I tre atterraggi d'emergenza di Ryanair a Valencia, per mancanza di combustibile, tengono banco da giorni, non solo tra i responsabili della sicurezza aerea spagnola, ma anche tra i passeggeri della compagnia aerea irlandese (perché non dicono da dove arrivavano i voli deviati su Valencia?!).
La notizia degli atterraggi d'emergenza è stata lanciata dai media irlandesi e inglesi, prontamente ripresa in mezza Europa (ne parlano anche vari quotidiani italiani): il 26 luglio tre aerei di Ryanair diretti a Madrid sono stati deviati su Valencia a causa del maltempo a Barajas; regolarmente messi in coda dall'aeroporto valenciano, hanno lanciato il mayday per mancanza di combustibile e sono stati fatti atterrare immediatamente. Questa la notizia, che ha fatto scattare l'interesse per le politiche di risparmio degli irlandesi, secondo le quali i comandanti devono giustificare per iscritto ogni richiesta di combustibile superiore a "quello strettamente necessario".
I media spagnoli stanno ampiamente pubblicizzando l'ossessione del risparmio di Ryanair e, visto il danno d'immagine, la compagnia si è vista costretta a diffondere un comunicato stampa, in cui ha spiegato che tutti i suoi aerei compiono rigorosamente le norme di sicurezza internazionali e che gli aerei che sono atterrati a Valencia avevano "carburante per almeno altri 30 minuti di volo".
Se potevano volare per ancora mezz'ora, perché hanno lanciato il mayday? Non si capisce. E le autorità spagnole vogliono vederci chiaro, per cui hanno aperto un'inchiesta, per verificare che Ryanair compia realmente le norme internazionali di sicurezza. Certo, chi deve prendere un volo Ryanair in questi giorni, diretto verso Barajas non è che si senta proprio tranquillissimo. E gli spagnoli non aiutano a tranquillizzarsi.
Da un paio d'anni Ryanair è la prima compagnia per trasporto passeggeri in Spagna, ha sbancato Iberia, monopolizza aeroporti come quello di Girona, a ogni tentativo delle Comunidades Autónomas di ridurre le sovvenzioni minaccia il Paese di andarsene, ricordando i posti di lavori che crea, non appena sono aumentate le tasse aeroportuali ha cancellato decine di voli. Insomma, se Ryanair è la prediletta dei passeggeri low-cost di mezza Europa, è anche nel mirino delle autorità spagnole, per i suoi metodi, per gli inganni che i prezzi bassi celano, per i tentativi di addossare ai passeggeri ogni spesa, anche quella del check-in. Così questo incidente valenciano sembra essere arrivato giusto per far pagare tutti i conti agli irlandesi.
La prima a presentare il conto è Iberia, la compagnia di bandiera, in crisi da quando si è unita a British Airways e da tempo non più competitiva sulle rotte di casa (per esempio, un Torino-Siviglia a/r costa 321 euro con Iberia, un Torino-Madrid, più notte a Madrid e AVE Madrid-Siviglia, tutto andata e ritorno, non arriva a 250 euro e permette anche una passeggiata nella capitale).
Su abc.es il comandante di Iberia Ruiz de Almirón si toglie qualche sassolino dalla scarpa e ricorda che "la massima di Ryanair è risparmiare prima di tutto. Sono low-cost, il personale non è dei migliori, non prendiamoci in giro. La compagnia contratta piloti per 2mila euro, il secondo di bordo prende 1000 euro, sono stipendi non adeguati e magari ai comandanti danno premi per risparmiare e non caricare combustibile in più".
L'ipotesi di un premio per i risparmi si basa su informazioni reali, sostiene il comandante, che rivela che "si penalizzano i piloti che mettono più combustibile, prima li richiamano e se è una cosa reiterata li mandano via. Alla fine i piloti sono vittime della politica di risparmio della compagnia". Il risparmio di Ryanair è tale che "tra i piloti si dice che sono arrivati ad atterrare in Spagna con 500 kg di combustibile, cioè 5 minuti di autonomia, qualche minuto in più di volo e sarebbero caduti". Il problema della sicurezza è allora gravissimo, riflette ABC e il comandante insiste: "Se tutti agissimo come Ryanair, la metà degli aerei cadrebbe"
Ma è "solo" il combustibile o ci sono anche altre pratiche di Ryanair che mettono in pericolo la sicurezza dei passeggeri? Ruiz de Almirón indica anche i tempi di attesa tra un volo e un altro: "In Iberia abbiamo un minimo di 45 minuti nei voli brevi e di un'ora per i voli lunghi. I low-cost hanno 30 minuti. Mentre stanno uscendo i passeggeri caricano già combustibile, con il conseguente pericolo. Ci sono norme e procedimenti e muoversi sul filo del rasoio non è adeguato sui temi della sicurezza. Questa è concorrenza sleale" Una concorrenza sleale che, portata alle estreme conseguenze, riguarda anche gli equipaggi, che non solo contano su stipendi inadeguati e hanno la spada di Damocle del licenziamento sulla testa, ma, per essere più ricattabili, non contano sull'esperienza adeguata: "A gente con esperienza e con buone condizioni lavorative, non possono dire di guidare un aereo che non si trova nelle migliori condizioni, non licenzierebbero mai un pilota per caricare più combustibile. Alla gente che ha esperienza non è possibile fare questo tipo di pressioni".
Bisogna multare Ryanair? chiede l'ABC per concludere: "Non possono essere continuamente in emergenza di combustibile" dice Ruiz de Almirón (dunque non è la prima volta che succede, sui cieli spagnoli?) "in questo caso lo hanno annunciato mentre andavano su un aeroporto alternativo, poi non avevano il minimo legale di combustile, che esige di avere riserve per arrivare all'aeroporto alternativo più mezz'ora addizionale. Se si apre un'inchiesta è perché hanno trovato irregolarità. Non si può agire in un modo che se tutti lo imitassimo creerebbe rischi per la sicurezza".
La notizia degli atterraggi d'emergenza è stata lanciata dai media irlandesi e inglesi, prontamente ripresa in mezza Europa (ne parlano anche vari quotidiani italiani): il 26 luglio tre aerei di Ryanair diretti a Madrid sono stati deviati su Valencia a causa del maltempo a Barajas; regolarmente messi in coda dall'aeroporto valenciano, hanno lanciato il mayday per mancanza di combustibile e sono stati fatti atterrare immediatamente. Questa la notizia, che ha fatto scattare l'interesse per le politiche di risparmio degli irlandesi, secondo le quali i comandanti devono giustificare per iscritto ogni richiesta di combustibile superiore a "quello strettamente necessario".
I media spagnoli stanno ampiamente pubblicizzando l'ossessione del risparmio di Ryanair e, visto il danno d'immagine, la compagnia si è vista costretta a diffondere un comunicato stampa, in cui ha spiegato che tutti i suoi aerei compiono rigorosamente le norme di sicurezza internazionali e che gli aerei che sono atterrati a Valencia avevano "carburante per almeno altri 30 minuti di volo".
Se potevano volare per ancora mezz'ora, perché hanno lanciato il mayday? Non si capisce. E le autorità spagnole vogliono vederci chiaro, per cui hanno aperto un'inchiesta, per verificare che Ryanair compia realmente le norme internazionali di sicurezza. Certo, chi deve prendere un volo Ryanair in questi giorni, diretto verso Barajas non è che si senta proprio tranquillissimo. E gli spagnoli non aiutano a tranquillizzarsi.
Da un paio d'anni Ryanair è la prima compagnia per trasporto passeggeri in Spagna, ha sbancato Iberia, monopolizza aeroporti come quello di Girona, a ogni tentativo delle Comunidades Autónomas di ridurre le sovvenzioni minaccia il Paese di andarsene, ricordando i posti di lavori che crea, non appena sono aumentate le tasse aeroportuali ha cancellato decine di voli. Insomma, se Ryanair è la prediletta dei passeggeri low-cost di mezza Europa, è anche nel mirino delle autorità spagnole, per i suoi metodi, per gli inganni che i prezzi bassi celano, per i tentativi di addossare ai passeggeri ogni spesa, anche quella del check-in. Così questo incidente valenciano sembra essere arrivato giusto per far pagare tutti i conti agli irlandesi.
La prima a presentare il conto è Iberia, la compagnia di bandiera, in crisi da quando si è unita a British Airways e da tempo non più competitiva sulle rotte di casa (per esempio, un Torino-Siviglia a/r costa 321 euro con Iberia, un Torino-Madrid, più notte a Madrid e AVE Madrid-Siviglia, tutto andata e ritorno, non arriva a 250 euro e permette anche una passeggiata nella capitale).
Su abc.es il comandante di Iberia Ruiz de Almirón si toglie qualche sassolino dalla scarpa e ricorda che "la massima di Ryanair è risparmiare prima di tutto. Sono low-cost, il personale non è dei migliori, non prendiamoci in giro. La compagnia contratta piloti per 2mila euro, il secondo di bordo prende 1000 euro, sono stipendi non adeguati e magari ai comandanti danno premi per risparmiare e non caricare combustibile in più".
L'ipotesi di un premio per i risparmi si basa su informazioni reali, sostiene il comandante, che rivela che "si penalizzano i piloti che mettono più combustibile, prima li richiamano e se è una cosa reiterata li mandano via. Alla fine i piloti sono vittime della politica di risparmio della compagnia". Il risparmio di Ryanair è tale che "tra i piloti si dice che sono arrivati ad atterrare in Spagna con 500 kg di combustibile, cioè 5 minuti di autonomia, qualche minuto in più di volo e sarebbero caduti". Il problema della sicurezza è allora gravissimo, riflette ABC e il comandante insiste: "Se tutti agissimo come Ryanair, la metà degli aerei cadrebbe"
Ma è "solo" il combustibile o ci sono anche altre pratiche di Ryanair che mettono in pericolo la sicurezza dei passeggeri? Ruiz de Almirón indica anche i tempi di attesa tra un volo e un altro: "In Iberia abbiamo un minimo di 45 minuti nei voli brevi e di un'ora per i voli lunghi. I low-cost hanno 30 minuti. Mentre stanno uscendo i passeggeri caricano già combustibile, con il conseguente pericolo. Ci sono norme e procedimenti e muoversi sul filo del rasoio non è adeguato sui temi della sicurezza. Questa è concorrenza sleale" Una concorrenza sleale che, portata alle estreme conseguenze, riguarda anche gli equipaggi, che non solo contano su stipendi inadeguati e hanno la spada di Damocle del licenziamento sulla testa, ma, per essere più ricattabili, non contano sull'esperienza adeguata: "A gente con esperienza e con buone condizioni lavorative, non possono dire di guidare un aereo che non si trova nelle migliori condizioni, non licenzierebbero mai un pilota per caricare più combustibile. Alla gente che ha esperienza non è possibile fare questo tipo di pressioni".
Bisogna multare Ryanair? chiede l'ABC per concludere: "Non possono essere continuamente in emergenza di combustibile" dice Ruiz de Almirón (dunque non è la prima volta che succede, sui cieli spagnoli?) "in questo caso lo hanno annunciato mentre andavano su un aeroporto alternativo, poi non avevano il minimo legale di combustile, che esige di avere riserve per arrivare all'aeroporto alternativo più mezz'ora addizionale. Se si apre un'inchiesta è perché hanno trovato irregolarità. Non si può agire in un modo che se tutti lo imitassimo creerebbe rischi per la sicurezza".