venerdì 2 novembre 2012

In Spagna gli indignados contro la Chiesa: sfratta le famiglie, come le banche

Non solo indignados, magistrati e politici, che chiedono una nuova legge o una moratoria nazionale per frenare gli sfratti e non aggiungere dramma alla tragica crisi economica che sta frustando la Spagna.
Adesso anche la Chiesa ha iniziato a tuonare contro le banche senza cuore, che espellono dalle proprie case le famiglie che non sono più in grado di pagare i mutui. L'arcivescovo di San Sebastián José Ignacio Munilla ha detto ieri, in un'intervista all'ascoltatissima radio Cadena SER, che è "un'immoralità" che le banche, salvate grazie al denaro pubblico, sfrattino poi i cittadini che non possono sostenere i mutui. La Chiesa Cattolica, ha spiegato, appoggia la proposta della Caritas, per una legge che impedisca gli sfratti. Ma. 
Gli indignados non ci stanno e non apprezzano l'intervento della Chiesa. Stamattina Acampada Sol ha linkato su Twitter un comunicato, pubblicato da madrid.tomalaplaza.net, una delle storiche pagine web del movimento 15-M madrileno, in cui si denuncia il ruolo della Chiesa Cattolica negli sfratti di migliaia di famiglie. Premesso che "dovrebbe essere positivo notare che tanto dai mezzi di comunicazione convenzionali come da altri poteri istituiti si inizi a parlare dell'ingiustizia degli sfratti e si chiedano leggeri cambi legislativi", il comunicato riprende le parole dell'arcivescovo Munilla e spiega: "Nella gestione del suo ingente patrimonio, la Chiesa Cattolica Apostolica e Romana, ha fatto eseguire sfratti come qualunque altra istituzione o persona, con lo stesso crudele meccanismo, senza traccia alcuna di pietà e di una morale diversa da quella, per esempio, di Bankia, sprecando ogni occasione di accordo con le vittime".
Per sostenere le sue parole, il comunicato pubblica una lunga lista di sfratti eseguiti per la Chiesa Cattolica, a iniziare dal 1980, a Madrid, dove gli abitanti del Rastro hanno impedito uno sfratto in una proprietà della Venerable Orden Tercera , che possiede "immobili nei quartieri de los Austria e di Lavapiés, dove gli sfratti sono molto frequenti", per poi passare a segnalare sgomberi eseguiti in tutta la Spagna (Santander, Logroño, Vitoria, Barcellona, Las Palmas, Valencia…), su richiesta di Diocesi o Parrocchie proprietarie di appartamenti, in questi ultimi anni di crisi economica, sociale e immobiliare. Come dimenticare, è storia recentissima, di pochi mesi fa, lo sgombero della Cattedrale dell'Almudena di Madrid, in cui un gruppo di sfrattati aveva trovato rifugio, da parte della forza pubblica chiamata dal Cardinale Rouco Varela?
"Oggi la Chiesa Cattolica Apostolica e Romana è la maggior proprietaria di immobili in Spagna" scrive ancora il comunicato "un patrimonio che ha aumentato considerevolmente all'iscrivere massicciamente come propri beni comuni o senza proprietario, come le si permette dal 1998, con le cosiddette immatricolazioni. Beni il cui godimento appena tocca le sue entrate, dato che è esente dal pagare l'ICI (si raccomanda di seguire il suo esempio e di fare lo stesso). Questi benefici, che dovrebbero dissuaderla dal dare lezioni di carità e moralità, aumentano la ricchezza di pochi a costo degli altri e suppongono una contraddizione crudele: poca carità ci si aspetta da chi sfratta".
Così il movimento 15-M, dopo aver consigliato alla Chiesa non di "pregare per gli sfrattati, riprendendo il nazionalcattolicesimo franchista", la invita ad ascoltare le reti cristiane di base "o lo stesso Vangelo", in cui "Gesù Cristo dice che riceveranno la sua eredità celestiale quelli che faranno la giustizia sociale: "Quanto avrete fatto a uno dei questi miei fratelli più piccoli lo avrete fatto a me""
E, soprattutto, invita "tutte queste (crediamo false) sensibilità politiche, giudiziarie e anche ecclesiastiche, a mostrare il loro interesse reale a risolvere l'ingiustizia degli sfratti appoggiando l'Iniziativa Legislativa Popolare per la dación de pago retroattiva (con la consegna dell'alloggio alla banca termina il debito contratto), la moratoria immediata degli sfratti e la riconversione dei mutui in affitti sociali promossa dalla Plataforma de Afectados por la Hipoteca (Piattaforma dei Danneggiati dai Mutui)".