lunedì 11 febbraio 2013

Lo choc e l'opportunità: le dimissioni di Benedetto XVI, il rivoluzionario

La Chiesa cambierà Papa senza dover osservare il lutto. Di tutti i titoli letti finora, è quello che mi è piaciuto di più e appartiene a eldiario.es.
Sono ancora choccata dalla notizia delle dimissioni di Benedetto XVI, come la maggior parte dei cattolici e dei media. Sto saltellando dal web spagnolo a quello italiano, dalla tv spagnola a quella italiana (complimenti alla RAI per gestire così male le dirette nel web). E nessuno riesce a trattenere lo choc, lo stupore e un certo smarrimento. Ma non smarrimento in senso negativo: Joseph Ratzinger abbandona il Pontificato lasciando ben chiari i tempi e i termini per l'elezione del suo successore. In primavera, con la ripresa del ciclo della vita, si apre una nuova pagina per la Chiesa: avremo un nuovo Papa, essendo ancora vivo il suo predecessore. Che tempi ci è toccato vivere. Che momento storico, esaltante e carico di speranza, nonostante la crisi.
Due settimane fa la regina Beatrice d'Olanda ha annunciato la sua abdicazione, non per mancanza di forze, a 75 anni, ha chiarito, si sente in grado di seguire alla testa dello Stato, ma per lasciare spazio a una nuova generazione, quella di suo figlio, evidentemente più attenta e più pronta della sua alla modernità.
Oggi è toccato a Papa Ratzinger annunciare che l'età avanzata e le forze non gli permettono di proseguire il suo Pontificato ed è tempo di passare il trono di Pietro a un altro Papa, con le forze adeguate per affrontare le sfide della modernità. Sfide che la Chiesa Cattolica deve affrontare con slancio e apertura: gli scandali sessuali e finanziari che coinvolgono il Vaticano, togliendo credibilità al suo messaggio evangelico, la morale etica e sessuale ormai inadatta ai tempi e ai progressi scientifici, i pesanti tentativi di ingerenza nella politica dei Paesi cattolici. E' necessaria una generazione diversa da quella di papa Ratzinger per poter affrontare il XXI secolo. Era chiaro anche nel 2005, quando il papa tedesco è stato eletto, ma evidentemente non era ancora il tempo.
E il tempo è arrivato in questo 2013, in cui molti Paesi hanno l'opportunità di rigenerarsi attraverso le elezioni dei loro Capi di Governo e dei loro Capi di Stato (i messaggi di Amsterdam e del Vaticano arriveranno a Roma, per l'elezione del nuovo inquilino del Quirinale?! Avremo un Capo di Stato nato dopo la Seconda Guerra Mondiale, anche in Italia?).
Sul Canal 24 Horas di TVE la parola più utilizzata è sorpresa. Ma sembra sorpresa de la buena, perché tutti parlano di momento histórico, di opportunità di rigenerazione della Chiesa. E' il momento di chiedersi se, con l'allungamento della vita, è giusto che il potere sia in mano di 80enni, magari acciaccati e comunque non più in sintonia con la modernità. Parliamone, accettiamo l'idea che dai 70 in poi ci si può dedicare  tranquillamente e serenamente ai nipotini, ai propri interessi, al sospirato otium che i Romani amarono più del negotium (l'Imperatore Adriano gli aveva dedicato addirittura un tempietto, nella sua splendida Villa Adriana, il magnifico Teatro Marittimo, gioiellino dell'architettura romana).
Non ho mai amato papa Ratzinger. Ho un'idea della Chiesa e dell'etica meno conservatrice della sua e la sua Chiesa mi è sempre stata stretta. Non ho idea di chi gli succederà, spero che la Chiesa sappia approfittare di questa grande opportunità. Però vorrei rendere omaggio a Benedetto XVI per questo suo gesto, per aver anteposto gli interessi della Chiesa e dei fedeli ai suoi, per aver saputo dire basta, rinunciando alla tradizione ed essendo, inaspettatamente, incredibilmente rivoluzionario. Grazie Sua Santità, se non L'ho mai amata prima, ha guadagnato tutta la mia stima con questo gesto.
Dicono nel web spagnolo e indignado, che anche in questo i tedeschi ci danno una lezione di etica e di responsabilità, rinunciando quando non si sentono più in grado di essere utili alla comunità (ma loro,i tedeschi, si dimettono perché hanno copiato la tesi, non li mandano in Parlamento per evitare i conti con la Giustizia). Vero. Sicuro che chi ha scritto il tweet stava pensando a re Juan Carlos e a Mariano Rajoy. Io ho pensato al Quirinale, a Palazzo Chigi,alla necessità urgente e italiana di guardare alle generazioni nate dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Che grande se fosse l'altra riva del Tevere a darci il buon esempio.
PS Sarà quest'era dell'Acquario di cui tanto si parla e che da nessuna parte si vede, che sta iniziando a  far sentire la sua influenza?!