venerdì 29 novembre 2013

A Toribio, in Colombia, dove centinaia di murales dicono no alla violenza delle FARC

El territorio no es como lo pintan, Il territorio non è come lo dipingono, ha un doppio significato ed è il titolo di una manifestazione che ha colorato Toribio, città colombiana del Cauca, una delle regioni più provate dal conflitto con le FARC. Dal 19 al 26 ottobre, 40 artisti arrivati da ogni parte del mondo, Cile, Messico, Italia, Germania e Colombia, hanno dipinto 130 murales sulle strade cittadine, per dire di no alla violenza del conflitto. Hanno colorato le pareti crivellate degli edifici di questa cittadina di 27mila abitanti, martoriata dalla guerriglia (si calcola che sia stata presa almeno un centinaio di volte); persino adesso, con il dialogo di pace in corso a L'Avana, mentre gli artisti terminavano il loro lavori, si sono ascoltati colpi di arma da fuoco sulle montagne (i negoziati cubani non prevedono una tregua tra le FARC e le Forze Armate Colombiane).
Toribio e dintorni contano su 400 murales, che sono una sorta di rifugio nell'arte dei civili al centro della contesa; per questi ultimi 130 murales, i cittadini non solo hanno messo a disposizione le pareti delle proprie case, ma hanno anche partecipato all'iniziativa, offrendo pranzi, regalando colori, assistendo al lavoro degli artisti. L'idea è trasformare Toribio in un grande museo a cielo aperto, per dire di no alla guerriglia, per spiegare alla Colombia e al mondo, che il suo territorio non è come lo dipingono (e come lo raccontano).
Su eltiempo.com, c'è una bella galleria fotografica, da cui sono state tratte queste immagini.