Intensa settimana spagnola per il principe Naruhito del
Giappone. Ha inaugurato mostre, ha visitato impianti industriali, ha scoperto
tradizioni millenarie, non è mancato neanche il passaggio sul Cammino di
Santiago, fino alla Cattedrale composteliana.
Ma il momento più emotivo, il 53enne erede al trono del Sol Levante lo ha
vissuto in Andalusia, dove si trova la principale ragione di questa visita
ufficiale. Qui, 400 anni fa, è sbarcata la prima missione diplomatica
giapponese in Spagna; la guidava il samurai Hasekura Tsunenaga ed è passata
alla storia con il nome di Ambasciata Keicho. In Spagna ci sono mostre e
iniziative culturali, in collaborazione con musei e associazioni giapponesi,
che ricordano l'anniversario, chiamato Año Dual 2013-14 España-Japon, e che
intendono rafforzare i legami tra i due Paesi.
Prima della visita di rigore a Siviglia e dello stupore davanti alla
raffinatezza dei Reales Alcázares, Naruhito è arrivato a Coria del Río,
l'ultima cittadina che si affaccia sulle sponde del Guadalquivir, prima
dell'Oceano Atlantico. Coria del Rio è stata la prima città toccata dai
giapponesi nell'ottobre del 1614 e circa 700 persone portano ancora oggi il
cognome Japón, perché discendenti di quei giapponesi che arrivarono fino in
Spagna e che si fermarono a Coria (tra loro il rettore dell'Università
Internazionale dell'Andalusia Juan Manuel Suárez Japón e l'ex arbitro di calcio
José Japón Se villa). Naruhito è stato accolto festosamente dalle autorità e da
decine di scolari che lo aspettavano con le bandiere dei due Paesi. E si è
comportato altrettanto festosamente, mandando di tanto in tanto a farsi
benedire il rigido protocollo della Casa Imperiale: si è fermato a salutare chi
lo aspettava, ha chiacchierato in spagnolo con gli scolari della scuola Maestro
Vicente Neria, che gli hanno cantato la canzone giapponese Hana wa saku,
scritta dopo il terremoto, e successivo tsunami, che devastò il Giappone nel
2011; raccontano i presenti (le telecamere sono rimaste fuori) che varie
persone del seguito del principe si sono emozionate fino alle lacrime.
Il futuro imperatore ha passeggiato lungo il Guadalquivir e
poi ha compiuto quello che è stato probabilmente l'atto più dolce e
significativo di tutta la sua visita spagnola: davanti alla statua di Hasekura
Tsunenaga, ha piantato un ciliegio.
E' uno degli alberi più cari alla mitologia e all'estetica giapponesi, la sua
fioritura è una vera e propria festa, una delle più importanti di primavera;
nella cultura del Sol Levante indica l'addio e il ritorno, la speranza in
fondo. Ed è bello pensare che 400 anni dopo la prima missione diplomatica
giapponese in Spagna, il futuro Imperatore sia arrivato fino a qui, a Coria,
per piantare un ciliegio, un segno del Giappone, davanti alla statua dell'uomo
che aprì le porte dell'Impero spagnolo al suo Paese. C'è dolcezza, in questi
400 anni e in questo ciliegio, che porta un messaggio da tanto lontano e che
bisognerà andare a trovare, nei viaggi in Andalusia. E c'è poi questo principe,
che ha sempre un sorriso per tutti, che non si perde una visita internazionale
nel nome del suo Paese, sempre gentile e sempre impenetrabile, come tutto ciò
che arriva dalla sua cultura millenaria, che la stampa rosa ama definire triste
a causa della dura depressione di sua moglie Masako e che deve però avere una
forza personale e un amore invidiabili, se, nonostante tutte le pressioni per
spingerlo al divorzio, rimane testardamente al suo fianco, paziente e premuroso,
davanti a una malattia così devastante.
Naruhito a Coria del Rio, dalla lunga galleria fotografica di
diariodesevilla.es