mercoledì 17 ottobre 2012

In un libro spagnolo, il terrorismo finanziario e il debito d'Europa impossibile da pagare

L'economista Juan Torres ha scritto il libro Los amos del mundo. Las armas del terrorismo finanziero (I padroni del mondo. Le armi del terrorismo finanziario) con il collega Vicenç Navarro, per spiegare, tra le altre cose, come sia impossibile, per i Paesi europei, Spagna in primis, pagare il proprio debito.
"Il mondo finanziario ha consolidato privilegi così grandi che oggi ha un potere che gli permette di agire come se fosse il padrone del mondo e in questo modo si sovrappone a qualunque altro potere. Si sta smantellando la democrazia in un posto come l'Europa, che abbiamo sempre considerato culla della democrazia" dice in una lunga intervista a eldiario.es "Quello che cerchiamo di spiegare è che tutto questo è il risultato di un privilegio che hanno le banche, che è creare denaro fabbricando debito. E' questo responsabile di quello che sta succedendo".
Questo enorme potere accumulato dal mondo finanziario non significa ancora che viviamo in una dittatura. Siamo in una democrazia formale, in cui sono garantite le libertà individuali, come quella d'espressione o di riunione (anche se in Spagna vari dirigenti del PP hanno pubblicamente manifestato il desiderio di rivedere la libertà di manifestazione). Ma c'è anche "la negazione esplicita di principi che abbiamo sempre legato alla democrazia. Per esempio, i principi del Meccanismo Europeo di Stabilità, che ha un enorme potere, si basano sulla mancanza di trasparenza, di controllo, di partecipazione, di sottomissione alla sovranità popolare, cose assolutamente incompatibili con la definizione più elementare di democrazia".
Ma è il debito il vero interesse di Juan Torres e, ovviamente, degli spagnoli. Contro il debito, aumentato esponenzialmente negli anni della crisi (fino al 2008 i conti spagnoli erano in ordine, con un surplus arrivato al 2% del PIL), gli spagnoli reclamano soluzioni alternative; gli indignados chiedono che non lo paghi il Paese e che lo paghino le banche indebitate, secondo il modello islandese, le reti sociali iniziano a parlare di debito odioso e illegittimo. Torres spiega: "Il debito illegittimo è quello imposto ai popoli senza che sia il risultato di una decisione sovrana. Per esempio, buona parte del debito che abbiamo in Spagna e in Europa, arriva dalla pressione fatta dalle banche private affinché la BCE non sia una vera Banca Centrale. Abbiamo calcolato che se dal 1989 al 2011, il debito primario fosse stato finanziato da una Banca Centrale all'1%, il debito che avrebbe la Spagna sarebbe del 14% del PIL e non del 90%. Questo significa che abbiamo un debito accumulato, risultato di un'opzione che si è imposta e sulla quale noi cittadini non abbiamo avuto la libertà di pronunciarci. Persino quando in qualche Paese si è detto di no ai Trattati Europei, sono riusciti ad approvarli con vari imbrogli". E non c'è solo questo, perché, prosegue Torres, "anche il debito, che è risultato di manipolazioni di investitori speculativi nei mercati finanziari, potrebbe essere considerata illegittimo. Quello che è chiaro è che la maggior parte del debito dei Paesi periferici dell'Europa si deve a politiche imposte, non desiderabili, perché beneficiano direttamente solo il gruppo di popolazione che ha avuto il potere di imporla, per cui da questo punto di vista abbiamo il diritto di dire che non si deve pagare".
Ma quali sarebbero le conseguenze, se non si pagasse il debito? Certamente gli investitori si indignerebbero, ma dovrebbero poi accettare il negoziato con i Paesi che si rifiutano di pagare. E c'è anche l'euro: "Se quello che rimane alla Spagna nell'euro è un cammino di perdita del reddito, deindustrializzazione definitiva, perdita delle attività produttive e rovina economica senza soluzione, forse bisognerebbe chiedersi se è meglio stare fuori dall'euro, proteggersi e generare spazi di convergenza con altri Paesi".
E fuori dall'euro, senza il finanziamento dei mercati internazionali, un Paese europeo dovrebbe accompagnare la ristrutturazione del debito con altre misure: "Un piano di rigenerazione economica, nuovi meccanismi di finanziamento dell'economia, che non sono facili, dato che non ci saranno risorse finanziarie esterne… Ma ci sono possibilità: una riforma fiscale che gravi sulla popolazione più ricca, una riforma del sistema bancario, la creazione di casse di depositi".
Misure, queste ultime, applicabili anche senza uscire dall'euro? "Sì, perfettamente. Inoltre la Germania non ci caccerà mai dall'euro, e non caccerà neanche la Grecia, perché è la principale beneficiaria della nostra presenza. La Germania si opporrà con tutte le sue forze, fino a quando sarà governata da gruppi rappresentanti il capitale finanziario, a una nuova articolazione politica e finanziario dell'Europa."
Torres, però, non accetta l'impoverimento del suo Paese su mandato tedesco e propone, come soluzione ultima, l'uscita dall'euro e una politica di convergenza, con apertura di spazi comuni, dei Paesi mediterranei. Potrà la Germania accettare uno spazio simile al di là delle Alpi, essendone esclusa? "Forse è ora di assumere posizioni più belligeranti" dice Torres. Che, poco prima, ha spiegato nell'intervista la necessità di dichiarare prima o poi odioso il debito non solo della Spagna, ma di tutta Europa. Persino della Germania. "E' una decisione molto discrezionale, politica. In qualunque caso è un tema da mettere prima o poi sul tavolo, perché il debito europeo è impossibile da pagare. Pertanto bisognerà parlare di possibili ristrutturazioni o di altre misure. Anche togliendo la parte del debito odioso, il resto del debito non si potrà pagare. Neanche la Germania potrebbe pagare il suo debito, potrebbe finanziarlo poco a poco e, soprattutto, purché aumenti il nostro spread. Neanche gli USA potranno mai pagare il debito che hanno".
Creare debito per trasformare in schiavi e/o succubi interi Paesi e intere popolazioni. E' un metodo vecchio come il mondo, e anche se non è politicamente corretto dirlo in questi anni, è la lotta di classe di sempre.