Insieme si sarebbero poi stabiliti in Spagna, nella palazzina della Zarzuela, da dove avrebbero iniziato la riconquista del trono per i Borbone, cercando di muoversi, con intelligenza e attenzione, nelle limacciose acque della dittatura franchista. E dicono che il comportamento irreprensibile di Sofia, diventata mamma di tre figli in pochi anni, e i suoi gentili pomeriggi di the e pasticcini con Carmen Franco siano stati fondamentali per convincere Francisco Franco che Juan Carlos poteva essere il re a cui voleva lasciare la Spagna.
Sono passati 50 anni da quel 14 maggio. I sovrani spagnoli celebrano oggi le loro nozze d'oro, ma non ci sarà nessun atto pubblico ed è difficile immaginarne anche uno privato, visto lo stato dei loro rapporti personali, praticamente inesistenti.
Chi legge Rotta a Sud Ovest sa bene che la Monarchia spagnola non sta vivendo il suo miglior momento e che la sua popolarità è ai minimi termini: nell'ultimo rilevamento, lo scorso ottobre, per la prima volta non ha raggiunto la sufficienza, raggiungendo così il punto più basso di una discesa di popolarità iniziata già negli anni '90. Alla sua impopolarità hanno contribuito un po' tutti e non hanno aiutato gli incomprensibili errori di comunicazione.
Prendiamo i problemi giudiziari di Iñaki Urdangarín: era dal 2006, almeno, che la Casa Reale sapeva dei suoi affari "poco esemplari", eppure ha permesso che si arrivasse a un'inchiesta giudiziaria, con il rischio del primo processo a un membro di una Famiglia Reale. Perché il re non è intervenuto prima, imponendo al genero non solo di lasciare il famigerato Instituto Nóos, come ha fatto, ma anche di restituire i fondi pubblici ricevuti, magari con un accordo extra-giudiziario da raggiungere "prima" delle indagini? L'impopolarità della Monarchia in questa vicenda non è determinata tanto dal comportamento "poco esemplare" del Duca di Palma di Maiorca, quanto dalla sostanziale complicità di Juan Carlos, che ha cercato di far passare sotto silenzio gli affari del genero, invece di pretendere un comportamento limpido. Ed è questa mancata trasparenza, che caratterizza buona parte dell'azione della Casa Reale, che permette di sospettare le cose peggiori circa l'arricchimento dello stesso sovrano, arrivato dall'esilio portoghese senza un soldo e oggi proprietario della terza fortuna monarchica d'Europa.
Con i suoi errori, i suoi scandali, i suoi nuovi membri più arroganti che simpatici, la Monarchia spagnola ha perso la capacità di far sognare, che è pur sempre la sua funzione principale. Una famiglia con forti vincoli storici e culturali, viene scelta per rappresentare il Paese e in essa si proietta l'immagine di milioni di famiglie; i piccoli di casa crescono sui giornali, li vediamo sgambettare accanto ai nonni sovrani, ci inteneriamo davanti ai loro primi balbettii, li scopriamo teneramente vicini al primo amore, seguiamo con simpatia le loro ribellioni giovanili e poi, quando li ritroviamo sul trono, è come se avessimo per Capo di Stato uno di famiglia. Le monarchie costituzionali sono soprattutto questo. E la Monarchia spagnola non faceva eccezione. Poi cosa è successo?
Difficile trovare una sola causa. Ma l'inizio della fine si può identificare con il matrimonio del principe Felipe con Letizia Ortiz, una giovane e volitiva divorziata, nota agli spagnoli grazie al telegiornale della sera, che presentava con serietà e rigore dalla Primera. Per anni gli spagnoli sono stati convinti dai loro media che il loro Principe avrebbe sposato una bionda aristocratica dal passato irreprensibile: negli anni 90 c'era la coda di giovani di buona famiglia che arrivavano a studiare a Madrid, da Tatiana del Lichtenstein a Lady Gabriella Windsor (sposatosi Felipe, l'interesse per le Università madrilene si è improvvisamente sopito e le aristocratiche hanno iniziato a studiare altrove). Hola e affini facevano pure le liste delle candidatas a succedere all'irreprensibile ed elegante Sofia, una regina che rendeva ogni paragone perdente sin dall'inizio, viste le sue qualità.
Quando è stato annunciato il fidanzamento del Principe con una giovane donna divorziata (niente passato irreprensibile) e di umili origini (niente sangue aristocratico), è come se fosse caduto un velo ed è come se ci fosse stato il risveglio dalle bugie della propaganda: chiunque può essere Principessa delle Asturie e poi Regina. Il comportamento e gli errori di Letizia Ortiz, che non si è rivelata essere una Grace Kelly, una plebea, cioè, con molta voglia di interpretare alla perfezione il ruolo della Principessa, più di una Principessa del sangue, non hanno aiutato a recuperare il desencanto.
Il matrimonio di Felipe e Letizia ha aperto in qualche modo gli occhi all'opinione pubblica e ha tolto alla monarchia spagnola la capacità di far sognare.
Non è una situazione nuova per le monarchie europee. Ricordate, negli anni 90, la profonda crisi della monarchia britannica? Adesso i Windsor sono più popolari che mai, in patria. Ci pensavo qualche giorno fa, guardando le foto dei sorridenti e amati William e Kate, che sono riusciti a far dimenticare le intemperanze di Diana, permettendo addirittura che Camilla Parker sia membro popolare della famiglia.
I Borbone mancano di una Kate Middleton. La Principessa delle Asturie, che dovrebbe più o meno ricoprire il suo ruolo, non ha il carisma dell'inglese, non ha il suo sorriso, non ha la sua capacità di connessione immediata con i cittadini. In otto anni di matrimonio non ha saputo costruirsi uno stile che la renda ammirata e ammirabile e che faccia andare a ruba i vestiti che indossa, anzi, i suoi outfits sono spesso motivo di polemica perché inadeguati alle occasioni. Non sa reagire con eleganza alle attenzioni mediatiche, non avendo ancora capito che il suo non è un impiego a orario e che è Principessa sempre. Non riesce a superare quell'impressione di arroganza e alterigia che la accompagna sin dal giorno del suo fidanzamento ufficiale e che è causa dell'antipatia che suscita in buona parte degli spagnoli. Non è neanche dotata di una sorella come Pippa, diventata una it-girl in pochi mesi, capace di ispirare gli outfits di milioni di ragazze e con molta voglia di divertirsi e di sfruttare le occasioni che l'illustre parentela le regala, rimanendo però sempre simpatica ai media e all'opinione pubblica. Anche perché lavora nell'impresa di famiglia e non è stato creato un impiego appositamente per lei in un ente pubblico.
Il primo atto pubblico di Telma Ortiz è stata una denuncia preventiva contro tutti i media, affinché fosse loro vietato di riprenderla in occasioni non ufficiali; in una delle sue ultime apparizioni pubbliche ha insultato un paparazzi che la seguiva, augurandogli come lavoro futuro quello di "pulitore di cessi"; infine, si è sposata in segreto qualche giorno fa, per sfuggire alla stampa, con il figlio di un ex presidente conservatore della Navarra, e il neo-marito, come regalo di nozze, ieri, ha scritto un articolo su El Mundo in cui difende il diritto alla privacy della moglie e attacca tutti i media, con la prepotenza dei privilegiati.
La tragedia della dinastia spagnola, in questo momento, è proprio l'assenza di membri che possano dare speranza e far sognare: Leonor e Sofia sono troppo piccole e i loro genitori, nella loro alterigia, le tengono nascoste, invece di farle conoscere e amare dagli spagnoli.
Juan Carlos accusa Sofia di non aver saputo educare i figli e di aver accettato immediatamente i loro matrimoni con persone che non si sono evidentemente rivelate all'altezza delle esigenze della Monarchia. Pare sia uno dei tanti motivi di separazione tra i due sovrani, divisi dalla grande diversità delle loro personalità e dei loro interessi personali, e uniti, ormai, solo dal desiderio di garantire il trono a Felipe. In questo anniversario delle Nozze d'oro c'è chi inizia a parlare della possibilità di un loro divorzio, perché, adesso che sono ufficiali le amanti del re e le insofferenze della regina, fa così strano vederli insieme in qualche atto pubblico. Chi l'avrebbe detto, il 14 maggio 1962.