"Adesso un'osservazione personale. Questa sarà la mia
ultima presenza alla Commissione della Condizione Giuridica e Sociale della
Donna. Torno nel mio Paese". Così Michelle Bachelet ha annunciato le sue
dimissioni dalla guida di ONU-Donne, l'Agenzia delle Nazioni Unite che veglia
sull'uguaglianza di genere. E il ritorno della ex presidente in Cile sembra
avere un solo significato: la sua ricandidatura alle elezioni presidenziali,
dopo la parentesi non felice di Sebastián Piñera.
Bachelet ha lasciato il Palacio de La Moneda, nel 2010, con una popolarità che
superava l'80% e ha continuato a essere uno dei leaders più popolari della
Concertación. Tanto che in questi di movimenti e riposizionamenti, in vista
delle elezioni, è sempre stata la convitata di pietra di ogni strategia della
Concertación. Perché se Michelle si candida, lo sanno tutti, sia nell'alleanza
di centro-sinistra che fuori, non ce n'è per altri candidati dell'area (e
probabilmente non ce n'è neanche per la conquista de La Moneda, vista
l'impopolarità di Piñera e della destra).
Ma Bachelet, che ha tenuto il suo Paese in sospeso per mesi, senza chiarire se
si sarebbe candidata o meno, continua a non chiarire il suo futuro. Se prima
aveva rimandato tutto a marzo, a quando sarebbe scaduto il suo mandato all'ONU,
e non aveva partecipato al dibattito politico del Paese, nonostante in tanti
abbiano tentato di tirarla per la giacchetta, criticandola persino per il suo
silenzio, adesso la politica socialista continua a nascondersi e a preparare
il suo futuro da dietro le quinte. "Torno nel mio Paese" è tutto
quello che ha detto. Ma è stato sufficiente per far partire tutte le
speculazioni.
"Non si sa ancora quando tornerà nel Cile, ma alcune
settimane fa il deputato socialista Juan Luis Caastro aveva anticipato che
sarebbe tornata la quarta settimana di marzo e che avrebbe annunciato la sua
candidatura alla presidenza in una conferenza stampa" scrive lo spagnolo
ABC.
"Le dimissioni dell'ex Capo di Stato da ONU-Donne concludono un itinerario
tracciato con settimane di anticipo" scrive il quotidiano cileno La Tercera "Il ritorno in Cile non è immediato e si prevede che Bachelet arrivi a
Santiago l'ultima settimana di marzo. Nei prossimi giorni sarà a Washington,
con la madre Angela Jeria, per il matrimonio di una parente"
Poi, tornata in patria, Bachelet metterà a punto la sua
strategia: nessun confronto con i possibili avversari, varie riunioni con
dirigenti politici e sociali e u tour nel Paese adesso in preparazione. In
movimento anche il PS e il PPD, i due partiti di centro-sinistra che sostengono
la candidatura dell'ex presidente; secondo La Tercera il 12 aprile
proclameranno Bachelet come la loro candidata, dopo aver cercato di coinvolgere
il maggior numero di dirigenti di associazioni e di figure riconosciute e
indipendenti della società civile, perché, l'ex presidente l'ha molto chiaro,
vuole che la sua candidatura sia "il più possibile proveniente dalla
società civile".
Il ritorno di Michelle Bachelet sta muovendo le carte della politica cilena, di
nuovo in agitazione alla prospettiva della sua candidatura, così come lo è
stata per i suoi silenzi. Se dalla Concertación ci sono segnali positivi, la
destra sembra sollevata perché adesso l'ex presidente sarà costretta a prendere
posizioni chiare.
Dall'ONU, intanto, Ban Ki-moon ha diffuso un comunicato in cui ringrazia la
leader cilena per "lo straordinario lavoro" compiuto alla guida di
ONU-Donne e le augura "molto successo nel prossimo capitolo della sua vita
straordinaria. Bachelet è stata la persona giusta per il lavoro giusto nel momento giusto. La sua leadership visionaria ha dato a Onu-Donne quell'inizio
dinamico che richiedeva" E poi ha segnalato che "tra i suoi risultati
ci sono nuove misure per proteggere le donne e le bambine dalla violenza, nuovi
progressi per la salute e nuova consapevolezza del fatto che il rafforzamento
della donna dev'essere al centro di tutto quello che facciamo alle Nazioni
Unite".
Michelle Bachelet ha assunto la guida di ONU-Donne il 14 settembre 2010, pochi
mesi dopo aver lasciato la presidenza del Cile.