domenica 16 giugno 2013

Naruhito pianta un ciliegio a Coria del Rio, per i 400 anni di amicizia nippo-spagnola

Intensa settimana spagnola per il principe Naruhito del Giappone. Ha inaugurato mostre, ha visitato impianti industriali, ha scoperto tradizioni millenarie, non è mancato neanche il passaggio sul Cammino di Santiago, fino alla Cattedrale composteliana.
Ma il momento più emotivo, il 53enne erede al trono del Sol Levante lo ha vissuto in Andalusia, dove si trova la principale ragione di questa visita ufficiale. Qui, 400 anni fa, è sbarcata la prima missione diplomatica giapponese in Spagna; la guidava il samurai Hasekura Tsunenaga ed è passata alla storia con il nome di Ambasciata Keicho. In Spagna ci sono mostre e iniziative culturali, in collaborazione con musei e associazioni giapponesi, che ricordano l'anniversario, chiamato Año Dual 2013-14 España-Japon, e che intendono rafforzare i legami tra i due Paesi.
Prima della visita di rigore a Siviglia e dello stupore davanti alla raffinatezza dei Reales Alcázares, Naruhito è arrivato a Coria del Río, l'ultima cittadina che si affaccia sulle sponde del Guadalquivir, prima dell'Oceano Atlantico. Coria del Rio è stata la prima città toccata dai giapponesi nell'ottobre del 1614 e circa 700 persone portano ancora oggi il cognome Japón, perché discendenti di quei giapponesi che arrivarono fino in Spagna e che si fermarono a Coria (tra loro il rettore dell'Università Internazionale dell'Andalusia Juan Manuel Suárez Japón e l'ex arbitro di calcio José Japón Se villa). Naruhito è stato accolto festosamente dalle autorità e da decine di scolari che lo aspettavano con le bandiere dei due Paesi. E si è comportato altrettanto festosamente, mandando di tanto in tanto a farsi benedire il rigido protocollo della Casa Imperiale: si è fermato a salutare chi lo aspettava, ha chiacchierato in spagnolo con gli scolari della scuola Maestro Vicente Neria, che gli hanno cantato la canzone giapponese Hana wa saku, scritta dopo il terremoto, e successivo tsunami, che devastò il Giappone nel 2011; raccontano i presenti (le telecamere sono rimaste fuori) che varie persone del seguito del principe si sono emozionate fino alle lacrime.
Il futuro imperatore ha passeggiato lungo il Guadalquivir e poi ha compiuto quello che è stato probabilmente l'atto più dolce e significativo di tutta la sua visita spagnola: davanti alla statua di Hasekura Tsunenaga, ha piantato un ciliegio.
E' uno degli alberi più cari alla mitologia e all'estetica giapponesi, la sua fioritura è una vera e propria festa, una delle più importanti di primavera; nella cultura del Sol Levante indica l'addio e il ritorno, la speranza in fondo. Ed è bello pensare che 400 anni dopo la prima missione diplomatica giapponese in Spagna, il futuro Imperatore sia arrivato fino a qui, a Coria, per piantare un ciliegio, un segno del Giappone, davanti alla statua dell'uomo che aprì le porte dell'Impero spagnolo al suo Paese. C'è dolcezza, in questi 400 anni e in questo ciliegio, che porta un messaggio da tanto lontano e che bisognerà andare a trovare, nei viaggi in Andalusia. E c'è poi questo principe, che ha sempre un sorriso per tutti, che non si perde una visita internazionale nel nome del suo Paese, sempre gentile e sempre impenetrabile, come tutto ciò che arriva dalla sua cultura millenaria, che la stampa rosa ama definire triste a causa della dura depressione di sua moglie Masako e che deve però avere una forza personale e un amore invidiabili, se, nonostante tutte le pressioni per spingerlo al divorzio, rimane testardamente al suo fianco, paziente e premuroso, davanti a una malattia così devastante.
Naruhito a Coria del Rio, dalla lunga galleria fotografica di diariodesevilla.es