domenica 28 ottobre 2012

Un anno di Mario Draghi alla guida della BCE, secondo El Pais

Senza nascondere le ombre che ancora lo aspettano, El Pais rende omaggio oggi al primo anno di Mario Draghi alla guida della Banca Centrale Europea e sottolinea come in poco tempo abbia saputo dare la propria impronta all'istituzione.
Le differenze con Jean-Claude Trichet, il suo predecessore, sono evidenti, secondo il quotidiano madrileno: "Chi lo conosce, sottolinea di Draghi la capacità di fare squadra e formare consensi, cosa che ha trasformato il consiglio di governo della BCE in un organo molto più collegiale di quanto fosse, e ha trasformato il linguaggio cauto dell'ente in uno più aggressivo".
E sottolinea ancora: "Draghi ha messo esattamente otto giorni ad approvare il primo taglio dei tassi di interesse, un'operazione praticamente già decisa dal team precedente, ma che lui non ha dubitato di approvare. E un mese più tardi, per il nervosismo dei falchi tedeschi, che mettevano in dubbio il suo impegno per l'ortodossia monetaria, è tornato a riabbassare il prezzo del denaro e ha annunciato due operazioni di finanziamento illimitato per le banche, affinché potessero far fronte alla chiusura effettiva dei mercati. Tra dicembre e febbraio, Draghi ha iniettato circa un bilione di euro al sistema finanziario a un tasso d'interesse dell'1% e scadenza a tre anni. Cose mai viste a Francoforte".
Le misure di Draghi, per quanto rapide, non hanno risolto i problemi dell'Eurozona, anche se hanno dimostrato che la BCE può reagire più rapidamente di quanto avesse fatto prima dell'arrivo del nuovo presidente. Una dimostrazione che ha avuto il suo punto più alto la scorsa estate, quando, con lo spread della Spagna tornato a crescere e quello italiano di nuovo sotto mira, ha pronunciato la frase più dura mai ascoltata da un presidente della BCE: "Nell'ambito del nostro mandato, la BCE è pronta a fare tutto quello che è necessario per salvare l'euro. E, credetemi, sarà sufficiente".
Da quel momento l'attenzione dei mercati per il deficit di Spagna e Italia si è rilassata, anche se il duello con la Bundesbank non è terminato. Draghi ha lanciato un programma di acquisto di bonds "senza limiti di quantità, condizionato dal rispetto di un programma di aggiustamenti e riforme stabilito tra il Paese e le autorità europee, per allontanare il sospetto che sia un finanziamento coperto agli Stati da parte dell'autorità monetaria". La Bundesbank ha espresso il suo netto disaccordo, ma, a differenza del suo predecessore Axel Weber, il presidente Jens Weidmann non si è dimesso, "lasciando chiaro il suo disaccordo, ma anche la sua lealtà. Draghi ha dimostrato di essere, non solo ortodosso, ma anche abile".
Il problema, dicono a El Pais "fonti finanziarie" è che non si sa se il programma messo a punto da Draghi sarà o meno un successo, ma il presidente è disposto a difenderlo, tanto da essersi presentato, in un gesto senza precedenti e molto criticato da Trichet, al Parlamento tedesco, a porte chiuse, per spiegarlo ai deputati locali. Gli analisti finanziari sono per ora dubbiosi circa l'efficacia delle azioni della BCE: secondo Goldman Sachs i mercati finanziari dell'Eurozona sono divisi da "una linea rossa che va dai Pirenei alle Alpi ed è improbabile che sparisca, a meno che le autorità fiscali e monetarie prendano misure più aggressive"; per Unicredit, invece, il piano della BCE "sta iniziando a muovere denaro al di là dei cosiddetti Paesi rifugio ed è tornato ad assegnare livelli di rischio più appropriati"
Nel suo mandato Draghi "piloterà un'entità molto diversa da quella che ha ereditato" conclude El Pais. Oltre alla stabilità dei prezzi la BCE dovrà prepararsi alle nuove competenze che arriveranno con l'unione bancaria e "i nuovi compiti di supervisione, che la obbligheranno a lottare con le autorità nazionali". L'ultima parola dell'articolo è dell'analista Jean Pisani-Ferry: "Ha davanti una sfida totale. Sarà complicato".
Sì, sarà complicato, ma, per una volta, un po' di sano nazionalismo, visto che né El Pais lo ha sottolineato né in questo post si è sottolineata una sola volta la nazionalità di Mario Draghi: ditemi quando la Germania ha potuto con l'Italia. E non si sta parlando di calcio.