martedì 21 maggio 2013

Raquel del Rosario nel suo blog: Eurovision, risultato ingiusto, esperienza indimenticabile

Il primo post del suo blog, dopo l'Eurovision Song Contest, Raquel del Rosario lo dedica ai giorni di Malmoe e dà la sua versione dei fatti. Sincera, appassionata e, soprattutto, grata.
E' un post molto lungo, in cui la cantante racconta le sue sensazioni e i piccoli aneddoti delle giornate passate in Svezia, spiega i segreti e le scelte del suo look e ringrazia un po' tutti, dai media ai membri dello staff, per quella che considera, nonostante il penultimo posto finale, un'esperienza indimenticabile. "Ieri, in aereo pensavo che tutto era stato molto ingiusto, con tutto quello che avevamo lavorato, i ragazzi io, da quando abbiamo iniziato a comporre le canzoni, a gennaio, e a tutto l'impegno che avevamo dedicato al Festival, dandogli priorità su qualunque altra cosa nella nostra carriera, in modo disinteressato" scrive la cantante nel blog "Ho pensato che non era giusto che dopo otto anni su un palcoscenico i nervi mi facessero vivere un mal momento e mi tremassero persino le ciglia, nei primi secondi della canzone, e che, dopo una settimana di prove, la mescola dei suoni non fosse la migliore. Non era giusto... Ho cercato di calmare la mente, leggendo un po' La medicina dell'anima di Eric Rolf e lì ho trovato una frase che mi ha fatto molto pensare. Tra gli alimenti dell'anima c'era questo: "Accettare le sfide e prendere dei rischi. Soprattutto rischiare l'ego"". Da questa frase, la nuova visione di Raquel dell'Eurofestival: "A volte la vita ci dà lezioni che crediamo ingiuste e che vengono per la nostra crescita personale".
Raquel approfitta di questo post anche per mettere i puntini sulle i alle polemiche create dai media subito dopo l'arrivo di El Sueño de Morfeo all'aeroporto di Madrid: la cantante avrebbe ignorato i giornalisti che l'aspettavano, nascosta dietro un paio di enormi occhiali neri. La canaria non ci sta: "Questa mattina mi sono svegliata con la notizia che non ho risposto ai media al mio arrivo all'aeroporto e che sono stata maleducata con loro, mi spiace molto ma questo sì che non è giusto. Al mio arrivo c'erano solo due paparazzi (un fotografo e una ragazza con una telecamera), nessuno giornalista né media culturale, musicale o simili (almeno, io per media intendo questo). La mia reazione è stata come sempre di allungare il passo per evitarli, non c'è cosa che mi rubi più energia di un paparazzi che mi 'attacchi' in modo improvviso all'arrivo da un viaggio, sulla porta di casa o all'uscita di un ristorante, non mi sembrano i posti corretti e l'ho detto alla ragazza, lei ha insistito che voleva solo sapere come mi sentivo e le ho risposto perché sapevo che se non l'avessi fatto ci sarebbero state conseguenze, che alla fine ci sono state ugualmente perché, a quanto pare, non ho fatto alcune dichiarazione ai "media che si sono concentrati all'aeroporto". Lo chiarisco perché ho ricevuto molte critiche circa il mio atteggiamento e la mia capacità di perdere. No, signori, il mio comportamento con i media è stato impeccabile per tutta la settimana, prima e dopo il festival e mi spiace vedere critiche sui giornali a cui ho dedicato conversazioni sul divano della hall del mio hotel la scorsa settimana. E' davvero triste". 
Tolti i sassolini dalle scarpe, la cantante racconta gli incontri  con altri artisti (nel suo blog pubblica le foto con Bonnie Tyler e Marco Mengoni), con Laura, una bambina spagnola nata in Svezia e malata di leucemia, e con una eurofan tedesca di 103 anni, che hanno lasciato emozioni importanti
E poi si dedica a spiegare i suoi outfits svedesi, in particolare quello della finale: "Il vestito è un disegno esclusivo di Yolancris, io avevo chiarissima l'idea e loro hanno saputo svilupparla con il loro tocco speciale. Sono andata varie volte a Barcellona per seguire tutto il processo di creazione e non potevo rimanere più contenta del risultato. Per me è il vestito perfetto e lo conserverò nel mio armadio come un gioiello. Grazie a Yolanda, Cristina e a tutto lo staff per come mi hanno trattato e per la professionalità". 
Parole speciali anche per Aristocrazy, il marchio spagnolo che le ha realizzato il gioiello portato al piede: "Quando ho spiegato loro cosa volevo, sono rimasti un po' straniti, ma poi è sembrato qualcosa di diverso e si sono messi immediatamente al lavoro per sviluppare l'idea, con ilusión". 
I ringraziamenti finali per l'esperienza sono davvero per tutti, ma, in particolar modo, per Pedro, il suo fidanzato,e  per Juan e David, i due soci di El Sueño de Morfeo perché "siamo una squadra, nel bene e nel male!". E l'augurio finale è inevitabile: "Che un giorno la Spagna torni a vincere Eurovisión!"
Le foto del look della finale di Eurovision, dal blog di Raquel, al link già indicato, in cui potete trovarne molte di più sui giorni precedenti, sui momenti di relax a Malmoe, sulle scappate nei dintorni della città.