martedì 24 settembre 2013

Polemiche d'Argentina: i leggins della presidente Cristina Fernández de Kirchner

E' quello che succede all'essere donna di potere: l'aspetto fisico e gli outfits vengono continuamente sottoposti alla spietata analisi dei media; possono essere le dimensioni del lato B di Angela Merkel, discusse da chi se si guarda allo specchio non vede Brad Pitt, o i suoi noiosissimi looks di pantaloni neri e giacche colorate; possono essere gli outfits di Cristina Fernández de Kirchner, che, nonostante rispettino il lutto rigoroso, mai abbandonato dalla morte del marito Néstor, sono una volta hot e un'altra volta inadatti.
Da qualche giorno, per esempio, Clarín riesce a parlare, in un modo o nell'altro, delle calzas, i leggins con cui la presidente argentina ha inaugurato, venerdì scorso, il 20 settembre, centro ricreativo a Ezeiza, alle porte di Buenos Aires. Nonostante Cristina si sia impegnata a ricordare come la struttura fosse stata voluta da Evita Perón e fosse stata dimenticata dal golpe che nel 1955 aveva messo fine alla presidenza di Perón, come sia stata sua cognata Alicia Kirchner, su indicazione di Néstor, a volere la ristrutturazione per il suo riutilizzo, con 450 ettari di alberi e attività per il fine-settimana di migliaia di persone, niente, i media argentini si sono concentrati sui suoi leggins. Le reti sociali si sono scatenate e, soprattutto su Twitter, ci sono stati apprezzamenti e sarcasmi sul look presidenziale.
Può una donna di 60 anni utilizzare un capo di abbigliamento che non sta benissimo a tutte e che è pensato soprattutto per le ragazze? Può una presidente presentarsi a un atto ufficiale con un look così informale come un paio di leggins e una camicetta, che, tra l'altro, le copre a malapena i fianchi? La discussione ha appassionato i media più dell'inaugurazione del centro ricreativo di Ezeiza. Su Clarín  che, come al solito non è tenerissimo con la Presidente, hanno ricordato, in un articolo intitolato Cristina en calzas: sì, no, mmhh, che "sebbene la moda non mette a disagio e quasi non ha più età, c'è una regola che si mantiene, la prudenza". 
Su Twitter, dove hanno fatto furore gli hashtag #KirchnerismoEnCalza e #CalzasForever,  si sono scatenati gli anti-Cristina e gli antipatizzanti del kirchnerismo, mentre Clarín  ossessionato dal tema, ha continuato a insistere, giudicando il corpo della 60enne Cristina, sostenendo che, in fondo, sono state "le calzas indossate dalla Presidente a obbligare a parlare della sua figura". Cioè, una donna non può vestire come meglio crede, perché il giudizio sul suo look, fa passare in secondo piano l'atto a cui partecipa: invece di guardare la luna, i media guardano il dito, si potrebbe dire. E, siccome il quotidiano porteño è uno dei baluardi dell'anti-kirchnerismo, ecco il sospetto, trasmesso utilizzando il 'si dice' delle le reti sociali: "In territori abitualmente perentori, come Twitter e Facebook, dove i giudizi, a favore, e soprattutto contrari, usano essere inappellabili, Cristina ha ottenuto più elogi che critiche. I più attenti hanno scommesso sull'effetto di qualche chirurgia. Altri di 'pantaloncini contenitori' che hanno aiutato il disegno delle gambe. I più audaci hanno parlato del voto calza. Vale tutto". 
Il 27 ottobre gli argentini dovranno rinnovare parte del Parlamento: la presidente cerca voti utilizzando il suo corpo e un abbigliamento giovanile, insomma. Concetti più machistas, difficile trovarli.
Così Cristina Fernández de Kirchner, che quando appare su Twitter non c'è chi la stacchi, più travolgente di un fiume in piena, ha fatto sapere cosa pensa dalla sua rete sociale prediletta: "Di nuovo Nación e Clarín, più impresentabili che mai. Adesso sono i leggins. Prima che mi mettevo vestiti di marca. Adesso i leggins e il protocollo. Tanto rumore per un paio di leggins?! Per niente, l'obiettivo era un altro, ovviamente, bisognava parlare dei leggins... E non della formidabile ricostruzione di un'icona del peronismo. Come vedete allo scoraggiamento, la bugia e l'occultazione, hanno aggiunto la stupidità, per non usare un'altra parola".