El dilema, il libro di memorie in cui José Luis Rodriguez Zapatero racconta i suoi ultimi
600 giorni al potere e le dure decisioni prese allora per evitare l'intervento
dell'Unione Europea sul sistema finanziario spagnolo, sta suscitando vivaci
polemiche. L'ex Presidente del Governo ha infatti pubblicato nel libro la
lettera inviatagli dall'allora presidente della Banca Centrale Europea
Jean-Claude Trichet, con tutte le riforme richieste per evitare il rescate della
Spagna, e all'epoca negata da Zapatero al Parlamento che voleva conoscerne i
dettagli.
Il 5 agosto 2011, la Banca Centrale Europea inviò due lettere, una diretta a
Silvio Berlusconi e l'altra a José Luis Rodriguez Zapatero, la prima firmata, oltre che da Trichet, anche da Mario Draghi, allora Governatore della Banca d'Italia, e la seconda anche da
Miguel Angel Fernández Ordoñez, Governatore della Banca di Spagna. Nella
lettera per il premier italiano si parlava della necessità di inserire il
fiscal drag nella Costituzione, cosa che Berlusconi annunciò che avrebbe fatto
subito dopo. Della lettera per Zapatero non c'è stata prova fino alla sua
pubblicazione nel libro, anche se tutti ne parlavano e assicuravano la sua
esistenza.
"Sul lato dei contenuti, la BCE supera i limiti del suo mandato, e, per
"restituire credibilità alla Spagna davanti ai mercati", invita il
Governo ad abbassare i salari, facilitare i licenziamenti, indebolire i
sindacati, limitare per legge la spesa pubblica o anche, approfittando della
congiuntura, liberalizzare il mercato degli affitti" scrive El Pais. Il 23
agosto 2011, mentre il Parlamento approvava il Decreto-Legge che recepiva buona
parte delle indicazioni della Banca Centrale Europea, Zapatero si negò a
rispondere alle domande circa l'esistenza della lettera e, dunque, dei
condizionamenti europei alle politiche spagnole e, in ultima istanza, alla
sovranità di Madrid. "Se abbiamo saputo allora che esisteva un vincolo tra
le riforme e l'acquisto di debito, è dovuto al fatto che in Italia qualcuno
ebbe la decenza di filtrare al Correre della Sera" la lettera inviata al
Governo italiano, lamenta El Pais.
Perché Zapatero si rifiutò di rispondere davanti al Parlamento sull'esistenza
della lettera? E perché ne parla invece nel suo libro? Le risposte alle due
domande stanno suscitando un vivace dibattito in Spagna e stanno ancora una
volta gettando al suolo l'immagine dell'ex Presidente. "Sarò molto chiaro.
Se non ne ho parlato all'epoca è stato perché metteva a rischio la stabilità
della Spagna. La mia idea fu che sarebbe stato più responsabile non farlo. Si
è detto tante volte che la BCE ha imposto la riforma della Costituzione. Adesso
ho deciso che sia pubblica perché dovevo spiegare a fondo che era uno scambio
di intenzioni" ha detto Zapatero in una delle tante interviste di questi
giorni.
Il PSOE ha difeso il suo ex Segretario Generale in Parlamento, sostenendo che,
al rifiutarsi di rispondere a precise domande sull'esistenza della lettera,
Zapatero non ha mai mentito. Izquierda Unida, la formazione più dura con l'ex
Presidente, ha criticato Zapatero per aver reso pubblico il contenuto della
lettera nel suo libro di memorie e di averlo negato al Parlamento. Durissimo
anche El Pais, che si augura che Zapatero "doni le quantità di denaro
ricevute per El dilema al Patrimonio Nazionale o, nel caso, a qualche
ONG", dato che sono guadagni ottenuti "appropriandosi del patrimonio
pubblico di documenti. E nota il lato più inquietante di tutta questa vicenda:
il contenuto della lettera: "la politica economica, l'ingerenza delle
Banche Centrali nei Governi della UE, la sottomissione di questi... sono tutte
questioni che ricevono nuova luce e bisognerà ridiscuterle".
"Che Zapatero nascondesse al Congresso la lettera di Merkel e adesso la utilizzi per guadagnarci con il suo libro, è un'azione miserabile, che lo ritratta" ha scritto su Twitter il coordinatore generale di Izquierda Unida Cayo Lara. L'immagine dell'ex Presidente di nuovo al suolo, nel ritorno sulla scena pubblica.
"Che Zapatero nascondesse al Congresso la lettera di Merkel e adesso la utilizzi per guadagnarci con il suo libro, è un'azione miserabile, che lo ritratta" ha scritto su Twitter il coordinatore generale di Izquierda Unida Cayo Lara. L'immagine dell'ex Presidente di nuovo al suolo, nel ritorno sulla scena pubblica.