sabato 5 ottobre 2013

Felipe e Letizia presiederanno da soli la sfilata militare del Dia de la Hispanidad. E' la prima volta

Prove di successione al trono, a Madrid? Difficile prevederlo, ma certo è un passo significativo. Il 12 ottobre, il Dia de la Hispanidad, la più importante festa nazionale spagnola, i Principi delle Asturie presiederanno da soli la sfilata militare, a Madrid. Re Juan Carlos non ci sarà, essendo in convalescenza per l'operazione all'anca di fine settembre. E la Casa Reale ha annunciato che, in assenza del sovrano, non ci saranno neanche la regina Sofia e l'Infanta Elena. 
E' una decisione che ha preso re Juan Carlos in persona, sostengono dalla Zarzuela, da dove cercano di dare un'idea di normalità e stabilità, a ogni scelta che dia maggiore protagonismo al Principe Felipe, senza mettere in dubbio che il Capo dello Stato è sempre e soltanto re Juan Carlos I. La Casa Reale ha anche reso noto che Felipe sarà a Panama al tradizionale Vertice Iberoamericano, che riunisce i Capi di Stato e di Governo dei Paesi latinoamericani con gli omologhi portoghesi e spagnoli; il Principe non parteciperà alla riunione dei Capi di Stato, non essendo questa la sua carica e non essendo questa carica trasferibile, però sì assisterà alle riunioni e agli eventi collaterali. 
Felipe e Letizia saranno dunque gli unici membri della Famiglia Reale presenti alla sfilata militare del 12 ottobre. Al Principe saranno resi gli onori militari che generalmente spettano al Re, e per questo, così come stabilisce il Regolamento degli Onori Militari, saranno più brevi. Terminata la sfilata, i Principi raggiungeranno il Palazzo Reale, dove, nel Salone del Trono, questa volta in compagnia della regina Sofia e dell'Infanta Elena, saluteranno i rappresentanti delle istituzioni e della società. 
Per gli eredi al trono non è il primo atto ufficiale presieduto nel nome del Re, ma è certo il più importante, il più mediatico di tutti. Non si può dire che sarà uno choc per gli spagnoli non vedere re Juan Carlos, che presiede questa sfilata da sempre, praticamente, però sì evidenzia il cambio generazionale che prima o poi toccherà anche la prima carica dello Stato. La nuova operazione di re Juan Carlos ha ravvivato il dibattito sull'abdicazione; particolarmente attivo su questi argomenti è il quotidiano El Mundo, che dà voce un po' a tutti: il direttore Pedro J. Ramirez nella sua lettera aperta della scorsa domenica ha ipotizzato una Reggenza di Felipe, in attesa del ritorno in scena di Juan Carlos, Luis Maria Ansón si oppone all'abdicazione ricordando che, se questa avvenisse e il nuovo sovrano perdesse malauguratamente la vita, il nuovo Capo dello Stato sarebbe l'Infanta Leonor e la reggenza sarebbe esercitata da sua madre Letizia, che non gode di grande popolarità, quindi, meglio che Juan Carlos non pensi all'abdicazione fino alla maggiore età dell'Infanta (che alla fine di ottobre compirà 8 anni); nei blog di elmundo.es, fino a pochi mesi fa pro-Letizia, non si contano più le critiche alla Principessa delle Asturie, per il suo stile, per la sua ostinata difesa della privacy, per la pretesa di essere una principessa part-time, dalle 8 alle 17, come una qualunque segretaria di un film americano. Su vanitatis.com, pubblicano la risposta dell'Infanta Elena a domanda del giornalista Alfonso Ussía, incontrato ieri nell'AVE Madrid-Siviglia, per chiarire il pensiero della Zarzuela e di suo padre: "I re di Olanda possono abdicare. In Spagna o li cacciano o muoiono nel letto, ma non abdicano mai. Poi, non si regna con l'anca, ma con la testa. Roosvelt fu presidente su una sedia a rotelle e nessuno lo ha mai discusso". Elena, castiza e borbonica fino alla fine, con la frase più intelligente che sia stata pronunciata in difesa della scelta del padre: "Si regna con la testa, non con l'anca".
Si ipotizza una guerra per bande, tra i sostenitori di re Juan Carlos e quelli del principe Felipe, per il controllo della Jefatura del Estado, la prima carica dello Stato. Da una parte l'insistenza sulle intatte doti intellettuali del sovrano, dall'altra l'esaltazione della preparazione del Principe, arrivato ormai all'età giusta per svolgere il ruolo a cui si è preparato per tutta la vita; in mezzo, l'impopolarità di Letizia Ortiz, che per molti è una delle cause del rifiuto di Juan Carlos a lasciare il trono. E sembra che su quest'ultimo punto, i Principi si stanno impegnando a fondo.
Tornati dalle chiacchieratissime vacanze, Felipe e Letizia stanno cercando di dimostrare che nel loro matrimonio non c'è crisi e che sono uniti, il simbolo della stabilità della Monarchia. La maggiore metamorfosi è toccata alla Principessa, che appare finalmente più sorridente in pubblico, più disponibile a chiacchierare con chi l'aspetta, con outfits magari più noiosi, ma certamente più adeguati alle occasioni: le gonne si sono allungate e sono apparse persino agli appuntamenti ufficiali delle forze di sicurezza dello Stato. I Principi si fanno vedere nella notte madrilena, si prendono per mano, hanno moltiplicato i gesti d'affetto e gli sguardi di complicità. Hanno superato la loro crisi? Hanno deciso che la priorità è arrivare al trono, dando un'immagine di unità che salvi la Monarchia dal naufragio? Non si sa, però il nuovo atteggiamento pubblico di Letizia fa un po' i pugni con arroganze evitabili: qualche giorno fa, in visita all'atelier del prediletto Felipe Varela, nel Barrio de Salamanca, per evitare di essere fotografata, ha montato un servizio di sicurezza di otto guardie del corpo e varie auto al seguito, degno di altre causa. Certo, non le si può chiedere un cambio radicale in pochi giorni, ma che abbia deciso di soddisfare l'immagine che ci si aspetta da lei, sembra evidente. Vedremo: la sfilata militare del 12 ottobre, da unica protagonista, accanto al Principe Felipe, sarà la sua prima prova da futura regina.