mercoledì 17 ottobre 2012

I 100 anni dell'Hotel Palace di Madrid, prediletto di divi, sovrani e intellettuali

Quando, il 31 maggio 1906, il re Alfonso XIII sposò la principessa britannica Victoria Eugenia, si sentì piuttosto seccato perché Madrid non contava su un albergo adeguato, di standard europeo, per ospitare gli aristocratici invitati. Decise, dunque, di dotare la sua capitale di un hotel all'altezza dei più importanti d'Europa. Lo fece grazie all'imprenditore belga Georges Marquet, proprietario di vari alberghi nelle capitali europee, conosciuto a Deauville, in Francia, nel 1911. A lui il re fece ponti d'oro purché portasse anche a Madrid un elegante albergo di lusso, che affiancasse il Ritz, aperto nel 1910 e insufficiente per accontentare le richieste della potenziale clientela aristocratica e benestante.
Marquet si fece sedurre dall'idea di un albergo ex-novo nella capitale spagnola e mandò i propri uomini a cercare la localizzazione migliore. La scelta cadde su un terreno dei duchi di Medinaceli, occupato da un palazzo semi abbandonato e posto in situazione strategica: nella plaza de Neptuno, a pochi passi dal Museo del Prado e, soprattutto, vista la clientela prevista, dal Congreso de los Diputados, dalla Borsa e dalla Puerta del Sol. Scelta l'area, i lavori di costruzione del nuovo hotel durarono solo 18 mesi. L'edificio fu costruito in cemento armato, grande novità per l'epoca, e fu dotato di grandi lussi, come il telefono e i bagni privati in ognuna delle ben 800 camere; l'arredamento fu scelto curando ogni dettaglio, dal tessuto delle tende fino agli oggetti d'arte; i servizi offerti prevedevano eleganti saloni per le feste, sale di lettura, cabine telefoniche, sale da biliardo. Ma lo spazio più sorprendente, fu il giardino d'inverno, rotondo e coronato da una deliziosa cupola di vetro stile art-nouveau.
Alfonso XIII inaugurò il suo albergo di lusso il 12 ottobre 1912. Cento anni fa.
Da allora sono passati nel famoso hotel madrileno leaders politici, Capi di Stato, artisti, intellettuali: Pablo Picasso, Salvador Dalì, Buster Keaton, Carlos Gardel, Ortega y Gasset, Albert Einstein, Federico Garcia Lorca, Madame Curie sono solo alcuni dei nomi dei clienti (e aggiungiamoci la maggior parte delle pop-stars internazionali che si esibiscono oggi a Madrid e sovrani e principi che hanno assistito al matrimonio del principe Felipe con Letizia Ortiz, nel 2004). La sua epoca di massimo splendore, sostiene Arturo Pérez Reverte, nel prologo di Palace Hotel Madrid, il libro uscito per celebrare i 100 anni dell'albergo, furono gli anni 20, quando "era all'altezza, in fama internazionale, dell'Excelsior di Roma o il Negresco di Nizza. Divenne di moda, inoltre, che le famiglie ricche organizzassero atti, per matrimoni, battesimi, compleanni o onomastici, nei saloni dell'hotel e lì si celebrassero eventi di grande ripercussione sociale".
Con la Guerra Civile il Palace perse la sua clientela colta e ricca e si trasformò nell'Ambasciata dell'Unione Sovietica prima e in un ospedale poi. Alla fine del conflitto, l'Hotel fu ristrutturato dal suo fondatore, Georges Marquet, e oggi, ribattezzato Westin Palace, e mantenendo lo spirito della Belle Epoque nei suoi spazi interni, è uno degli alberghi più prestigiosi di Spagna, prediletto dal turismo d'elite internazionale. Ed è un edificio inconfondibile, all'angolo della Carrera de San Jeronimo e la plaza de Neptuno, con la sua severità di inizio secolo e le bionde inarrivabili, che scendono fascinose da auto di lusso ferme davanti all'ingresso, all'angolo, accompagnate da uomini disinvoltamente eleganti. Si muovono in altri mondi e si vede.
Feliz cumpleaños, Palace!