Non tutto è oscurità nell'architettura spagnola. Nel bel discorso di
ringraziamento per il Premio Principe de Asturias per le Arti, Rafael Moneo ha
dedicato le ultime parole alla giuria, "che in momenti così duri per chi
lavora in questa professione in Spagna, ha voluto aprire, con questo
riconoscimento alla mia persona, una finestra alla speranza" (il discorso, completo e in spagnolo, un canto per chiunque ami l'architettura, è su premiosprincipe.es). E c'è
speranza, in un mondo che riduce i giovani professionisti a lavorare quasi gratis
anche negli studi più affermati.
Lo studio sivigliano Donaire Arquitectos, guidato dal 40enne granadino Juan Pedro Donaire, ha appena vinto il concorso internazionale della A.M. Qattan Foundation per realizzare la sua sede a Ramallah, in Palestina. E' un successo per l'architettura spagnola, che cerca sbocco all'estero, dopo lo scoppio della bolla immobiliare che ha paralizzato il settore in patria. Ed è un risultato prestifioso. La A.M. Qattan Foundation è stata fondata a Londra nel 1994 e lavora in Palestina, terra d'origine del suo fondatore, realizzando progetti per la cultura e l'istruzione.
Il progetto dello studio sivigliano propone un edificio diviso in due parti, quella inferiore una sorta di zoccolo di pietra, in cui troveranno posto le gallerie per le collezioni d'arte della fondazione, una libreria e una sala multifunzioni. L'elemento caratterizzante dell'edificio, che aspira a caratterizzare anche la nuova immagine di Ramallah, è il prisma trasparente che corona lo zoccolo e che ospiterà la biblioteca, illuminandosi di notte, "come se fosse un faro". Il messaggio è chiaro e affascinante, in un territorio che da decenni non conosce pace: la cultura e il sapere come punto di riferimento, come faro, come speranza nei mari procellosi della difficile convivenza del Merio Oriente. "Una specie di simbolo della cultura palestinese, come una lanterna, riconoscibile da tutta la città" ha spiegato Juan Pedro Donaire ai media sivigliani. Il progetto rende omaggio all'architettura araba con l'uso degli azulejos, che riproducono disegni vegetali e che collegano, in qualche modo, l'Andalusia, antica terra musulmana, a Ramallah. Davanti all'edificio c'è una grande piazza, con magnifiche viste su Ramallah e che, nei progetti dei suoi architetti, si dovrebbe trasformare "nel centro della vita quotidiana dei palestinesi e in uno spazio per i concerti all'aperto".
Il complesso ha una superficie di 4372 mq e conta su un finanziamento di 4,5 milioni di euro. I lavori inizieranno nella primavera del 2013 e aspirano a contribuire a cambiare l'immagine di Ramallah, offrendole un posto di rilievo tra le capitali culturali del Medio Oriente.
"Siamo stati a Ramallah, perché conoscere la città era una delle condizioni del concorso, e abbiamo trovato una situazione molto più tranquilla di quello che raccontano i media" ha detto Donaire, " abbiamo trovato un grande dinamismo economico, molte gru". Il progetto della Fondazione A.M. Qattan si inserisce in questo contesto dinamico e moderno, attento alle nuove sfide a cui l'architettura deve rispondere. Per esempio, è stata data molta importanza all'impatto ambientale: i materiali scelti sono tutti di origine locale, i pannelli fotovoltaici contribuiranno al risparmio energetico e l'acqua verrà usata in modo razionale,data la sua scarsità nel Medio Oriente (e, visto il ruolo che la sede della Fondazione aspira ad avere, sarà anche altamente educativo vedere l'uso che fa dell'acqua nei suoi spazi).
L'idea è che questo Centro Culturale si trasformi in un piccolo Guggenheim del Medio Oriente, capace di attrarre turisti e visitatori da altri Paesi.
Il progetto sivigliano è stato scelto all'unanimità da una giuria internazionale, composta da architetti provenienti da Beirut, Gerusalemme, Il Cairo e Londra.
Il sito ufficiale di Donaire Arquitectos, in cui potete trovare rendering e prospettive del progetto palestinese
Lo studio sivigliano Donaire Arquitectos, guidato dal 40enne granadino Juan Pedro Donaire, ha appena vinto il concorso internazionale della A.M. Qattan Foundation per realizzare la sua sede a Ramallah, in Palestina. E' un successo per l'architettura spagnola, che cerca sbocco all'estero, dopo lo scoppio della bolla immobiliare che ha paralizzato il settore in patria. Ed è un risultato prestifioso. La A.M. Qattan Foundation è stata fondata a Londra nel 1994 e lavora in Palestina, terra d'origine del suo fondatore, realizzando progetti per la cultura e l'istruzione.
Il progetto dello studio sivigliano propone un edificio diviso in due parti, quella inferiore una sorta di zoccolo di pietra, in cui troveranno posto le gallerie per le collezioni d'arte della fondazione, una libreria e una sala multifunzioni. L'elemento caratterizzante dell'edificio, che aspira a caratterizzare anche la nuova immagine di Ramallah, è il prisma trasparente che corona lo zoccolo e che ospiterà la biblioteca, illuminandosi di notte, "come se fosse un faro". Il messaggio è chiaro e affascinante, in un territorio che da decenni non conosce pace: la cultura e il sapere come punto di riferimento, come faro, come speranza nei mari procellosi della difficile convivenza del Merio Oriente. "Una specie di simbolo della cultura palestinese, come una lanterna, riconoscibile da tutta la città" ha spiegato Juan Pedro Donaire ai media sivigliani. Il progetto rende omaggio all'architettura araba con l'uso degli azulejos, che riproducono disegni vegetali e che collegano, in qualche modo, l'Andalusia, antica terra musulmana, a Ramallah. Davanti all'edificio c'è una grande piazza, con magnifiche viste su Ramallah e che, nei progetti dei suoi architetti, si dovrebbe trasformare "nel centro della vita quotidiana dei palestinesi e in uno spazio per i concerti all'aperto".
Il complesso ha una superficie di 4372 mq e conta su un finanziamento di 4,5 milioni di euro. I lavori inizieranno nella primavera del 2013 e aspirano a contribuire a cambiare l'immagine di Ramallah, offrendole un posto di rilievo tra le capitali culturali del Medio Oriente.
"Siamo stati a Ramallah, perché conoscere la città era una delle condizioni del concorso, e abbiamo trovato una situazione molto più tranquilla di quello che raccontano i media" ha detto Donaire, " abbiamo trovato un grande dinamismo economico, molte gru". Il progetto della Fondazione A.M. Qattan si inserisce in questo contesto dinamico e moderno, attento alle nuove sfide a cui l'architettura deve rispondere. Per esempio, è stata data molta importanza all'impatto ambientale: i materiali scelti sono tutti di origine locale, i pannelli fotovoltaici contribuiranno al risparmio energetico e l'acqua verrà usata in modo razionale,data la sua scarsità nel Medio Oriente (e, visto il ruolo che la sede della Fondazione aspira ad avere, sarà anche altamente educativo vedere l'uso che fa dell'acqua nei suoi spazi).
L'idea è che questo Centro Culturale si trasformi in un piccolo Guggenheim del Medio Oriente, capace di attrarre turisti e visitatori da altri Paesi.
Il progetto sivigliano è stato scelto all'unanimità da una giuria internazionale, composta da architetti provenienti da Beirut, Gerusalemme, Il Cairo e Londra.
Il sito ufficiale di Donaire Arquitectos, in cui potete trovare rendering e prospettive del progetto palestinese