venerdì 26 aprile 2013

Eldiario.es: la grande responsabile di questa crisi infinita si chiama Angela Merkel

Ignacio Escolar, direttore di eldiario.es, non le manda a dire alla cancelliera Angela Merkel. Il suo j'accuse è chiarissimo e fa pensare ancora una volta che i grandi Paesi d'Europa hanno avuto due sole donne Presidenti del Governo, entrambe conservatrici ed entrambe tragiche per il destino del continente: Margareth Thatcher e Angela Merkel. Speriamo che la sinistra in agonia sappia esprimere una leader socialdemocratica di governo, capace di dimostrare che la solidarietà e i diritti sono valori anche femminili.
La Spagna ha superato ieri i 6 milioni di disoccupati, con un indice di disoccupazione arrivato al 27%, tanto da allarmare Bruxelles (era ora?), che chiede adesso a Madrid misure in favore della creazione di lavoro (Mariano Rajoy, per dimostrare che ha capito tutto, ha annunciato nuovi tagli per oggi e ha promesso che "non" aumenterà le tasse, ergo, tutti si aspettano anche un aumento delle tasse).
L'articolo di Ignacio Escolar, da eldiario.es, durissimo, sarcastico e in larga parte condivisibile (e fa anche riflettere noi donne: non è sempre vero che siamo diverse in politica, la mediocrità appartiene al genere umano e non fa distinzione di sessi).

Tre notizie molto legate tra loro: la Spagna supera i 6 milioni di disoccupati. Anche la Francia batte il suo record di disoccupazione. E intanto Angela Merkel, sempre così solidale, fa pressioni sulla BCE perché non le passi per la testa di abbassare i tassi d'interesse dell'euro. Per lei, l'inumana cancelliera tedesca, il problema non è la recessione. Non è la disoccupazione. Non è il dolore che le sue fallite politiche di austerità stano provocando in mezzo continente, in milioni e milioni di persone. No. Il problema per Merkel è… l'inflazione!
E' solo un esempio del comportamento meschino della cancelliera tedesca. Non è l'unico.
Angela Merkel ha ritardato il primo salvataggio della Grecia e ha provocato un terremoto a cui non abbiamo ancora trovato soluzione, perché aveva le elezioni regionali in Renania e non era popolare aiutare quei nullafacenti mediterranei. Per di più, ha perso le elezioni.
Angela Merkel ha salvato il settore finanziario spagnolo con i soldi dei contribuenti spagnoli, che siamo noi quelli che pagheranno la festa, per salvare le banche tedesche. Perché non le ha lasciate cadere, come ha fatto con Cipro? Semplice: perché a Cipro erano pregiudicati i russi, non i tedeschi. Che si fottano
Angela Merkel si è impuntata da cinque anni in uno sproposito tremendo, in politiche di austerità basate su un Excel con errori nella formula. Come conseguenza, l'Europa è l'unica grande area economica che non è ancora uscita da quest'inferno. E' ora di cambiare strategia? No. Per Merkel la cosa importante è l'inflazione. E vedrete come l'inflazione darà i suoi frutti nel 2020 o nel 2030 o quando saremo tutti morti.
Quando si scriverà la storia di questa grande depressione del XXI secolo, se è che finirà un giorno, che nessuno dimentichi chi si è impegnato di più per aggravare la depressione, acutizzare il dolore e portare alla miseria milioni di persone, in mezza Europa. Si chiama Angela Merkel. Lei non ha provocato la crisi, chiaro che no. Lei non è neanche l'unica colpevole, non è così semplice. L'egoismo tedesco non perdona i nostri aeroporti pedonali, la nostra corruzione endemica, il nostro fallito sistema fiscale, la nostra bolla immobiliare. Ma Merkel è la massima responsabile che questa crisi si sia allungata senza necessità. E' lei che ha imbarcato l'Europa in questa follia, secondo la quale un punto di inflazione è più preoccupante del 26% di disoccupazione. E' la dottoressa sadica che applica questa medicina avvelenata.
La crisi del debito scoppiata nel 2008 è stata globale. Non c'è dubbio su questo. Ma solo l'Europa continua intrappolata in essa, mentre il resto del pianeta sta uscendo dal pozzo.Tutte le altre zone economiche del mondo hanno applicato la stessa ricetta: iniettare denaro nelle economie per superare la difficoltà, spingere a fondo l'acceleratore senza preoccuparsi dell'inflazione e neanche dell'aumento del debito pubblico. Le loro banche centrali hanno comprato i buoni del tesoro, per garantire la solvenza del debito pubblico e che il pagamento degli interessi non si mangi la metà del bilancio statale. Lo hanno fatto gli Stati Uniti, lo ha fatto il Regno Unito, lo sta facendo il Giappone. Lo ha fatto tutto il mondo, meno la zona euro, che continua il cammino dell'austerità per l'ostinazione di Merkel: una sorta di penitenza morale, che sta solo provocando dolore, senza espiare i peccati. Cinque anni dopo, sei milioni abbondanti di disoccupati, due milioni di famiglie senza entrate in Spagna, mezza Europa sommersa e la stessa industria tedesca danneggiata per la caduta del mercato europeo, quale altra prova è necessaria per dimostrare che siamo sul cammino sbagliato?