domenica 10 marzo 2013

Il PSOE andaluso premia Zapatero per l'uguaglianza. "Ho lavorato perché le donne fossero ovunque"

La prima donna vicepresidente del Governo, il primo Governo paritario, con lo stesso numero di Ministri uomini e donne, le Leggi sull'Aborto, che permette la libertà di interruzione della gravidanza nei primi tre mesi dal concepimento, sulla violenza di genere, che inasprisce le pene ai maltrattatori e offre tutele alle maltrattate, sulla Dipendenza, che dà autonomia finanziaria alle persone disabili e a chi le cura, sul Matrimonio Omosessuale, che ha allargato i diritti matrimoniali anche alle coppie dello stesso sesso. 
Per tutte queste leggi, il PSOE andaluso ha voluto premiare ieri, a Siviglia, José Luis Rodriguez Zapatero con il Premio Speciale Clara Campoamor, che riconosce il suo lavoro in favore dell'uguaglianza. Clara Campoamor è la donna a cui le spagnole devono il riconoscimento del loro diritto d voto ed è un vero e proprio simbolo dell'uguaglianza tra i sessi. Di qui che i premi assegnati ieri dal PSOE andaluso a chi lotta per le pari opportunità tra uomini e donne (ma adesso la sinistra spagnola ha allargato le opzioni e parla anche di uguaglianza tra etero e omosessuali) siano a lei intitolati.
E' stata la prima volta che Zapatero ha partecipato a una cerimonia del suo partito da quando ha lasciato il Governo (e chissà se è un caso che si sia tenuta in Andalusia, l'unica regione che durante la scorsa campagna elettorale l'ha chiamato a partecipare a un atto pubblico). Il suo ritorno sotto i riflettori, seppure per pochi momenti, non è passato inosservato. E lui stesso ha voluto scherzare, dicendo, "oggi mi invitate a uscire dal silenzio". Il che è anche un implicito rimprovero al suo partito e alla sua ingratitudine. Come dimenticare che da un paio d'anni, da quando è stato chiaro che il PSOE avrebbe perso le elezioni a causa della crisi economica e che Zapatero era ormai il simbolo di quel fallimento, il Partito ha evitato come la peste il suo ex leader? E, a differenza degli altri ex presidenti di Governo, anche Zapatero ha preferito rientrare nell'ombra, con pochissime uscite pubbliche, puntuali, in cui non ha mai attaccato l'attuale inquilino della Moncloa, Mariano Rajoy, né il suo successore alla guida del PSOE, Alfredo Pérez Rubalcaba, forse perché memore degli attacchi subiti da Felipe Gonzalez e da José Maria Aznar. 
Il suo discorso è stato, per sua stessa ammissione, sentimentale, perché, allo scriverlo, gli si mescolavano "sentimenti e ricordi dei giorni in cui i progressi erano inarrestabili". E così ha ricordato ancora una volta come la democrazia e il progresso non possano esistere, senza pari opportunità né uguaglianza nelle condizioni di partenza: "In questo tempo in cui le convinzioni devono essere difese con umiltà, niente può cancellare l'impegno indeclinabile nella difesa dei diritti dei cittadini e l'uguaglianza come principio e cammino della democrazia, che ci rende liberi, all'essere uguali e vivere liberamente" ha affermato. 
Tra i diritti riconosciuti, per i quali si è già guadagnato un posto nella storia di Spagna e d'Europa, c'è quello del matrimonio per le coppie omosessuali. "Quello che mi sembra più trascendentale non è il carattere pioniere della nostra legge, ma il fatto che oggi l'immensa maggioranza della società e tutti i partiti politici abbiano già fatto proprio questo cambio storico per la dignità"; un cambio che è stato risultato "della parola, che vive in idee e ideali e fiorisce nella formazione, della tolleranza e del rispetto". Per Zapatero è necessario continuare a "perseverare in sforzi e azioni per cambiare le cose", anche se non ha voluto fare alcun riferimento all'attualità e alla politica spagnoli. 
Ha lasciato però con una bella rivendicazione, ripresa dalle parole pronunciate decenni fa da Clara Campoamor: "Ho lavorato perché in questo Paese gli uomini trovino le donne ovunque, e non solo nei posti in cui loro vanno a cercarle". Fosse anche solo per questo, presidente, ne è valsa la pena, non lo dubiti mai.
Su diariodesevilla.es, una bella galleria fotografica sul calore mostrato dai socialisti andalusi (e dalle socialiste) all'ex presidente del Governo ed ex Segretario Generale del Partito.