Il legado andalusí, l'eredità andalusì, è uno dei
segni identitari dell'Andalusia moderna: otto secoli di dominazione islamica
hanno lasciato tracce nel paesaggio, nelle architetture, nella concezione della
città, nella gestione delle campagne, nell'idea del bello e dell'estetica.
E' un legado che l'Andalusia non intende perdere e che gestisce da Granada con
una Fondazione, la Fundación Pública Andaluza El legado andalusí, che promuove iniziative culturali e turistiche,
affinché il grande pubblico possa avvicinarsi al passato andaluso, per capire
il presente della regione.
Tra le sue proposte ci sono le Rutas, gli itinerari turistici che ripercorrono le strade dei Califfi, esaltano le
Alpujarras granadine e inseguono i versi dei poeti che hanno cantato Al
Andalus. Si muovono nel triangolo magico che ha ai vertici Granada, Córdoba e
Siviglia e invitano a scoprire i paesini e le cittadine, che, all'interno di
questo triangolo o appena fuori, conservano la preziosa eredità andalusí nelle antiche moschee diventate chiese, negli ingredienti dei loro piatti
tradizionali, nel suono dell'acqua nei loro patios fioriti. Offrono un modo
insolito ed efficace di entrare nell'anima e nel mistero di una delle regioni
più belle d'Europa.
Da sette anni la Fondazione organizza un concorso fotografico intitolato
suggestivamente La mirada del viajero (Lo sguardo del viaggiatore). E' un
concorso, come spiega nel suo sito web, "ispirato dall'immensa bellezza
degli interminabili paesaggi colorati delle Rotte, così come dalla grande
quantità del loro patrimonio monumentale, con l'obiettivo di promuovere il
turismo e la cultura della nostra terra". Le immagini vincenti vengono
esposte nella sede della Fondazione, a Granada, e nei Paradores, gli alberghi
di lusso ricavati in edifici storici, dell'Andalusia.
La giuria della settima edizione, che ha visionato oltre 200 immagini, "valutando
soprattutto la loro originalità e la capacità di riflettere meglio l'essenza
degli itinerari", ha assegnato il primo posto a Patio de los
Arrayanes di Juan Manuel Maroto Romo; al secondo posto Reflejos de Córdoba,
seguita da Entre columnas. I tre premiati avranno la possibilità di soggiornare
in un Parador andaluso, di usufruire di visite guidate al Pabellón de al-Andalus
y la Ciencia a Granada e di ricevere una serie di pubblicazioni della Fondazione.
Non invidio il faticoso lavoro dei giurati, davanti a immagini così belle di
una terra splendida, con un passato così ricco e intenso, incrocio di
culture e popoli che per un breve tempo hanno trovato persino i codici di una
convivenza pacifica. Per questo mi piace l'idea della Fondazione di pubblicare non
solo le tre foto vincitrici, ma di creare, nel suo sito web, una mostra fotografica virtuale
con le 50 foto più belle arrivate per il concorso. Sono tutte così
intrise d'Andalusia, di questo passato magico che continua a regalare cultura e
speranza a questa terra, che non possono non essere viste. Andate a visitare
questi sguardi dei viaggiatori d'Andalusia (ci sono poi anche le gallerie
fotografiche delle immagini che hanno partecipato alle edizioni precedenti del
concorso).
PS Sento una particolare inclinazione per Reflejos de Córdoba