mercoledì 17 aprile 2013

Una biografia del Duca d'Alba ipotizza il suo amore segreto per la regina Victoria Eugenia di Spagna

Il 9 aprile è uscito il libro Jacobo Alba, scritto dalla giornalista di El Mundo Emilia Landaluce. E' una biografia romanzata del XVII Duca d'Alba, Jacobo Fitz-James Stuart, detto Jimmy, padre dell'attuale Duchessa, l'87enne doña Cayetana, ed è un omaggio a uno degli uomini più interessanti del XX secolo spagnolo: è stato uno degli uomini più vicini e più fedeli a re Alfonso XIII, due volte Ministro, membro di tre Accademie, Ambasciatore di Spagna a Londra; oltre a essere l'esponente del Casato più importante di Spagna dopo quello Reale, Jimmy è stato un uomo colto, un intellettuale raffinato, un mecenate curioso, l'uomo che ha voluto riunire il patrimonio degli Alba, dopo le distruzioni della guerra Civile, e ricostruire il Palacio de Liria, la residenza madrilena, non riuscendo però a vedere terminata la sua opera, continuata dalla figlia Cayetana.
Il XVII Duca d'Alba è infatti morto nel 1953, a Losanna, in Svizzera. Ed è da qui che inizia il libro di Emilia Landaluce, mostrandoci immediatamente quello che è stato probabilmente il grande amore del nobiluomo spagnolo: la regina Victoria Eugenia di Spagna. E' lei, la sovrana in esilio, che accompagna Jacobo negli ultimi giorni della sua vita. "Non invano Jacobo era stato fedele amico e servitore del suo defunto marito e uno dei suoi principali sostegni da quel funesto 14 aprile 1931 (il giorno della proclamazione della II Repubblica)" scrive La otra crónica di El Mundo, che ha pubblicato in esclusiva alcuni brani del libro "Ma Jimmy è stato molto di più che un amico per la Regina di Spagna".
Rumores circa un possibile amore tra la sovrana e il duca pare ci fossero sempre stati, sin dagli anni 40, quando entrambi erano già vedovi: Alfonso XIII era morto nel 1941 a Roma, essendo già separato di fatto da Victoria Eugenia da molti anni, il Duca Jacobo aveva perso la moglie Rosario Silva nel 1934, portata via a 34 anni dalla tubercolosi, e da allora non si era mai più sposato, pur avendo una bambina, Cayetana, di soli 7 anni alla morte della mamma. La otra crónica racconta che in una sua lettera l'Infanta Eulalia di Borbone, aveva accennato a un possibile, imminente annuncio di matrimonio di Victoria Eugenia e di Jacobo. E la stessa Cayetana, nella sua ultima autobiografia, riconosce di dubitare che suo padre pensasse davvero al matrimonio, "nonostante si stesse parlando della stessa regina. A me credo che non sarebbe importato, perché, oltre ad essere una delle persone che mi hanno influenzato di più, le volevo molto bene".
Ma a rendere difficile l'unione ufficiale c'era anche lo status di Victoria Eugenia, regina in esilio, mentre Jacobo era una delle figure monarchiche di riferimento nella Spagna franchista, così leale all'Istituzione che quando fu chiaro che Francisco Franco non avrebbe instaurato immediatamente la Monarchia, fu tra i primi, su richiesta del sovrano, ad abbandonare ogni incarico pubblico, nel suo caso, l'Ambasciata di Londra. Il matrimonio del Duca d'Alba avrebbe messo in imbarazzo Franco, costringendolo a dare a Victoria Eugenia il permesso di tornare in Spagna, che le fu concesso solo in occasione del battesimo del Principe Felipe, nel 1968.
Quindi matrimonio non ci fu. Emilia Landaluce sostiene che il suo libro è un romanzo, che si basa su fatti reali e in una chat con i lettori di elmundo.es spiega che "l'amore tra Victoria Eugenia e il Duca è stato un rumor molto insistente dopo la morte di Alfonso XIII. Come è logico, non credo si sia realizzato, ma non è un'idea assurda. L'ho presa come licenza, perché Jacobo Alba è prima di tutto un romanzo. Ho utilizzato varie fonti, persone che l'hanno conosciuto e a cui sono incredibilmente grata, e gli archivi esteri, vitali per conoscere il suo ruolo durante la II Guerra Mondiale".
Jacobo e Victoria Eugenia si conobbero da bambini; il libro ipotizza che durante l'adolescenza, il Duca iniziò a sentire qualcosa di più, poi intervennero i piani di Alfonso XIII, innamoratosi della bella principessa inglese. Il matrimonio di Alfonso e Victoria Eugenia fu infelice, a causa della emofilia, che, come buona parte delle discendenti della regina Vittoria, anche lei trasmise ai propri eredi, tanto da diventare invisa al marito (Marina Minelli ha scritto unarticolo su questo argomento, per Rotta a Sud Ovest). Nell'esilio la coppia si separò, dopo esserla stata per anni, di fatto, anche a Madrid. Ed è nell'esilio che la vicinanza di Jacobo ed Ena, vedovi e ormai in età matura, si fece più evidente: "Si vedevano almeno un paio di volte all'anno ed era lui a visitarla a Losanna" assicura Landaluce (ma due volte all'anno, anche per due maturi amanti, sembra una frequenza quantomeno peculiare).
Ma non c'è solo Victoria Eugenia, in questo libro. C'è, soprattutto, un uomo, che si muove con disinvoltura nell'alta società del suo tempo e c'è uno spaccato della prima metà del XX secolo. "Un cittadino, monarchico di cuore politico per vocazione, che, per dimenticare i suoi disinganni, ha viaggiato in tutte le corti d'Europa, da quella della regina Vittoria a quella degli ultimi zar, ha intrapreso rischiosi safari e ha frequentato i circoli sociali più raffinati in un'epoca in cui nobiltà e onore sembravano inseparabili" si legge nella sinossi del libro "Un diplomatico che, dopo la morte della giovanissima moglie, fu nominato da Franco Ambasciatore a Londra, una città colpita dalla Seconda Guerra Mondiale e ostile al regime spagnolo, in cui utilizzò le proprie buone relazioni con la famiglia Reale inglese e la propria stretta amicizia con il primo Ministro Winston Churchill, per ottenere il favore della Gran Bretagna. Un padre vedovo, la cui vera passione è stata l'unica figlia, Cayetana, una bambina con cui ha condiviso alcuni dei momenti più emozionanti di questo libro, nelle cui pagine si assaporano la storia, le bollicine dello champagne, i tormenti della guerra e i profumi dell'alta società internazionale".
"E' una delle personalità più interessanti della storia spagnola del XX secolo, non se ne parla perché la travolgente figura di sua figlia, Cayetana, lo ha messo in ombra, ma sono sicura che nei prossimi anni usciranno altre biografie su di lui" dice Emilia Landaluce.
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