Oggi pomeriggio re Juan Carlos ha inaugurato il XXII Vertice
Iberoamericano di Cadice, che celebra il Bicentenario della Costituzione e
analizza la crisi europea e le opportunità che offre adesso a Iberoamérica.
Erano presenti i Reali e i Principi, insieme ai Capi di Stato e di Governo del Portogallo e dei Paesi iberoamericani e re Juan Carlos, che è apparso di buon umore e felice di fare il padrone di casa, ne ha approfittato per annunciare una nuova operazione al bacino. Stavolta tocca al fianco destro per un artrosi: il re ci ha scherzato su, dicendo che ha ritardato l'intervento per partecipare al Vertice, altrimenti sarebbe già stato in ospedale (l'operzione è adesso prevista per la prossima settimana). E a vederlo a Cadice appare effettivamente più stanco, più lento nei movimenti, che accompagna con un bastone, e molto più gonfio, forse per qualche medicinale (magari cortisone?). E' stanco, il vecchio Re, ma non ha perso le maniere campechanas, alla mano, e i leaders latinoamericani continuano a trattarlo con affetto e rispetto.
La cerimonia dell'apertura ufficiale si è tenuta nel Gran Teatro Falla, il principale teatro gaditano, un edificio che riprende lo stile mudéjar e che ogni anno ospita il Carnevale. Ma il primo atto si è tenuto nell'Oratorio di San Filippo Neri, un gioiello del barocco gaditano, una delle principali mete turistiche per la sua doppia valenza, artistica e storica: sotto le sue volte si sono riuniti i deputati, provenienti da tutta la Spagna, per scrivere la prima Costituzione del Paese. E' stato sotto queste volte, e sotto l'assedio dell'esercito napoleonico, che per la prima volta l'Europa ha messo nero su bianco il diritto all'inviolabilità delle case e dei corpi, il diritto dei cittadini delle colonie di essere uguali a quelli nati in Madrepatria, tutti figli di uno stesso Paese. Ha fatto un certo effetto vedere i leaders dei loro discendenti riuniti con il Re, in cui, in qualche modo, continuano affettuosamente a riconoscersi, un po' perché rappresenta la Spagna, la Madrepatria, da cui adesso sono indipendenti, ma non separati, e un po' perché è Juan Carlos, considerato un esempio di impegno per la democrazia in buona parte di Latinoamérica.
Ci sono molte foto delle cerimonie del pomeriggio gaditano, ma la più bella di tutte è quella che potete vedere più in basso, che riunisce i partecipanti al Vertice sotto le storiche volte di San Filippo Neri. Mi piacciono la forte carica emotiva, la grande valenza simbolica e questa magnifica cupola, così sorprendente nel tracciato ortogonale di Cadice.
Erano presenti i Reali e i Principi, insieme ai Capi di Stato e di Governo del Portogallo e dei Paesi iberoamericani e re Juan Carlos, che è apparso di buon umore e felice di fare il padrone di casa, ne ha approfittato per annunciare una nuova operazione al bacino. Stavolta tocca al fianco destro per un artrosi: il re ci ha scherzato su, dicendo che ha ritardato l'intervento per partecipare al Vertice, altrimenti sarebbe già stato in ospedale (l'operzione è adesso prevista per la prossima settimana). E a vederlo a Cadice appare effettivamente più stanco, più lento nei movimenti, che accompagna con un bastone, e molto più gonfio, forse per qualche medicinale (magari cortisone?). E' stanco, il vecchio Re, ma non ha perso le maniere campechanas, alla mano, e i leaders latinoamericani continuano a trattarlo con affetto e rispetto.
La cerimonia dell'apertura ufficiale si è tenuta nel Gran Teatro Falla, il principale teatro gaditano, un edificio che riprende lo stile mudéjar e che ogni anno ospita il Carnevale. Ma il primo atto si è tenuto nell'Oratorio di San Filippo Neri, un gioiello del barocco gaditano, una delle principali mete turistiche per la sua doppia valenza, artistica e storica: sotto le sue volte si sono riuniti i deputati, provenienti da tutta la Spagna, per scrivere la prima Costituzione del Paese. E' stato sotto queste volte, e sotto l'assedio dell'esercito napoleonico, che per la prima volta l'Europa ha messo nero su bianco il diritto all'inviolabilità delle case e dei corpi, il diritto dei cittadini delle colonie di essere uguali a quelli nati in Madrepatria, tutti figli di uno stesso Paese. Ha fatto un certo effetto vedere i leaders dei loro discendenti riuniti con il Re, in cui, in qualche modo, continuano affettuosamente a riconoscersi, un po' perché rappresenta la Spagna, la Madrepatria, da cui adesso sono indipendenti, ma non separati, e un po' perché è Juan Carlos, considerato un esempio di impegno per la democrazia in buona parte di Latinoamérica.
Ci sono molte foto delle cerimonie del pomeriggio gaditano, ma la più bella di tutte è quella che potete vedere più in basso, che riunisce i partecipanti al Vertice sotto le storiche volte di San Filippo Neri. Mi piacciono la forte carica emotiva, la grande valenza simbolica e questa magnifica cupola, così sorprendente nel tracciato ortogonale di Cadice.