Inizia oggi a Buenos Aires la settimana decisiva per l'assegnazione
dell'organizzazione dei Giochi Olimpici del 2020. In gara ci sono
Istanbul, Madrid e Tokyo e la decisione del Comitato Olimpico Internazionale (COI)
verrà annunciata il 7 settembre.
Nella capitale argentina sono atterrate oggi le delegazioni delle tre città,
per gli ultimi lavori di lobbying.
A guidare la delegazione spagnola c'è il Principe delle Asturie, che riappare
dopo le polemiche e misteriose vacanze estive, di cui ci sarà occasione di
parlare su Rotta a Sud Ovest. A Felipe è affidato un compito delicatissimo:
quello di convincere i membri del COI che Madrid, al suo terzo tentativo
consecutivo di ottenere i Giochi, è in grado di organizzare il più importante
evento sportivo internazionale, nonostante le crisi economica e il declino
spagnolo.
Le autorità locali insistono molto sul fatto che buona parte delle infrastrutture sia stata già costruita e che si darà grande importanza all'ambiente e alla facilità dei trasporti. Olimpiadi low-cost e green? Madrid ci crede, anche se non mancano i dubbi circa l'uso dei fondi pubblici che si farà in un Paese divorato dalla corruzione. E ci sono dubbi come quelli lanciati qualche tempo fa da un prestigioso quotidiano finanziario anglo-sassone, che si chiedeva come si possa aspirare all'organizzazione del più importante evento sportivo mondiale, dopo aver chiesto all'Europa un salvataggio del sistema finanziario da 42 miliardi di euro.
Le autorità locali insistono molto sul fatto che buona parte delle infrastrutture sia stata già costruita e che si darà grande importanza all'ambiente e alla facilità dei trasporti. Olimpiadi low-cost e green? Madrid ci crede, anche se non mancano i dubbi circa l'uso dei fondi pubblici che si farà in un Paese divorato dalla corruzione. E ci sono dubbi come quelli lanciati qualche tempo fa da un prestigioso quotidiano finanziario anglo-sassone, che si chiedeva come si possa aspirare all'organizzazione del più importante evento sportivo mondiale, dopo aver chiesto all'Europa un salvataggio del sistema finanziario da 42 miliardi di euro.
Madrid, ha sottolineato il direttore di El Mundo Pedro J. Ramirez in un bell'articolo di qualche settimana fa,
è l'unica capitale occidentale a non aver mai ospitato i Giochi Olimpici. Dalla
sua parte ha il 50% delle strutture richieste già costruite e con una futura
destinazione d'uso e ha un notevole sostegno cittadino: del resto, date agli
spagnoli un'occasione per splendere davanti al mondo e non rimarrete delusi, a
dimostrarlo ci sono alcuni dei più importanti eventi internazionali, dai
Mondiali di calcio del 1982 ai Mondiali di nuoto del 2013, passando per
l'indimenticabile 1992, con l'Expo di Siviglia e le Olimpiadi di Barcellona. E
non solo. Alle Olimpiadi madrilene hanno dato il loro sostegno alcuni dei più
famosi atleti spagnoli, alcuni dei quali catalani: il cestista Pau Gasol, la
nuotatrice Mireia Belmonte, il pilota Fernando Alonso, il tennista Rafael Nadal
e persino il Barcelona campione di tutto nel calcio. Tutti d'accordo, dimenticando rivalità storiche e
pensando allo sport e alla grande occasione di riscatto per la Spagna, nel
volere le Olimpiadi di nuovo nella Piel de Toro, quasi 30 anni dopo lo
spettacolo di Barcellona 1992.
La Spagna del 2013, che vuole le Olimpiadi del 2020, non è la Spagna che ha organizzato
i Giochi del 1992. La Madrid indebitata dalla costruzione delle moderne infrastrutture
del 2013 non è la Barcellona in cerca di identità del 1992: "Il capoluogo
catalano era allora una città industriale, che approfitto dell'opportunità per trasformarsi
in un centro di turismo e servizi. Quelli furono i Giochi dell'ottimismo, della
presentazione davanti al mondo del miracolo spagnolo. Questi i presentano con orgoglio
come i Giochi low-cost" riflette El Pais.
A Buenos Aires il Principe Felipe guida una delegazione ad altissimo livello.
Ci sono già il presidente del Comitato Organizzatore di Madrid 2020, Alejandro
Blanco, e il sindaco della capitale, Ana Botella. Nei prossimi giorni
arriveranno anche il Presidente del Governo Mariano Rajoy e la Principessa
delle Asturie, sperando che l'arrivo di quest'ultima non distragga l'attenzione
dei media dall'obiettivo della visita e lo concentri sullo stato del matrimonio
dei futuri sovrani, considerato da quest'estate a forte rischio di divorzio.
Il programma dell'ultima presentazione di Madrid 2020 davanti al COI prevede un
intervento di Juan Antonio Samaranch, quindi prenderà la parola Mariano Rajoy e
infine chiuderà i lavori il Principe Felipe. Saranno dunque le parole
dell'erede al trono che rimarranno di più nella memoria dei membri del COI e
saranno quelle che dovranno risultare più convincenti di tutte. Il Principe ha
preso molto sul serio il suo compito: sa che si gioca parte del suo prestigio
anche come futuro monarca, grazie al carisma e alla credibilità che dovrà
spendere a Buenos Aires, in tempi difficili per la monarchia spagnola.
Madrid 2020 arriva a Buenos Aires con la miglior valutazione: ha ottenuto dal
COI un 8,08, rispetto all'8,02 di Tokyo e al 6,98 di Istanbul. Il quotidiano di
Buenos Aires Clarin sottolineava ieri come le tre città aspirino a essere sede
dei Giochi Olimpici, nonostante i gravi problemi che si trovano a vivere i loro
Paesi: Istanbul è stata teatro, nei mesi scorsi, di gravi disordini pubblici,
per le proteste contro le politiche economiche e sociali del Governo; Tokyo deve
fare i conti con il fantasma delle disastrose conseguenze del terremoto e dello
tsunami del 2011; Madrid è la capitale indebitata di un Paese sull'orlo del collasso
economico e sociale, rappresentato da 6 milioni di disoccupati. "Eppure vogliono
essere sede" conclude Clarin.
E che Buenos Aires sia gentile con Madrid, che, al suo terzo tentativo, non merita di continuare a essere l'unica grande capitale occidentale che non ha mai organizzato i Giochi. Date una chance a Madrid!
E che Buenos Aires sia gentile con Madrid, che, al suo terzo tentativo, non merita di continuare a essere l'unica grande capitale occidentale che non ha mai organizzato i Giochi. Date una chance a Madrid!